Monte Soran

Lunghezza: 9,61 km
Dislivello: 874 m
Tempo: 3h30
Altitudine max: 1918 m
Difficoltà: media


Cima Soran 2398m si trova in quel settore del Brenta sudorientale che guarda verso il lago di Molveno, separata dalla più nota cima Ghez 2715m dalla Val Doré. Si trova in una zona assai poco frequentata, lo dimostra anche la trascurata sentieristica. Questa scarsa presenza umana  fa sì che si possano facilmente scorgere molti animali quali camosci, marmotte, aquile e...orsi, anche se la signora del rifugio dice che sono sette anni che non ne vede uno: pare si siano spostati più in basso dove c'è più cibo. L'ambiente è caratterizzato da vaste zone di pascolo e più in alto da roccette ma la salita si svolge per lo più su pendii erbosi. Sebbene non siamo arrivati in cima per via di un imminente temporale che ci ha costretti ad interrompere il giro a tre quarti della salita, i panorami che abbiamo potuto ammirare del lago di Molveno erano spettacolari. Dalla cima si dovrebbe vedere anche il Brenta da un insolito punto di vista Sarà un giro da rifare sicuramente in autunno o in primavera
Come arrivare: Sulla strada che da Sarche porta a Tione all'altezza di un ponte sul Sarca si gira a destra in direzione di S.Lorenzo in Banale (questa è la direzione attuale, ma si tratta di viabilità modificata soggetta a cambiamenti). Appena superato il paese di S.Lorenzo, sulla strada che porta al lago di Nembia e a Molveno, si gira a sinistra su una stradina asfaltata che porta al rifugio Alpenrose (3 km da S.Lorenzo). Posteggio gratuito a 150 m dal rifugio. Si segue quindi il sentiero 345 che coincide inizialmente con una stradina lastricata (salizada de le slite in dialetto)
Le indicazioni presenti sul piazzale. siamo in località La Rì
Il posteggio, 150 m prima di arrivare al rifugio
Antica fontana
Il rifugio Alpenrose 1080m. Prendiamo un cappuccino e parliamo un po' con la signora che lo gestisce. Ci dice che la zona è un po' dimenticata, che i sentieri sono maltenuti e spesso nascosti dall'erba alta. Le daremo poi ragione
La mulattiera che sale dal rifugio ha un robusto fondo di pietre e cemento, una pendenza pressoché costante ed è tuttora utilizzata per il trasporto del fieno dai pascoli alti. Per il trasporto della fienagione un tempo venivano usate le slitte di cui restano ancora evidenti i solchi 
Il nostro sentiero, il 345, chiamato anche "Senter dei Sborzi" dal nome di una famiglia di lavoratori che contribuì alla costruzione del rifugio Tosa, parte dal rifugio Alpenrose e raggiunge la Forcolotta di Noghera passando per la Val Dorè e per il passo dei Rossati (nome che deriva dal colore ressastro delle rocce)
Dopo circa 40' arriviamo a Pian de Froschera 1391m dove il bosco finisce e comincia il pascolo
Un po' prima dell'uscita dal bosco c'è questa fontanella sulla destra
Ampi prati ci permettono di vedere la nostra montagna in lontananza
Ecco cima Soran, una bella montagna esposta a est dove il verde prevale ampiamente sul grigio delle rocce
Abbiamo già lasciato la mulattiera acciottolata e ora siamo su un largo sentiero segnato dalle tracce del passaggio dei trattori. Il sentiero qui si fa quasi pianeggiante. Dopo 20' ci troviamo  in località Prada 1541m
Prada

Questi faggi hanno una strana inclinazione

La segnaletica dopo Prada si fa scarsa. Troviamo su una roccia l'indicazione per il monte Soran. Viriamo a sinistra salendo un ripido sentiero in parte nascosto tra l'erba e il letto asciutto di un minuscolo corso d'acqua che risale la Val Dorè

Fa caldo e Artax approfitta dell'ombra dei radi alberi per rinfrescarsi un po'
Prada dall'alto Non c'è un sentiero ma tracce che spesso si confondono o scompaiono nell'erba alta.  In ogni caso la direzione è abbastanza intuitiva. Ci sono alcuni segnali sulle rocce e qualche ometto di sassi. Mi aiuto con il gps di Mytrails e con la mappa dei sentieri SAT che ho caricato sul cellulare
Arriviamo in una conca dove l'erba e i fiori sono molto alti. Per evitare le ortiche qui è consigliato arrivare con i pantaloni lunghi! Abbandoniamo il 345 che  continua la risalita della val Dorè per il passo dei Rossati e seguiamo un sentierino sulla destra che risale una balza rocciosa
La val Dorè con i contrafforti di cima Ghez. Il posto è completamente silenzioso, l'erba alta rivela solo qualche traccia di passaggio

Panorama verso la piana del Bleggio con al centro la sagoma del monte Misone
Un parapendio vola alla nostra altezza poi prende una termica e all'improvviso lo vediano volteggiare sopra le nostre teste
Il cielo verso il Brenta si è coperto di nuvole minacciose e il meteo prevede un temporale per il pomeriggio. Ci troviamo a quota 1900 e ci mancano ancora 400 m alla cima. Siamo in ritardo sulla tabella di marcia perché siamo partiti tardi da casa. Decidiamo di fermarci perché non vogliamo trovarci su una cima esposta quando scoppierà il temporale. Ci spostiamo invece sullo strapiombo che sovrasta il lago di Molveno
Da qui il colore dell'acqua del lago ricorda quella del  lago Sorapiss
Andalo visto da un'insolita prospettiva
Ritorniamo sui nostri passi
Ripassiamo nella conca dove le erbe alte e le ombrellifere dominano. Dev'essere una zona umida e carsica prché non vediamo tracce di acqua né di torrenti
Iniziamo la discesa sullo stesso percorso dell'andata
Il cielo si sta intanto oscurando
Su una piastra con venature azzurre noto questo strano buco, forse una mini marmitta dei giganti originata in epoche glaciali dalla forza abrasiva dell'acqua e dei sassi 
Il sentiero ci regala un'ultimo scorcio del lago più pulito d'Italia
In località Prada si trova la caotica abitazione di un pastore salito sui pascoli alti con un gregge di 200 pecore. Nei pressi ci sono anche una fontanella e quello che resta di una panchina
Ritorniamo a valle un po' dispiaciuti ma anche contenti di aver scoperto un posto così bello e ancora intatto. Questo fitto boschetto ricorda le selve oscure del Signore degli Anelli
Ancora una veduta della piana del Bleggio e del monte Misone
Il sole perde a poco a poco la lotta contro i nuvoloni neri ma ci lascia il tempo di arrivare al parcheggio senza lavate di capo

Scarica la traccia gps da Wikiloc

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