Tschamintal - Val Ciamin in inverno


Lunghezza: 14,1 Km 
Dislivello: 695 m
Tempo in movimento: 4h15
Altitudine max: 1895 m
Difficoltà: facile

La Val Ciamin è una valle poco conosciuta ma non di difficile accesso. Si trova nel parco naturale dello Sciliar-Rosengarten. La valle per il primo tratto è stretta tra alte pareti e il sentiero sale tranquillo attraversando il rio Ciamin con un bel ponte. Numerose sorgenti ed indicazioni lungo il sentiero raccontano della sua storia. La valle poi si allarga in una magica radura (Rechter Leger) con una piccola baita in legno circondata da una vasta foresta. Il panorama verso la cima del Principe ed il Catinaccio è magnifico. Il sentiero continua in direzione del rifugio Bergamo ma non è praticabile in inverno. Il tracciato da noi seguito arriva solo ad un punto panoramico sopra la valle dove parte il sentiero del Buco dell'Orso. Ritorno per il sentiero dell'andata


Come arrivare: provenendo da sud sulla A22 si esce a Bolzano Nord e si seguono le indicazioni per la Val di Tires e il passo Nigra. Superato il villaggio di Tires e giunti alla frazione S. Cipriano si posteggia nel parking posto di fronte all'Hotel Ciprianerhof  a 1137 m

Dopo aver parcheggiato si continua a piedi lungo la strada fino a trovare sulla sinistra un sentiero che tagliando per il prato va a confluire sulla forestale diretta in Val Ciamin
Le Torri del Vajolet e la Croda di Laurino viste dal sentiero
Il sentiero confluisce sulla strada forestale che porta in Val Ciamin. Sullo sfondo il Rosengarten o Catinaccio
Per entrare in val Ciamin la strada taglia un costone prativo (Rungun) dove è presente qualche baita. Grande visuale sulla val di Tires
Il prato e l'entrata nella valle. All'inizio il sentiero taglia un costone boscoso. La val Ciamin si trova tra l'altipiano dello Sciliar e il gruppo del Rosergarten e fa parte dell'omonimo parco naturale. Poco frequentata in estate lo è ancor meno in inverno
Nella prima parte la Tchamintal si presenta incassata tra alte falesie e picchi che a guisa di porte naturali incutono un certo timore. All'inizio si supera uno sbarramento ed un secondo cancello intersecando il sentiero che va a Lavina Bianca


Per un lungo tratto, essendo il fondovalle quasi sempre in ombra, bisogna aspettarsi ad una lunga camminata al freddo. Il sentiero risale il corso del rio Ciamin su pendenze tranquille
Incontriamo delle fontane che raccolgono le acque di alcune sorgenti che a quanto pare sembrano avere virtù curative


Attraversiamo questo esile ponticello sul Rio Ciamin
Questo capitello si trova all'inizio della valle
L'acqua del rio Ciamin in alcuni punti ha dei riflessi dorati! 

Si cominciano a intravedere tra gli alberi altissime torri il cui colore contrasta con quello freddo della foresta

Finalmente la valle si allarga e si intravvede una baita. Ci riscaldiamo le ossa con i primi raggi di sole che penetrano il fondovalle




Raggiungiamo una bellissima radura. Di fronte a noi svettano le magiche cime del Ciamin appartenenti al gruppo del Rosengarten

La località si chiama Rechter Leger 1607 m. E' a mio parere uno dei luoghi più affascinanti delle dolomiti. La gente del posto ha voluto onorarlo con questo bellissimo capitello
C'è questa baita che sul lato est, da qui non visibile, ha una panca dove è obbligatorio fare una pausa


Decidiamo di continuare ancora un po' sul sentiero in direzione del rifugio Bergamo ma la salita è molto rallentata perché la traccia non è più battuta

Risalendo la valle le montagne ad ogni passo assumono forme diverse
Arriviamo a raggiungere faticosamente il bivio dove parte sulla sinistra il sentiero del Buco dell'Orso (Barenloch) che sale ripido verso l'altopiano dello Sciliar quindi iniziamo la discesa a valle sul sentiero dell'andata
Quando ritorniamo a Rechter Leger il fondovalle è già in ombra e ci resteremo per quasi tutto il tempo del ritorno
All'uscita dalla valle sul Catinaccio è ormai l'ora dell'enrosadira


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