Lunghezza: 21,54 Km
Dislivello: 939 m
Tempo: 6h
Altitudine max: 1868 m
Difficoltà: media
Ciaspole
6 dicembre 2017. Non ero mai stato in val di Tovel in inverno. Questa volta la ritrovo nella sua veste invernale con la prima neve che fa la sua comparsa già qualche km prima di arrivare al lago; a malga Flavona ne troverò 50 cm. Ho trovato la strada provinciale interrotta al chilometro 9,2 e ho percorso 1,2 km a piedi per raggiungere la riva del lago. Dopo malga Pozzol so che dovrò fare attenzione alle condizioni di assestamento della neve perché per raggiungere i pascoli di Flavona si deve attraversare un vallone con ripide pareti da dove possono avvenire dei distacchi. Il ritorno avviene per la stessa traccia dell'andata
Per arrivare al lago ci sono due strade.
La prima parte all'inizio della val di Non e passa per alcuni paesi (Ton, Denno, Cunevo e Tuenno), l'altra parte all'inizio del paese di Cles. Le due strade si uniscono all'inizio della lunga valle (17 km). Nella stagione invernale la strada viene interrotta al km 9.2 a 1,2 km dal lago. Contare 15-20 minuti per arrivarci
Il lago di Tovel 1178 ha cambiato aspetto dall'ultima volta che ci sono stato, un mese fa. Allora il cielo era grigio, ora è un quadro di forti contrasti con colori luminosi e ombre profonde. Decido di percorrere il panoramico sentiero che lo circonda sulla sinistra. Non c'è nessuno a parte una coppietta che è arrivata in auto fino al lago infischiandosene del divieto. La temperatura è di qualche grado sotto lo zeroIl lago per ora è solo parzialmente ghiacciato. La montagna a sinistra è la Pietra Grande 2936 con cima Vagliana. Al centro spicca il Corno di Denno 2873 che assieme al Corno di Flavona forma il massiccio del Formenton
Lo sperone che spicca sulla destra è cima Tuena, più a destra si vede cima Benon. Tre le due cime corre un tratto molto esposto del Costanzi chiamato "Schena de mul". Il lago si è ristretto a causa delle diminuite precipitazioni
In fondo al lago trovo le indicazioni per il sentiero 314 che inizio a seguire. Dopo 1h 20' di moderata salita nel bosco su una comoda forestale con ancora poca neve giungo in vista di malga Pozzol 1632. Sullo sfondo si vedono le cime del sottogruppo della Campa che assieme alla catena settentrionale delimitano questa profonda valle di penetrazione che dopo il lago prende il nome di Val di S.Maria Flavona. Giunto a malga Pozzol continuo sul 371 per malga Flavona. Il livello della neve ora è sensibilmente aumentato ma la neve è assestata e non si sprofonda per cui avanzo senza le ciaspole
La zona di pascolo davanti a malga Pozzol
Dopo malga Pozzol attraverso su un ponticello il rio Tresenga e mi inoltro in uno stretto vallone che mi porta a risalire per tornanti l'ultimo zoccolo roccioso prima dei pascoli di malga Flavona. I gialli larici lasciano posto a una vasta radura in fondo alla quale si staglia il profilo carenato del Turion Basso
Sono ormai in vista di malga Flavona 1860, già in ombra. E' appena passata l'una. Mi ci sono volute quasi tre ore per arrivare qui
L'interno del bivacco, sempre aperto
Le cime della Campa viste da malga Flavona
Ho solo il tempo di fare un po' di fuoco, cambiare la maglietta e mangiare qualcosa che è già ora di scendere a valle. Le giornate in questa stagione sono corte e alle quattro comincia già a far buio
Una panoramica sulla catena settentrionale del Brenta dal pascolo di malga Flavona
Ultimo sguardo verso il Turion Basso prima di scendere a valle
Ritorno a malga Pozzol, immersa ampiamente nell'ombra della sera. Anche qui c'è un bivacco sempre aperto. Sulle pareti è affissa la segnaletica dei sentieri e un cartello che spiega il comportamento da adottare in caso di avvistamento di un orso anche se in questa stagione "dovrebbero" essere già entrati in letargo. Sulla neve è più facile avvistare le loro tracce
Malga Pozzol. Sullo sfondo da sinistra cima di Val Scura e cima S.Maria in piena enrosadiraRitrovo il lago che a quest'ora si tinge di delicate sfumature azzurro-rosa e ripercorro il sentiero della mattina facendo le ultime foto. Quando giungo in fondo al lago è già notte. Non mi resta che ripercorrere con l'aiuto del frontalino l'ultimo tratto di strada che mi riconduce al parcheggio
Un'otaria della val di Tovel
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