Malga e lago di Bocche

Lunghezza totale: 17,6 km
Dislivello: 875 m.
Tempo in movimento: 5-6 ore
Altitudine max: 2331 m  
Difficoltà: media 

Malga Bocche (1946 m.) è situata sopra la foresta di Paneveggio. sul versante est della catena di Bocche. Ha di fronte il gruppo delle Pale di S.Martino (dolomite) e la parte iniziale dei Lagorai (porfido). Il panorama è vasto e indimenticabile. Visto che il sentiero non presenta alcuna difficoltà sarebbe un peccato non andarci almeno una volta.
Il fatto che sia raggiunta anche da una comoda sterrata che la collega all'Alpe di Lusia, dove esistono degli impianti di risalita, fa sì che d'estate sia zona battuta dai turisti. Questo giro è stato effettuato il 28 marzo, all'inizio del disgelo primaverile. La neve lambiva quota 1900 ma il pascolo della malga era già sgombro. Di turisti ed escursionisti nessuna traccia. Il giro si presta molto bene alle ciaspole

Andata

Il parcheggio
Vi sono diversi sentieri per raggiungere la malga, ecco quello da me seguito. Dopo aver superato il lago di Paneveggio provenendo da Predazzo-Bellamonte, giunti all'altezza di un ponte si gira a sinistra per una stradina (indicazione Forte Dossaccio) e si continua per un po lungo la sterrata fino a raggiungere un parcheggio utilizzato anche come deposito di legname (1523 m.)

Dopo aver parcheggiato e attraversato il ponte sul Rio dei Buoi, al primo crocevia si gira a destra e per circa 6 km si segue la bella forestale che con pendenza costante e diversi tornanti conduce a malga Bocche (circa 1h30).  Siamo sulle pendici
Veduta dei Lagorai dai pascoli della malga
della foresta di Paneveggio dove domina l'abete rosso, quello del legno di risonanza per gli strumenti musicali che può raggiungere i 40 mt. di altezza e vivere per secoli. Durante la stagione degli amori il silenzio del bosco è rotto dai richiami di vari uccelli che provo a registrare senza grande successo sul mio cellulare
Quest'area protetta è anche l'areale del gallo cedrone e del forcello, tetraonidi in diminuzione su tutto l'arco alpino che qui trovano tranquillità e condizioni propizie per la riproduzione. Per non disturbare gli animali del parco si devono tenere i cani al guinzaglio e non fare inutile rumore. E' facile avvistare cervi e caprioli, come è capitato a me a pochi metri dal parcheggio.
Man mano che si sale si aprono tra gli alberi stupendi scorci sulle
Cima di Cece nei Lagorai
Pale di San Martino e sui Lagorai, ancora abbondantemente innevati. Giunti al limite della quota dei pini la forestale intercetta il sentiero 623 proveniente dall'Alpe di Lusia. Un po' più sopra ecco apparire il pascolo che permette di guardare lontano e capire dove ci si trova

Prima di raggiungere la malga si passa davanti al crocevia indicante il sentiero 626 per lago di Bocche che prenderemo tra poco dopo aver fatto pausa pranzo e le foto di rito presso la malga. Come si diceva malga Bocche è posta in posizione felicissima, con un panorama da cartolina
Panorama da malga Bocche
Pare che il toponimo sia dovuto al fatto che quassù arrivavano da Moena moltissimi capi di bestiame e che all'origine si chiamasse "
mille bocche" a indicare quanti animali vi soggiornavano durante l'alpeggio.
Si ritorna ora indietro fino al crocevia di prima e si prende il sentiero 626, direzione lago di Bocche, dato ad un'ora di cammino, tempo che sarà superiore se come nel mio caso si incontrano tratti innevati o allagati a causa del disgelo. Giunti ad un crocevia situato nei pressi di un ponticello i sentieri 626 e il 623 che in questo tratto si sovrapponevano ora si dividono: il 623 gira a destra in direzione
La "Baita dele Vedele"
di malga Vallazza mentre il 626, che seguiremo, gira a sinistra in direzione di lago di Bocche. Ora la traccia sale con tornanti nel bosco fino a raggiungere un pianoro dove è situata una baita, denominata "
Baita dele vedele" (baita della vitelle) di proprietà del comune di Moena e che serve solo per ricovero di emergenza. Si attraversa il prato e si ricomincia a salire il sentiero che affianca il torrente emissario del lago di Bocche. La segnaletica dipinta sugli alberi in questo ultimo tratto è lacunosa e la neve nasconde la traccia sul terreno. In ogni caso basta seguire il solco del rio per giungere al lago, situato a 2253 m. e sovrastato
Il lago di Bocche
dalle rocce rosso-giallastre di cima Bocche. Quando sono arrivato io il bacino era ancora parzialmente ghiacciato. Questo è un posto silenzioso e si ha la forte sensazione di essere osservati da qualche animale nascosto tra le rocce. Se si vuole godere di un più vasto panorama occorre salire ancora un po sulla destra lungo il 626 fino a raggiungere un punto panoramico a ridosso di alcune trincee della guerra 1914-18 che ci ricordano che anche questa zona fu a lungo teatro di sanguinosi scontri. Sulla carta questa zona si chiama "
Agnellezza di Bocche" ed offre una straordinaria veduta sulle Pale. (circa 3,3 km da malga Bocche)  


Ritorno

Si ritorna a malga Bocche per lo stesso tracciato e si continua a seguire il 626 che porta a Paneveggio. Dopo aver attraversato un tratto di fitto e splendido bosco (20') il sentiero sbocca all'altezza di un tornante di una strada forestale che seguiremo  nei suoi lunghi tAraversi e tornanti  in discesa fino a giungere in uno spiazzo adibito a deposito di grossi massi e legname. Da qui si potrebbe arrivare alla stazione forestale di Paneveggio e raggiungere il parcheggio seguendo la statale ma noi continuiamo dritti lungo il sentiero. Ad un certo punto, giunti in Val del Diaol (valle del diavolo), siamo obbligati ad attraversare un piccolo torrente, cosa che non pone alcun problema se la portata dell'acqua è bassa. Poco dopo il sentiero si unisce alla forestale dell'andata, giusto in prossimità del ponte e quindi del posteggio (6 km dalla malga -1h30 per il ritorno)
Le Pale di S.Martino a sinistra e i Lagorai a destra

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