La forra di San Michele e il santuario di Montecastello


Lunghezza: 17,2 km
Dislivello: 1456 m
Tempo: 5-6 ore
Altitudine max: 775 m
Difficoltà: media

Le montagne che si affacciano sul lato nord-occidentale del lago di Garda si distinguono per le pareti verticali e il loro aspetto selvaggio, Sopra la scogliera, ad un'altezza che varia tra i 300 e 700 metri, sorgono piccoli villaggi in posizione soleggiata. Dei torrenti hanno profondamente inciso le montagne creando delle forre e sfociando infine nel lago. Questa escursione ne risale verticalmente una e poi salendo sul monte Cas offre spettacolari scorci sul lago e sul Santuario di Monte Castello
Partenza dal paese di Campione del Garda (62 m. s.l.m.), frazione del comune di Tremosine che si raggiunge percorrendo la gardesana occidentale. Il singolare accesso avviene in galleria. La storia di questo paese, legata a quella di un cotonificio che fu attivo fino al 1981, si differenzia da quelle degli altri paesi che si affacciano sul lago e merita di essere conosciuta. Campione si trova su una piana alluvionale allo sbocco della forra di San Michele ed è sormontato da imponenti falesie. La località, dotata di poche strutture turistiche, è frequentata in stagione dagli amanti degli sport a vela, viste le favorevoli condizioni del vento che qui soffia forte e regolare. In inverno invece è quasi deserta
Posteggiamo nel parcheggio pubblico di Campione, situato nei pressi di una chiesa e di un deposito di imbarcazioni (8€ per l'intera giornata, ma se si viene fuori stagione è possibile trovare da parcheggiare gratuitamente)
Si segue una stradina che costeggia il vecchio cotonificio in rovina poi sulla sinistra il sentiero 267 che, attraversato un ponticello, ci porta dritto nella forra. L'antico sentiero unisce Campione ai paesi sovrastanti, Prabione e Pregasio e fa parte della BVG (Bassa Via del Garda, il sentiero che collega Limone a Salò). Nel profondo canyon scrorre il torrente San Michele che nasce dal monte Lavino, nel comune di Tremosine. Nella forra si pratica il torrentismo che consiste nella discesa del corso d'acqua con l'aiuto di tecniche alpinistiche per superare i dislivelli
Un vasto progetto immobiliare prevedeva la demolizione dell'opificio e delle strutture annesse e la costruzione di trecento appartamenti, porto turistico, parcheggi e scuola di vela ma pare sia naufragato tra condanne per lottizzazione abusiva e crac della società costruttrice
Alle spalle del paesino la profonda forra di S.Michele si apre un varco tra le due imponenti pareti verticali. Il 19 novembre 2014 una grossa frana si è staccata dalla falesia distruggendo una casa disabitata e un parcheggio multipiano ma senza provocare vittime
Siamo sulla destra orografica della forra. Si comincia con una lunga scalinata con gradini in pietra e cemento protetta da recinzioni nelle parti più esposte. Sul percorso è stata realizzata una via crucis
Per alimentare le turbine che dovevano produrre l'elettricità necessaria al cotonificio ed al paese si effettuarono grosse opere idrauliche costruendo canali di derivazione e una condotta forzata. Reti metalliche imbrigliano le zone più soggette a frane
Il canale di derivazione dell'acqua del torrente. Le opere sono ancora in ottimo stato di conservazione
Si passa per una galleria lunga una trentina di metri e sempre illuminata
Siamo già in alto quando possiamo fare la prima foto panoramica. Si vedono i tetti  rossi delle case di Campione. Come altre realtà industriali dell'epoca, fabbrica e quartiere operaio coabitavano, qui ancora di più per motivi di spazio
Vicino alla presa d'acqua, nel mezzo della forra profonda un centinaio di metri, un ponticello metallico mette sul sentiero 267 diretto al paese di  Pregasio (1h). Ci passeremo nel ritorno. Da Pregasio poi si può raggiungere Pieve e ritornare a Campione per un'altra strada, ma questo è un'altro giro. Noi continuiamo invece sul 266 in direzione di Prabione-Tignale abbandonando la scalinata e risalendo per stretti tornanti il costone boscoso del canyon
Brevi scorci nel bosco mostrano un panorama via via più ampio
Dopo un'ora usciamo dalla forra e attraversiamo un  bosco di lecci e frassini. Alla nostra sinistra  si vede una bella cascina in pietra, il maso Bait, circondata da un prato. Sopra scorgiamo il versante boscoso del monte Cas o Castello che saliremo tra breve dopo aver percorso un breve tratto pianeggiante
Passiamo accanto ad un parco-natura e poi cominciamo di nuovo a salire nel bosco sul sentiero 266 che si fa via via sempre più ripido
La fatica è ricompensata però dalla bellezza del panorama.  La parte finale della salita al monte Cas avviene su stretti tornanti
La giornata è calda, la fatica è tanta e Artax ha sete. Se si fa il giro in una giornata calda come la nostra è importante prevedere abbondanti scorte d'acqua
La costa occidentale del lago di Garda dal monte Cas. Sulla sinistra in primo piano si scorge il paese di Pregasio, situato sull'altro versante della forra e che raggiungeremo nel pomeriggio. Più in là c'è l'abitato di Pieve. Sul versante orientale del lago la catena del Baldo ha montagne meno strapiombanti ma decisamente più alte
Raggiunta la quasi sommità del monte Cas il sentiero corre in piano su una cengia a precipizio sul lago. Sotto si scorge la gardesana occidentale e le dimensioni delle auto ci aiutano a capire l'altezza della scogliera (più di 700 m.). Peccato che in questo tratto la boscaglia spesso impedisca la visuale! Anche se il sentiero è largo bisogna fare attenzione
Sul sentiero si aprono gallerie risalenti agli anni della Grande Guerra, quando qui vennero appostati pezzi di artiglieria o fotoelettriche come in questo caso


Poi arriviamo quasi all'improvviso su un poggio panoramico a 775 m. di altezza. Non più lontano e posto un po' più in basso rispetto a noi c'è il Santuario di Monte Castello, aggrappato ad uno sperone calcareo a strapiombo sull'azzurro. C'è foschia ma la vista che spazia dal Baldo alla penisola di Sirmione è comunque mozzafiato

Il sentiero scende e arriva al santuario. Di questa chiesa si hanno notizie certe a partire dal 1458 ma probabilmente fu costruita sui ruderi di un antico tempio, poi trasformato in castello. Ai piedi del santuario c'è un cortile che serve da parcheggio. Peccato, avremmo preferito vedere posteggiati dei cavalli
Dalla chiesa scendiamo lungo una stradina asfaltata che va ad incrociare quella che porta a Prabione, villaggio tranquillo dove si può trovare qualche bar e ristorante (girare a destra al bivio)
Dopo uno spuntino veloce lasciamo Prabione e seguiamo il  204 che conduce dall'altra parte della forra, a Pregasio. Bisogna scendere quasi in fondo il canyon per poi risalire sull'altro versante
Il 204 si allontana dal paese e scende lentamente sul fondo del canyon


Ecco il "Pontesel", il piccolo e antico ponticello che attraversa la forra circondato da una vegetazione lussureggiante
Sotto il ""Pontesel"  la luce stenta a penetrare nella fessura che scende per molte decine di metri. Sentiamo il rumore del torrente ma non riusciamo a vederlo
La risalita è ripida. Si devono recuperare 300 metri di dislivello

Arriviamo sulla strada che seguiremo fino al paese di Pregasio

All'inizio del paesino una splendida buganvillee ci accoglie e lì vicino scopriamo un bar dove i prezzi sono rimasti fermi agli anni '90

 Anche da qui splendidi scorci sul lago
In paese troviamo l'indicazione del 267,  il sentiero che ci  riporterà a Campione in circa un'ora

Nella parte finale il sentiero è più esposto del 266. In alcuni punti è attrezzato con un cordino


Arrivati al ponticello che avevamo visto all'andata diamo un'occhiata alla bella e selvaggia cascatella che scroscia sotto di noi. Un venticello frizzante scende dalla montagna verso il lago
Dopo il ponte ci ritroviamo a ripercorrere il tratto di sentiero dell'andata
In breve siamo di nuovo a Campione. Facciamo un veloce giro in paese prima di tornare al parcheggio
La piazza principale posta tra le case del quartiere operaio



Sono ovunque sui muri i ricordi del periodo in cui la cittadella viveva e prosperava all'ombra della fabbrica. Campione appare, non si sa ancora per quanto, un paese fantasma dove il tempo si è fermato. Quanto contrasto con Limone e Malcesine! Ma per chi ama la natura e la storia questo è un posto pieno di fascino

Scarica la traccia gps da Wikiloc

Vedi la mappa di tutte le escursioni del blog




Commenti