Da Val d'Agola a Malga Movlina

Lunghezza: 16,34 Km
Dislivello: 940 m 
Tempo in movimento: 4h15
Altitudine max: 1855 m
Difficoltà: media

Giro emozionante in una valle poco conosciuta ma di facile accesso la val d'Agola, dove si trova uno dei pochi laghi del Brenta, il lago di Valagola; lasciato il lago saliamo in cima alla testata della valle dove cominciano i contrafforti del Brenta. Da lì procediamo sui dolci pascoli di malga Movlina in un paesaggio grandioso. Il ritorno prevede una digressione a malga Bandalors (o Bregn de l'Ors), poi si ripercorre la traccia dell'andata. Come si capisce dalla toponomastica qui l'orso è di casa ma essendo animale notoriamente discreto non è facile vederlo. L'escursione è adatta a tutti
Come arrivarci: una volta giunti alla fine del paese di S.Antonio di Mavignola in val Rendena seguire la strada sulla destra diretta in Val Brenta. Girare a destra all'indicazione per Val d'Agola-lago di Valagola. Percorsi ancora alcuni km su sterrata si giunge al parcheggio (1323 m.) dove si lascia l'auto
Ci sono una sterrata e un sentiero, il 324, che dal parcheggio risalgono la valle ma noi ben presto li abbandoniamo seguendo una traccia non segnata che accorcia il cammino. Seguiamo per un tratto il torrente che scende dal lago poi tralasciamo anche quello

La salita si fa nel bosco ombroso ma già il sole illumina le cime dei Fracingli, la serie di cime che separa la val d'Agola dalla val Brenta


In poco meno di un'ora usciamo dall'ombra su un prato nelle vicinanze di malga Valagola 1592
Superate alcune balze erbose ci troviamo innanzi il magnifico lago di Valagola, in parte ancora immerso nell'ombra. Sullo sfondo la Pala dei Mughi
La grande trasparenza dell'acqua permette di vedere il fondale cosparso di tronchi coperti da un verde tappeto di alghe

Il lago di Valagola si trova in una conca ai piedi del Doss del Sabion e del monte Grual, è in avanzato stadio di eutrofizzazione e ospita alcune varietà di trota. Non ha un torrente immissario


Ne percorriamo il bordo destro ancora in ombra e raggiungiamo un suggestivo sperone roccioso



I colori dell'autunno esaltano la bellezza del luogo ma anche in inverno e in primavera qui dev'essere una meraviglia!
Alla fine riprendiamo il sentiero 324 che ora seguiremo nella salita alla testata della valle


Il sentiero disegna nel costone boscoso due lunghi traversi tra i larici che stanno in questi giorni perdendo le foglie

Giungiamo al passo Bregn de l'Ors 1836. Il termine "bregn" in dialetto locale significa brenta, abbeveratoio. Pare che nei tempi passati un orso venisse qui a dissetarsi al "bregn" scavato nel legno. Nelle vicinanze c'è una cappelletta votiva. Dal passo si può ammirare la maestosa val Nardis dove si può scorgere ad occhio nudo il rifugio XII Apostoli 
Ad ovest il vastissimo panorama sulla val Rendena, la Presanella, e l'Adamello
La Presanella

Da sinistra il Carè Alto, il Corno di Ca Vento, il Crozzon di Lares e il ghiacciaio dell'Adamello
Un fazzoletto di neve fa la gioia di Artax
La Pala dei Mughi sulla sinistra nella foto separa la Val Nardis dalla Val di Sacco qui in primo piano. Siamo ai piedi del gruppo del Brenta  
Dopo aver superato anche il passo del Gotro si continua sempre sul 324, malga Movlina è ormai a due passi. Il sentiero attraversa il suo pascolo con un leggero saliscendi

Malga Movlina 1803 è posta alla testata della val d'Algone ed è anche raggiungibile percorrendo una sterrata, a pedaggio dopo il rifugio Ghedina
La contesa dei suoi pascoli tra i contadini della val Rendena  e quelli del Bleggio portò nel 1155 ad un duello tra i campioni delle due comunità alla presenza del principe vescovo di Trento. Il campione rendenese vi trovò la morte e il conseguente Giudizio di Dio sancì la proprietà dell'alpeggio in favore della comunità del Bleggio

Scendiamo ora in diagonale attraversando il pascolo fino ad arrivare al limite del bosco dove parte un sentiero non numerato che porta alla sottostante malga Brentalors o Bandalors o Bregn de l'Ors 1630


La diversa disposizione delle finestre assicura una ventilazione ottimale alla casera
La val Rendena

Lasciata la malga ritorniamo sul 307  verso il passo Bregn de l'Ors chiudendo così il piccolo anello
Nella risalita si passa vicino alla Baita dei cacciatori di Giustino, posta in una splendida posizione. Sullo sfondo la val Nardis

La baita ha un piccolo riparo di fortuna sempre aperto, anche al vento, e dotato di un caminetto. Il resto della costruzione è riservato ai cacciatori
Scorcio sulla val Genova
 Raggiunto il passo scendiamo si nuovo in val d'Agola lungo il 324
La val Nardis. Sulla sinistra è visibile la traccia del sentiero attrezzato chiamato nella parte alta la Scala Santa che conduce al rifugio XII Apostoli, visibile sull'estrema destra della foto.e sovrastato da Cima d'Ambiez.
A sinistra in alto, tra la Tosa e cima di Val Stretta si scorge nell'ombra la Bocchetta dei Camosci

Ritorniamo a valle e percorriamo il bordo sinistro del lago dorato dalla luce del tramonto
L'ex stallone, ristrutturato completamente  e trasformato in struttura abitativa
La casina di Valagola, antica malga ora trasformata in foresteria
Per il ritorno al posteggio procediamo ora sulla comoda sterrata.


Scarica la traccia gps da Wikiloc


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