In Paganella lungo la 3-tre


Lunghezza: 12,91 Km 
Dislivello: 1128 m
Tempo in movimento: 4h50
Altitudine max: 2133 m
Difficoltà: media

La Paganella, si sa, è una montagna molto frequentata sia d'estate che d'inverno. Ci si può arrivare anche senza usare gli affollati impianti di risalita usando uno storico percorso escursionistico, quello che parte dal passo Santel sopra Fai e che ripercorre il tracciato della vecchia pista da sci, la famosa 3-Tre

La partenza a Santel 

Rolly Marchi ne fu l'ideatore e stava a indicare un gruppo di tre gare (discesa, slalom gigante e speciale) da disputarsi in Trentino. L'antico tracciato scendeva dalla cima e poi in corrispondenza di malga Zambana girava a destra nel bosco per finire a Santel. Nell'archivio dell'Istituto Luce è conservato questo filmato relativo alla 3-Tre del 1951. Le altre due gare (gli slalom) furono disputate sul Bondone e sulla Martinella di Folgaria
Si parcheggia a passo Santel, (località che si raggiunge dopo aver superato il paese di Fai provenendo da Trento) nel piazzale posto di fronte alla stazione di partenza dell'impianto di risalita "Meriz" (1030 m.), e si sale lungo la pista per una quindicina di metri per poi girare a destra all'altezza di un pannello che illustra le caratteristiche del tracciato, ben segnalato con le apposite scritte "3-Tre" poste lungo tutto il percorso

La traccia è sempre ben battuta essendo frequentata da molti sci-alpinisti che poi ridiscendono lungo le piste da sci. Da un po’ di tempo, per motivi di sicurezza, è, infatti, vietato salire direttamente lungo le piste. Il percorso è adatto anche ai ciaspolatori come me (visti pochini in verità). La maggior parte del precorso si svolge nel fitto bosco che al mattino non è soleggiato, dunque meglio prevedere una capiente thermos di tè bollente
Il sentiero si svolge per un lungo tratto nel bosco 


Panorama sulla Val di Non

Dopo aver superato la colonia alpina e il "Bait dei Gobbi "posti sulla strada forestale, il sentiero SAT 610b prende a salire nel fitto bosco, alternando tratti ripidi a tratti più agevoli




A quota 1700 circa interseca quello che porta a malga Zambana da dove si può scendere eventualmente verso Andalo e sbuca infine, dopo 900 m. circa. di dislivello e 3 ore di marcia sulla Selletta (1985 m.), dove si trova la stazione a monte della Meriz. Qui finalmente l'orizzonte si apre e lo stupendo panorama verso il gruppo del Brenta che s’intravvedeva prima a tratti tra le fronde ora si mostra in tutto il suo splendore. Peccato mortale dimenticare la fotocamera a casa!!


Zoom sul Brenta centrale
Località Selletta
La salita non è ancora finita, c'è da attraversare una pista da sci e quindi risalire gli ultimi 200 metri che separano dalla cima. Anche per questo breve tratto c'è un impianto di risalita. Molti sci-alpinisti a questo punto preferiscono una risalita direttamente lungo il bordo pista ma è possibile giungere alla cima risalendo il dosso lungo un percorso più tortuoso ma abbastanza evidente come ho fatto io, sconsigliabile però dopo forti nevicate
Per il tratto finale bisogna attraversare una pista da sci

Come dicevo la vista dalla cima è strepitosa ma si deve pensare che alla Roda (dove si trova un chalet-rifugio) sbarcano vagonate di sciatori provenienti da Andalo, quindi bisogna trovare un posto più tranquillo dove fare una pausa, ad esempio come ho fatto io sotto il tetto di una casa posta nelle adiacenze del rifugio, provvista di panchine esterne. All'esterno del rifugio hanno messo degli altoparlanti che diffondono musica da spiaggia. Purtroppo gli impianti di risalita, gli schiamazzi e una musica del c. fanno a pugni con la bellezza del posto e anche se tutto questo è noto, è difficile da sopportare. Per la discesa gli sci-alpinisti possono decidere se scendere lungo la pista Meritz oppure su quella in direzione di Andalo, dove un servizio di bus navetta permette di ritornare al passo Santel
La "Roda" 
Così i ripetitori radio-tv  sembrano meno brutti 
La Valle dell'Adige
Il lago di Garda
Era mia intenzione scendere ai bordi della pista da sci ma qualcuno mi ha detto che potevo essere multato per cui ho preferito ritornare per il sentiero dell'andata. Ottima scelta perché si scoprono scorci sfuggiti nella salita e poi l'altro percorso è parecchio in ombra.


Ignoro se vi sia un sentiero escursionistico invernale tracciato che porta dalla Roda ad Andalo. Lungo la discesa, anche nel tardo pomeriggio, ho continuato a incontrare sci-alpinisti che risalivano, probabilmente gente che aveva finito il lavoro e non vedeva l'ora di gustarsi la neve fresca caduta, la prima neve vera del 2016.





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