Monte Gazza d'inverno

Lunghezza: 13 Km
Dislivello: 696 m
Tempo in movimento: 4 h
Altitudine max: 1712 m
Difficoltà: media

Questa escursione permette con un impegno fisico contenuto di godere della vista spettacolare delle dolomiti di Brenta e del lago di Molveno da un balcone naturale molto privilegiato. Secondo le condizioni della neve si può prolungare il giro fino a raggiungere il monte Ranzo o spingersi fino al Canfedin. La spettacolare strada di accesso al paese di Margone stupisce per l'arditezza della costruzione e la vista sul lago di Toblino
Come arrivare: da Trento si seguono le indicazioni per la Valle dei Laghi utilizzando il lungo tunnel in salita che porta a Cadine e quindi a Vezzano dove si prende la strada per il paese di Margone e Rango. La strada, scavata nella roccia ,è piuttosto stretta e necessita prudenza in alcuni punti. Si lascia l'auto nel primo parcheggio che si incontra  una volta giunti in paese.  

Il monte Gazza fa parte della dorsale (lunga 10 km) che dalla Paganella digrada verso i paesi di Margone e Ranzo per interrompersi poi bruscamente nella forra del Limarò, creata dal fiume Sarca. Questa catena separa la valle del lago di Molveno dalla Valle dei Laghi. La tranquilla frazione di Margone, punto di partenza dell'escursione, si trova a 951 m. sopra il lago di Toblino, in una splendida e soleggiata posizione
 Vista verso il lago di Garda
La strada forestale che con diversi tornanti dal villaggio porta a Malga Gazza (1549 m.) è abbastanza noiosa ma il panorama che si gode, una volta raggiunti i vasti pascoli soprastanti, ripaga ampiamente della fatica. A sud si scorge il Lago di Garda, più vicino i laghi di Toblino e Cavedine e le Marocche, a nord la valle dell'Adige con Trento ed i suoi monti, ad est la lunga catena del Bondone dal Cornetto allo Stivo, ad ovest il monte Casale, il Lomaso e le Dolomiti di Brenta 
Sui pascoli del Gazza quel giorno soffiava un vento gelido che non favoriva la contemplazione
Non avendo molto tempo a disposizione e anche a causa del freddo intenso (-10 in pieno giorno) ci siamo limitati a raggiungere un punto panoramico (1712 m.) da dove si potevano scorgere il lago di Molveno e le dolomiti di Brenta, dalla val d'Ambiez a sud fino al Croz dell'Altissimo e oltre. Questo posto è un magnifico balcone naturale dove ammirare queste stupende e selvagge montagne
Il lago di Molveno incastonato tra il Brenta e la dorsale del Gazza 
Vi sono diversi sentieri che arrivano sui questi prati, come detto noi abbiamo preferito seguire la strada forestale per la maggior parte dell'escursione. Nello scendere ci siamo soffermati in un luogo denominato "Bus dei sasini", il buco degli assassini, e la nostra fantasia, fino ad allora addormentata, è entrata in uno stato di morbosa attività. 
Il Gazza, solitario d'inverno, in estate è spesso frequentato, oltre che dagli escursionisti e dai bikers, anche dagli orsi che ogni tanto scendono fino in paese. L'anno scorso un plantigrado ha fatto razzia di galline in un pollaio di Margone.
Dal quotidiano L'Adige del 18.5.2012: "...dei polli sono rimaste solo le penne e la traccia del plantigrado nel suo passaggio nell'erba alta. Non è la prima volta che l'orso arriva in paese, tant'è che i bidoni per la raccolta dell'umido sono del tipo “anti-orso”, i quali hanno un particolare dispositivo per la sua apertura, proprio per evitare che l'animale possa nutrirsi degli avanzi dell'umido." 
Ci siamo ripromessi di ritornare quest'estate, magari proseguendo verso il Canfedin per arrivare poi sulla Paganella.




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