Il Labirinto del Latemar in inverno


Lunghezza: 10,9 Km
Dislivello: 710 m
Tempo in movimento: 4 h
Altitudine max: 1960 m
Difficoltà: media

In tempi immemori una enorme frana, forse causata da un terremoto, si staccò dai Campanili del Latemar, l'antico atollo pietrificato. Gli enormi massi si fermarono alla base della barriera rocciosa creando un paesaggio caotico. Un sentiero tortuoso chiamato Labirinto del Latemar si snoda tra questi massi erratici che in inverno creano un paesaggio da fiabaE già il nome la dice tutta: un'escursione piena di sorprese, curve, annidamenti, tunnel sotto roccia e macigni incombenti.
Per fortuna il sentiero sulla neve era bene battuto, cosa che ci ha fatto realizzare il percorso in tempi ragionevoli e senza troppi problemi. Alla fine del Labirinto siamo scesi a rivedere il lago di Carezza sempre bellissimo nella sua veste invernale. L'escursione e facile e adatta a tutti ma è prudente consultare i bollettini meteo prima di partire. Il sentiero è segnato con i soliti segnali bianco rossi del Cai

Come arrivare: venendo da sud sulla A22 si esce a Bolzano Nord e si seguono le indicazioni per Nova Levante attraverso la Val d'Ega. proseguendo poi fino al passo di Costalunga o Karer Pass 1750 m. dove si parcheggia nei pressi delle piste da sci che scendono dal versante nord del Latemar
Dal Passo parte il sentiero che sale sulla destra a fianco delle piste da sci, attraversa i Prati di Latemar e raggiunge con un tratto nel bosco la piccola Forcella del Latemar, sotto i Campanili del Latemar 1960 m. 
Dopo una discesa di circa 100 m, inizia il sentiero del Labirinto, che come un serpente si insinua tra gli enormi blocchi di roccia 


Le rocce del Latemar qui prendono forme poetiche, fantastiche  e le leggende trovano la più naturale legittimazione

Raggiungiamo una radura chiamata Mitterleger, un posto magico dove gustiamo il nostro zelten e il tè alla vaniglia osservati da alberi secolari. Nel corso della mattinata i fiocchi di neve hanno lasciato spazio ad un cielo dapprima plumbeo e poi via via sempre più sgombro di nubi.
Poi seguendo le indicazioni per il lago di Carezza scendiamo a valle attraversando la foresta omonima, cara alla principessa Sissi che qui veniva spesso a passeggiare durante i suoi soggiorni presso il Grand Hotel Carezza. Il legno di risonanza di questi alberi serve alla costruzione  di strumenti musicali quali il violino
Visto e rivisto emoziona sempre questo monumento della natura
Dal lago prendiamo il sentiero che dapprima sale a fianco della strada passando di fronte al Grand Hotel Carezza e che si inoltra poi nel bosco fino a raggiungere di nuovo il passo di Costalunga
Osservatorio, speriamo solo per il birdwatching

Il passo di Costalunga separa il Catinaccio, qui nel sole pomeridiano, dal Latemar
Il Rosengarten-Catinaccio ci ha salutati con un tramonto spettacolare. La placca gialla centrale è la Roda di Vael


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