Laghi di Valbona

Lunghezza: 13,2 Km
Dislivello: 920 m
Tempo: 5h
Altitudine max: 2288 m
Difficoltà: media

I Laghi di Valbona si trovano sopra Tione, ai piedi del Carè Alto, in una piccola valle situata tra la Val S.Valentino a nord e la val Breguzzo a sud. Nella parte superiore si divide in due, la Valbona e la Valsorda.
I laghetti sono tre, posizionati a diverse quote, da 2046 m. a 2196 m.
La zona è poco frequentata anche nei giorni festivi, il percorso molto panoramico è alla portata di tutti ma bisogna comunque fare attenzione nei passaggi in cresta. L'anello si può fare in entrambi i sensi: questa volta l'abbiamo fatto in senso orario per evitare il pericolo di possibili temporali pomeridiani che avrebbero potuto sorprenderci sulle creste
Come arrivare: entrare nel paese di Tione e raggiungere la piazza del municipio. Dalla piazza salire lungo via Giovanni Prati fino a piazza Manara e poi a destra su via Piave che si seguirà per intero proseguendo in salita lungo via dei Monti. Seguire poi le indicazioni per Zeller - Le Sole.
In alternativa si può prendere la strada che risale la val Breguzzo procedendo per circa 3 km fino a Limes. Si gira quindi a destra per Le Sole e poi Madonna del Monte. Qui si gira a sinistra per Zeller.
In località Zeller si parcheggia e si segue il sentiero 225 che dopo aver seguito per un tratto iniziale la strada asfaltata sale poi  nel bosco tagliando i tornanti
Il parcheggio in località Zeller
La salita ripida nel bosco sul sentiero 225
Dopo 40' giungiamo in vista di Malga Cengledino 1658 m. che visiteremo al ritorno
Prime vedute sulle Giudicarie ancora in pieno sole
Giunti al segnavia che si trova subito sopra la malga seguiamo  il sentiero 235 che ci porterà sulla sommità del monte Cengledino
E' l'inizio delle fioritura dei rododendri che quest'anno appare in tutte la sua magnificenza ad ogni quota
Iniziamo la salita verso il Cengledino chiamato anche Campantico sulla cui sommità scorgiamo una postazione di ripetitori radio-tv .
Sembra vicina ma è solo un effetto ottico
La giornata è mutevole e tende al brutto mentre in valle resiste il sole 
La val Rendena. Il Brenta è nascosto dalla nuvolaglia
La piana di Tione
Dopo circa un'ora usciamo dal bosco in prossimità della vetta. Più sotto malga Campo Antico
La sommità del monte Cengledino 1639 m., dove accanto alla croce si innalzano altre icone della nostra civiltà
Ora ci aspetta un piacevole lungo tratto sulla dorsale che separa la Valbona (sulla destra) dalla Val Breguzzo (a sinistra)
Inizialmente il sentiero attraversa una larga zona prativa
Uno sguardo verso valle. Scorgiamo ancora nel sole malga Cengledino, situata alla base del monte
Il sentiero è un continuo saliscendi  su dossi da dove con buona visibilità, non certo quella odierna, si possono scorgere le cime del Carè Alto, dell'Adamello trentino, del Brenta e delle alpi ledrensi
Man mano che si avanza i due versanti si fanno più ripidi e il sentiero sale su creste rocciose che possono diventare scivolose e infide in caso di pioggia
Scorgiamo infine i primi due laghi inferiori di Valbona
Uno sguardo verso il versante che scende ripidamente verso la Val Breguzzo, valle che ci appare altrettanto selvaggia
La val Breguzzo
Riesco a cogliere una fugace incursione del sole sui primi due laghi inferiori
Mi giro all'indietro per vedere il cammino fatto. Sullo sfondo si vede il Cengledino. L'altra volta che ero stato qui avevo percorso tutto questo tratto sotto il temporale e la grandine
I primi due laghi da un altro punto di osservazione, nei pressi di quota 2289, la più alta del giro
Giungiamo infine in vista del lago superiore, chiamato così anche se una sottile striscia di terra lo divide in effetti in due laghi
Senza il sole il lago è una larga macchia scura e traslucida che mi ricorda la chiazza di olio che appare ogni tanto sotto il motore della mia Vespa. Lasciamo il crinale e scendiamo per alcuni stretti tornanti fino a bordo lago . Sono passate quasi 4 ore dalla nostra partenza e si comincia ad aver fame, complice l'aria frizzante del posto
Le creste dove eravamo qualche momento prima, viste da bordo lago. Si vedono le sagome di alcuni escursionisti che avevamo incrociato scendendo 

Sembra che debba piovere e così decidiamo a malincuore di scendere a valle lungo il sentiero 225. Il lago, taciturno e grigio, ha un'aria spenta
Il sentiero di ritorno passa sopra i due laghi inferiori. Durante il cammino incontriamo qualche coppia di escursionisti ma nel complesso la sensazione è quella di stare in un posto selvaggio e isolato. Abbandonata la zona delle rocce e dei mughi entriamo in un bosco via via più fitto. La presenza di molte felci sui bordi del sentiero denota essere una zona umida. Un torrentello unisce i laghi e per un po' ci accompagna nella discesa a valle
 Uno sguardo all'indietro verso la zona umida dei laghi

In località Fontana delle Laste incontriamo questo bellissimo e solido baito, chiamato anche "dei cacciatori", posto ideale dove fare la pausa pranzo. Su un cartello in cucina c'è scritto:" Per favore non scrivete sul tavolo" e su un altro cartello vicino al quaderno delle firme c'è scritto: "Per favore, non scrivete frasi inutili". Parole sacrosante 

Il baito è sempre aperto
Continua la discesa in un bosco misto di larici e abeti



Ecco la val Rendena e finalmente anche qualche brandello di Brenta
No, quella macchiolina nera  non è un orsacchiotto sperduto ma il nostro Artax in missione esplorativa
Eccoci in vista della malga Cengledino e del crocevia visto al mattino. L'anello è chiuso, non ci resta che passare dalla malga per comprare della ricotta, del burro e formaggio
Malga Cengledino con la strada che sale da località Zeller
Si sta mettendo a posto il cancelletto e tutti danno una mano
Per l'ultimo tratto preferiamo scendere al parcheggio seguendo la strada asfaltata, molto più rilassante del sentiero della mattina
 Anche Artax sembra accusare la fatica
Malga Cengledino e il suo monte

Un breve filmato dei laghi


Scarica la traccia gps da Wikiloc

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