Giro dei 5 laghi nel parco naturale Adamello-Brenta

Lunghezza: 13,7 Km (comprensivi del tratto malga Ritort-parcheggio)
Dislivello: 836 m
Tempo in movimento: 4h30
Altitudine max: 2418 m
Difficoltà: media


E' il classico giro sulle pendici della Presanella non lontano da Madonna di Campiglio che regala stupendi scorci sulle Dolomiti di Brenta
Come arrivare: provenendo da Pinzolo sulla statale che da Madonna di Campiglio porta a Campo Carlo Magno dopo l’uscita della galleria a Madonna di Campiglio si prende il primo bivio a sinistra seguendo le indicazioni per il lago di Nambino. Dopo 2 km si raggiunge la piana di Nambino dove si parcheggia in un ampio spiazzo nei pressi di un complesso turistico (Zangola) sul cui impatto ambientale ci sarebbe da riflettere. Si prosegue a piedi sulla sterrata che dopo un tratto in piano (circa 600 m.) si fa sentiero (217) e comincia a salire nel bosco su rampe scalinate. Dopo circa 20' si raggiunge la conca del lago con il suo bellissimo rifugio


Nel post ho inserito alcune foto dello stesso giro ma scattate in date e condizioni climatiche diverse
Il primo lago, il lago di Nambino a quota 1728 m. è situato alla base di un ampio e profondo circo glaciale; il lago riceve le acque di fusione del ghiacciaio della Presanella
Nei pressi di un ponticello sulla riva del lago parte il nostro sentiero (266) che seguiremo senza preoccuparci troppo della segnaletica perché basta seguire i cartelli indicanti "Giro dei 5 laghi". Volendo accorciare il percorso, da Nambino si potrebbe raggiungere direttamente il quarto lago (Lambino) prendendo il 269 ma sarebbe un peccato
Il lago è una delle mete più note del Parco naturale Adamello-Brenta ed è molto frequentato in stagione per la vicinanza a Madonna di Campiglio. Nonostante la grande frequentazione il paesaggio è ancora ben preservato. Un sentiero permette di farne il periplo. Il rifugio Nambino in effetti è anche un rinomato ristorante gestito da molti anni dalla famiglia Serafini dal 1933
Il sentiero 266 sale sul ripido versante erboso del monte Zeledria in un bosco di conifere segnato dalle valanghe e chiazzato di rododendri
Iniziamo poi a lasciare la quota di vegetazione entrando in un paesaggio più brullo dominato dal granitoCon una serie di stretti tornanti superiamo un tratto più scosceso arrivando nella piccola conca della Busa dei Cavai. Ad un bivio lasciamo il 266 diretto a Pradalago e prendiamo il 266a che va a raccordarsi poco dopo con il 217 diretto ai laghi Nero e Serodoli
Dopo aver superato un promontorio roccioso il sentiero in leggera discesa si porta sulle rive del lago Nero, il secondo dei laghi del giro
Il piccolo Lago Nero si trova a quota 2250 m. e deve il suo nome al colore delle sue acque. Siamo ai primi di luglio e ci sono ancora tracce di neve
Le sue rive pullulano di vita 



Il lago Nero dall'alto. Sullo sfondo il Brenta

Il sentiero 217 continua inerpicandosi tra i macigni e attraversando il rio che scende dal terzo lago, il Seròdoli, che raggiungiamo dopo circa mezz'ora di salita
Il lago Seròdoli  a quota 2370 m. si trova alla testata della Val di Nambino e ai piedi della Rocca di Nambron. La forma della sua conca glaciale è rotondeggiante. E' alimentato dalle acque del soprastante lago Gelato e da sorgenti sotterranee.  Sulla riva del lago c'è un baitello di fortuna sempre aperto ma in cattive condizioni. Dietro il Seròdoli, a qualche centinaio di metri e separato da un ammasso detritico c'è il  più grande lago Gelato che meriterebbe una digressione. In primo piano nella foto si vede il piccolo sbarramento dal quale defluiscono le acque del torrente emissario. Nel 1954 dei lavori di sondaggio per un suo futuro sfruttamento a scopi idroelettrici causarono la rottura dell'argine con il precipitare a valle delle sue acque che per poco non causarono una tragedia simile a quella di Stavel in val di Fiemme.
Negli scorsi anni  il lago Seròdoli è diventato un luogo simbolo della lotta ambientalista, questa volta coronata da successo, contro l'installazione di un ennesimo impianto sciistico 
Il lago rappresenta all'incirca il punto più alto del giro e qui finisce anche il tratto più duro del percorso (un po' più di 2h dal lago Nambino)
Il Seròdoli e la Rocca di Nambrone 2741 m

La giornata grigia non esalta purtroppo i colori delle sue acque. Continuiamo ora il nostro giro lasciando il 217 diretto in val Nambrone e seguendo il 232 che ci porterà verso gli altri due rimanenti laghi, il Lambino e il Ritorto. Ci aspetta un tratto in discesa con alcuni saliscendi dove possiamo godere dello spettacolo delle prospicienti dolomiti di Brenta, oggi un po' offuscate dalle nuvole
Il Brenta Centrale


Raggiungiamo in 40' il quarto lago del giro, il Lambino, a quota 2320 m. ai piedi del monte Nambrone. E' incassato in una sorta di fiordo inciso nella tonalite, il granito dei gruppi Adamello e Brenta.
Le sue acque di fusione sono limpide, gelide e pure 


Per chi volesse accorciare il percorso, subito dopo il lago Lambino c'è il bivio con il sentiero 269 che riporta al lago di Nambino
Continuiamo a scendere passando sopra questo laghetto senza nome
Il sentiero in discesa si dirige ora verso passo Ritorto superato il quale scopriamo l'ultimo, il più bello e il più grande lago del giro, il lago Ritorto a quota 2053 m. (45' dal lago Lambino)
Dal passo abbiamo una prima vista del lago. Più lontano sulla destra si scorge il pascolo di malga Ritort
Le sue acque oggi sono di un profondo blu cobalto




Ecco lo stesso lago in una giornata di sole





Dal lago il 232 continua lungo questo costone sotto il monte Palon fino alla stazione a monte della cabinovia "5 Laghi" che parte da Madonna di Campiglio

Noi invece prendiamo un sentiero B05 che scende nella sottostante val di Canton in direzione di malga Ritort, su un sentiero che diventa poi una sterrata tra boschi e praterie sempre più vaste


La Val di Canton
A quota 1800 m. inizia un tratto pianeggiante caratterizzato da un alternarsi di zone umide e torbose e boschi di abete rosso e larice. La zona è chiamata la "Torbiera Pian degli uccelli" ed è un biotopo individuato ma non ancora istituito ufficialmente. Sullo sfondo al centro Cima Brenta 3151 m

Da sinistra: Cima Sella con la Bocca di Tuckett, Cima Brenta (al centro) e  Torre di Brenta con gli Sfulmini


Dopo circa un'ora di tranquillo cammino in un paesaggio incantevole raggiungiamo malga Ritort (possibilità di ristoro) situata su un bellissimo terrazzo prativo. Rappresentando uno straordinario punto panoramico sulle dolomiti di Brenta ed essendo raggiunta da una strada aperta al traffico non ci si può aspettare di trovarsi da soli. Alla fine del giro diamo un'occhiata al cammino percorso con un po' di nostalgia. Sullo sfondo il monte Ritort 2410 m
Il Brenta da malga Ritort
La strada del ritorno ora è la via Nambino (asfaltata) che in circa 45' ci riporterà al nostro parcheggio passando per località Patascoss



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