Lunghezza: 16,2 Km
Dislivello complessivo: 1222 m
Tempo: 5h
Altitudine max: 2081 m
Altitudine max: 2081 m
Difficoltà: media
In questo giro ho esplorato una parte del Pasubio che conoscevo poco, quella che dà sulla valle che limita a nord l'altopiano, la valle di Terragnolo. Il punto più alto di questo anello è rappresentato dal Monte Buso che durante la prima guerra mondiale fu postazione austroungarica e dove recentemente sono state rinvenute delle interessanti impronte di dinosauri che mettono in discussione la storia geologica ufficiale dell'Italia al tempo del Giurassico. La discesa avviene su una comoda strada militare nella ridente Val Zuccaria e nell'ultimo tratto si attraversano gli scoscesi versanti della selvaggia val Gulva
Come arrivare: da Rovereto si prende la strada provinciale Sp2 che risale la Val di Terragnolo. Arrivati a Piazza di Terragnolo si gira a destra sulla strada diretta al passo della Borcola dove si parcheggia
Il Passo della Borcola 1207 m, posto tra Trentino e Veneto mette in corrispondenza la val di Terragnolo con la Val Posina. Per secoli segnò il confine politico tra l’Impero e la Repubblica di Venezia prima e poi tra l’Austria e l’Italia. Ci sono una malga, una chiesetta, un ampio parcheggio e vi passa il quinto tratto del Sentiero della Pace, lungo 520 km, che unisce il Passo del Tonale alla Marmolada
Comincio a salire lungo il sentiero 147, parte del Sentiero Europeo E5, lungo il ripido pendio del versante veneto della Costa della Borcola. Per un lungo tratto il sentiero è completamente coperto dalla vegetazione
Una sorgente da dove scorre un rivolo d'acqua. Tutta la zona è carsica e di acqua ce n'è poca, soprattutto in estate
Poi esco dal bosco e posso così scorgere la valle di Posina in terra veneta
Un'altra sorgente. Il mio cane Artax vi si tuffa dentro
Dopo un'ora raggiungo i pascoli alti
Fortificazioni militari austroungariche
Altre trincee
Sono sul sentiero E5, il Sentiero della Pace
Raggiungo il vasto pianoro dei Sogli Bianchi
Ex malga Costa 1845 m
Raggiungo il bordo di un vasto anfiteatro rappresentato dalla testata della val Gulva
Dopo aver perso quota il 147 presenta un lungo tratto in saliscendi...
...che mi porta in località Sorgente 1850 m. Continuo sul 147 verso la Sella delle Pozze
La sottostante selvaggia Val Gulva. Qui arriva il sentiero che la risale
Continuo il lungo attraversamento della testata della val Gulva
La Val Gulva da un'altra angolazione
Un altro tratto del 147 - E5
Ad una curva si apre un nuovo paesaggio dominato dalla forma triangolare del Col Santino
Una scassata panchina a quota 1940 rappresenta il punto da dove parte la traccia per il Monte Buso
Una scassata panchina a quota 1940 rappresenta il punto da dove parte la traccia per il Monte Buso
Raggiungo in breve la sua sommità seguendo l'incerta traccia che inizialmente sale sul bordo del versante ovest della montagna e poi va ad scomparire tra la macchie di mugo. Dopo avere ravanato un po' ritrovo il sentiero proprio sotto la cima
Sulla cima (2081 m.) vi sono i resti di una croce ed alcune trincee. La montagna era una postazione della seconda linea austriaca
Il panorama verso ovest dal monte Buso. A sinistra il Roite, al centro l'Alpe Pozze con il monte Testo e a destra il Col Santo e Col Santino
Verso sud cima Palon a sin. e il Roite a dx
Zoom sul Palon 2232 m.
La zona verso il Col Santo e Col Santino
Monte Buso. In basso nella foto si vede quello che resta di una postazione austriaca dove probabilmente era stanziata la guarnigione posta a difesa del monte. Tutt'intorno è facile imbattersi in materiale bellico che ancora resiste al lavoro della ruggine.
Sotto la montagna gli austriaci costruirono una galleria lunga circa 300 m che doveva collegare le retrovie alla prima linea. Recentemente (2010) sul soffitto del tunnel sono state rinvenute le impronte di due dilofosauri, gli stessi dinosauri carnivori che si vedono nel film Jurassic Park. Il fatto che qui vi fossero passaggi di dinosauri provenienti dal nord dell'Europa riscrive la storia geologica della zona come spiega questo articolo
Verso nord si stacca lo slanciato profilo del monte Bisorte
Ed ecco sotto al sentiero apparire la val Zuccaria
Sceso dal monte Buso e ritornato sul 147 affronto alcuni tornanti che mi fanno perdere un po' di quota. Ad un successivo incrocio nei pressi della Sella delle pozze abbandono il 147 e prendo a destra il 133 direzione malga Bisorte
Percorsi alcuni tornanti, ad un successivo crocevia posto nei pressi dei ruderi di un ospedale militare, prendo a destra il sentiero 133 che porta a malga Campobiso
Non ero mai stato in Val Zuccaria e resto sorpreso dalla dolcezza di questa valle, coperta da una vegetazione non troppo fitta che lascia intravvedere ampie radure
Sui grandi massi del fondovalle hanno messo radici dei bonsai di pino
Il monte Bisorte dalla val Zuccaria
La strada militare è in molti tratti coperta dall'erba. Incontro numerose costruzioni in pietra degli anni di guerra
Raggiungo un altro bivio dove abbandono il 133 diretto a malga Campobiso e seguo sulla destra il 144 diretto a malga Bisorte
La strada continua così fino al suo innesto sulla strada forestale proveniente da malga Pezzi e diretta a malga Bisorte
Malga Bisorte vista dal 144
Continuo ora in direzione di Passo Lucco sempre sul 144
Il sentiero attraversa una zona di bosco molto suggestiva
Finalmente trovo un raro punto panoramico dove si può scorgere una parte della Val di Terragnolo con le sue numerose frazioni
Questa dovrebbe essere Geroli ma non ne sono sicuro
Dopo un tratto piuttosto pianeggiante il 144 comincia a scendere ripido in una ombrosa faggeta...
...fino a sbucare su una strada forestale. Dal crocevia capisco di trovarmi a Passo Lucco
Il passo Lucco, posto tra il monte Bisorte e il monte Sarta, è attraversato da una strada. Verso nord scende a malga Sarta, verso sud la strada si biforca dopo poche decine di metri. Bisogna prendere la strada di destra dove su un albero posto sulla destra è segnato il sentiero 148
Dopo aver individuato l'albero, guardando verso il ciglio sinistro della strada si arriva a vedere il sentiero che scende ripido nel bosco. Un altro segnale è posto su un altro albero un po' sotto il livello della strada.
Il sentiero 148 scende il versante scosceso della Val Gulva attraversando dei valloni come questo
Dopo mezz'ora di ripida discesa su un sentiero coperto da un letto di foglie (attenzione se bagnato) intravvedo una strada sterrata: sono sul fondovalle
Malga Gulva non è monticata ma è in buono stato. Qui il 148 si sposta sulla destra orografica della valle e comincia a ricuperare la quota perduta in direzione del passo della Borcola
Il sentiero nei punti esposti è protetto da delle staccionate. Attraverso alcuni ponti come questo.
Dopo circa 40' di risalita il sentiero esce dal bosco sotto malga Borcola dove decido di fare la rituale pausa e comprare del formaggio. Da lì al parcheggio sarà questione di pochi minuti
Scarica la traccia gps da Wikiloc
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