Monte Pecol


Lunghezza: 15,83 Km
Dislivello: 911 m
Tempo: 5 h
Altitudine max: 2310 m
Difficoltà: media
Ciaspole


Pecol in dialetto friulano significa "sommità di un colle, sul cui dorso corre un sentiero", forse dal latino "ped(i)cullus" mentre altri fanno derivare il termine dal latino "apud collem", vicino al colle. Vi sono diverse montagne che portano questo nome sulle Alpi. Questa si trova sopra la Val S.Nicolò, una nota, splendida e frequentata valle laterale della Val di Fassa. Il giro ad anello lungo circa 15 km di cui il Pecol rappresenta il punto più elevato non presenta particolari difficoltà tecniche. Per il primo tratto della discesa da Sella Palacia bisogna invece ben valutare la stabilità della neve soprattutto dopo nevicate e giorni di vento; in caso di pericolo è meglio rientrare per il percorso di salita. Durante tutta l'escursione si godono gli splendidi panorami della Val dei Monzoni e la catena di Costabella, del versante sud della Marmolada e della splendida Val San Nicolò
Come arrivare: percorsa la Val di Fassa fino a Pozza si segue la strada per la Val S.Nicolò fino ad giungere al parcheggio nei pressi del rifugio "La Soldanella". Lasciata la macchina si segue la pista battuta che porta a malga Crocifisso e  che sale a fianco della pista da sci che scende dal vicino Bafaure  (dal ladino pascolo di buoi)

Il Rifugio Soldanella (1415m)


Inizio risalendo in moderata salita la val S.Nicolò lungo una larga pista battuta; in questa parte iniziale la valle è parecchio stretta. Attenzione al passaggio frequente di motoslitte
Raggiungo dopo 20' malga Crocefisso (1526m), un posto di ristoro frequentato dagli sciatori che scendono dal Bafaure. La valle qui si fa un po' più larga
La chiesetta dopo malga Crocifisso.
Subito dopo la Malga prendo a destra (segnavia 603, 641) percorrendo un tratto iniziale della Val dei Monzoni lungo una forestale sempre ben battuta e tagliandone alcuni tornanti su tracce ben evidenti

La foresta nel tratto iniziale della Val dei Monzoni
Al bivio del “Pont de Ciamp” (1737m). giro a sinistra seguendo il 641 (Forcella della Pief, Sella Palacia, Ciampiè) e, attraversando il ponte di legno sul rio dei Monzoni, passo sulla destra orografica della valle 
Il sentiero sale con numerosi tornanti lungo questa traccia che ricalca grossomodo il sentiero 641 alternando zone di bosco a pendii aperti che permettono di godere della bellezza della valle

Una mongolfiera!

Passo vicino ad una baita posta su un balcone naturale sulla valle
L'ultimo tratto del sentiero prima della Forcella del Pief

Forcella Del Pief (2164 m)
Dalla forcella proseguo in direzione est sulla traccia lasciata da sci alpinisti e che passa sopra la località “Lagusel” per raggiungere Sella Palacia (2259m)


Qui incrocio il 640 che rappresenta un'alternativa al 641 per la discesa a valle
Il paesaggio è incantevole e poco frequentato a giudicare dalla scarsità di tracce
Il panettone alla glassa sullo sfondo è  il monte Pecol
Uno sguardo verso il passo delle Selle

Il gruppo del Rosengarten

Ora la traccia mi porta sotto le pendici del Pecol e posso già intravvedere la sua esile croce di vetta
Le creste di Costabella. Dietro c'è la Val S.Pellegrino 
Un ultimo sguardo all'indietro prima della salita a Sella Palacia
Ora sono a pochi passi da Sella Palacia (2259 m)
Dalla sella emerge una splendida visuale sulla Marmolada ma tira un forte vento così preferisco non trattenermi. Risalgo sulla sinistra la dorsale del Pecol facendo attenzione a restare lontano dalle pericolose cornici di neve create dal vento
Arrivo in poco tempo sulla vetta (2302 m.) contrassegnata dalla croce
Ecco il  maestoso panorama  che si ammira da quassù



Zoomata sulla Marmolada e sul Gran e Piccolo Vernel. Sotto si può scorgere il passo San Nicolò con l'omonimo rifugio che avevo raggiunto un giorno d'inverno salendo dalla val Contrin
Le baite della Val S.Nicolò dal Pecol
Il forte vento non invita a restare a lungo in vetta
Ritorno verso Sella Palacia
Ora mi aspetta una ripida discesa a valle. Preferisco evitare di seguire la traccia del 641 visibile sul mio gps (ma scomparsa sotto la neve) perché passa per una zona pericolosa e seguo invece le tracce di sci che scendono a zig zag lungo la dorsale che si vede a destra fino a raggiungere il bosco.

Le condizioni della neve in questo tratto vanno ben valutate e se non si è sicuri è meglio ritornare indietro o prendere il 640.
Arrivato nel bosco continuo un po' a intuito preferendo zone sicure anche se devo farmi la traccia nella neve alta. Artax non è molto d'accordo e me lo fa capire tirando sulla corda 
Ovunque vedo tracce di animali


Ormai sono quasi  sul fondo valle, dominato dalla mole slanciata del Col Ombert (2670 m) che in ladino significa colle lombardo
La neve asciutta si è attaccata al pelo di Artax creando l'effetto palle di Natale
Dopo una discesa interpretata in libertà e ravanando un po' sbuco su una stradina dove la neve è parzialmente battuta. Ad un incrocio traslascio una forestale che scende sulla sinistra nel bosco e mi porto al centro della valle dove ritrovo una larga pista perfettamente battuta (sentiero 608). 

Continuo in discesa fino ad arrivare a  Baita Ciampiè (1826m), punto di ristoro dove faccio una sosta molto gradita. Proseguo poi comodamente sul fondo della valle abbastanza frequentata anche in settimana




La valle oltre alle montagne deve il suo fascino anche alle numerose baite (tabià) sparse qua e là. Alcune sono rustiche, altre sono arricchite con decorazioni e sculture in legno
Il monte Pecol visto dal fondovalle




Come per tante valli delle Dolomiti anche per questa c'è una leggenda da raccontare. La sua protagonista è Similuce, figlia adottiva di re Laurino

I due diedri rocciosi (Maerins in ladino) ancora illuminati dal sole segnano la fine dell'alta valle di origine glaciale e l'inizio di un restringimento che lascia spazio solo alla stradina e al torrente

Nella leggenda i Maerins sono due giganti di pietra, guardiani posti all'ingresso della valle
Il tratto chiuso della valle prima di malga Crocifisso

Un capitello nelle vicinanze di malga Crocifisso
Questi pannelli si trovano all'inizio della strada per la val dei Monzoni 

Ritorno a malga Crocifisso e quindi al posteggio

Scarica la traccia gps da Wikiloc

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