Spronser See - Laghi Sopranes

Lunghezza: 21,2 Km
Dislivello complessivo: 1599 m
Tempo: 6h40
Altitudine max: 2552 m
Difficoltà: impegnativa

I laghi di Spronser See (Sopranes in italiano) sono il gruppo lacustre più elevato dell'Alto-Adige e si trovano nel Parco naturale di Tessa, a quote tra 2100 e i 2540 m. Riforniscono di acqua la città di Merano ed hanno ciascuno un particolare colore, cosa che in verità abbiamo potuto notare solo parzialmente perché nel bel mezzo dell'escursione si è messo a piovere ed il grigio con le sue variazioni è stato il colore dominante. Dei 10 laghi ne abbiamo visti solo ma anche così l'escursione è abbastanza impegnativa per dislivello e lunghezza. Non ci sono particolari difficoltà da affrontare se non nella dura salita al Passo del Valico-Hochgangscharte dove vi sono alcuni passaggi esposti ma ben attrezzati con catenelle. In tutti i tratti in salita sono stati posti scalini in pietra, cosa che facilita il cammino e che meraviglia per la vastità e l'originalità dell'opera. Penso sia il frutto del lavoro di più generazioni e dimostra l'amore di questa gente per la montagna

Come arrivare: In val Venosta sulla strada Bolzano-Merano (Mebo) si esce a Lagundo-Algund, paesino situato subito dopo Merano e si seguono le indicazioni per Velloi-Vellau. Da questa località si può raggiungere la malga Leiter Alm, punto di partenza del nostro giro, o servendosi di una cestovia o continuando in auto su strada forestale fino ad un parcheggio e poi a piedi (contare circa mezz'ora dal parcheggio)
L'inizio dell'escursione
Procediamo sulla forestale
La val Venosta-Vinschgau, famosa per le mele Melinda, è attraversata dal fiume Adige. Nonostante si trovi a ridosso del gruppo dell'Ortles, il più alto gruppo del Trentino-Alto Adige, la valle si trova in una zona con scarse precipitazioni. L'escursione delle temperature nelle ventiquattr'ore è invece pronunciata e questo favorisce la coltivazione delle mele
Dopo circa mezz'ora siamo alla malga Leiter Alm dove incrociamo altri escursionisti che sono saliti con la cestovia

La nostra prossima meta è il rifugio Hochganghaus, a 1h20 seguendo il sentiero 24
Subito dopo la malga si passa sotto questo portale che reca la scritta "Meraner hohenweg" ovvero Alta via di Merano. Si tratta di un lungo percorso escursionistico molto panoramico e segnato sulle carte come sentiero 24. E' lungo 80 km ed è percorribile in 4-6 giorni. Corre a mezza montagna delimitando il confine tra il severo clima d'alta quota del Gruppo di Tessa e quello più mite della valle dell'Adige
Passati pochi minuti incontriamo questo crocevia. Quello che si vede sulla destra è il sentiero che percorreremo nel ritorno scendendo dal valico Giogo di Quaira-Taufenscharte chiudendo così l'anello
Il sentiero ora sale e attraversa il versante boscoso che si vede sulla sinistra
Sorpresa! Ci troviamo ad attraversare un ponte tibetano!
I nostri cani non sembrano più di tanto intimoriti
Arriviamo al Rifugio del Valico-Hochganghaus
Abbandoniamo il sentiero 24 che continua a mezzacosta e saliamo  a destra dritti lungo i prati. Attenzione: il cartello con l'indicazione per il Passo del Valico-Hochgangscharte è mezzo nascosto e illeggibile
Saliamo sul sentiero che attraversa il pascolo. Di fronte a noi si erge una serie di ripide pareti le cui sommità sono avvolte dalle nuvole
Entriamo poi nella vegetazione e saliamo lungo queste curatissime e interminabili scalinate in pietra. Non si può non restare meravigliati da questo grande lavoro di sistemazione dei sentieri, a mio giudizio unico nel genere

Usciamo dal bosco quando siamo ormai quasi sotto le pareti. In basso il Rifugio del Valico-Hochganghaus
Il sentiero si sposta sulla destra ed entra in un canalone qui ancora poco visibile
Il tempo sta peggiorando ma noi speriamo che in alto, oltre le nuvole, ci sia il sole ad attenderci
Capitello con preghiera in tedesco
Nel canalone la scalinata raggiunge delle pendenze impegnative

Prima si sale sul fondo del vallone poi ci si posta sul versante destro. Si passa su stretti tornanti attraversando alcuni punti esposti attrezzati con catenelle. I nostri cani ci seguono senza problemi ma qui è meglio tenerli al guinzaglio
La tortuosa scalinata
Arrivati al Passo del Valico-Hochganscharte 2455m  ad attenderci non c'è il sole ma una nuvolaglia che non promette nulla di buono
Il paesaggio ora è cambiato. La vegetazione è quasi scomparsa. Adagiato in una vasta conca sassosa appare il primo lago, chiamato lago Lungo, il più grande dei 10 laghi (più di 1 km di lunghezza per 300 m di larghezza)  e di cui vediamo solo una parte
Continuiamo sul sentiero 7 che sale in costa alla sinistra del lago
Il lago Lungo come tutti i laghi del gruppo è di origine glaciale. Ad un incrocio giriamo a sinistra in direzione dei due vicini Laghi di Latte (non posso impedirmi di pensare a due laghi bianchi con un bordo di panna) che si trovano un po' più in alto, nascosti da un dosso
Delusione: i due Laghi di Latte visti sotto questo grigiore incombente non hanno niente di cui farsi ricordare, peccato. Ci fermiamo per una pausa panino che durerà pochissimo perché comincerà a piovere, prima piano e poi in crescendo. Ritornati al precedente incrocio scendiamo veloci sul sentiero 7b in direzione del lago Verde
Camminiamo costeggiando il lago Lungo sotto un temporale in piena regola, con fulmini e tuoni fragorosi. E dire che il meteo dava tempo bello con qualche nuvola! I nostri poncho non arrivano a coprire gli scarponi e i calzini che in breve si inzuppano dando la piacevole sensazione di avere i piedi nell'acqua. Qui siamo nei pressi dei ruderi del rifugio Merano, sul sentiero 6
Arriviamo infine al lago Verde quando il temporale è quasi finito
Il lago Verde, bellissimo, riflette il colore delle pareti erbose in cui è incastonato
Un piccolo ricovero appoggiato ad una roccia nei pressi del lago. Ora è vuoto ma al nostro arrivo non c'eravamo potuti entrare perché già pieno zeppo di escursionisti 
Il sentiero scende ora verso la provvidenziale malga Oberkaser 2131m che si scorge sulla sinistra. Assistiamo ad un altro veloce cambio di scena con il sole che torna a splendere tra le nuvole mentre il rumore delle acque che scrosciano dalle rocce circostanti si fa via via più forte
Il lago di Casere, il quinto della serie e più in là il lago di Vizze
Il lago è alimentato da questa cascata che scende dal soprastante lago Verde
Malga Oberkaser. L'amore della natura dell''homo tyrolensis è spesso associato al suo senso religioso
Sembrava che la giornata fosse rovinata e invece no, il sole è ritornato e i colori sono ancora più intensi. Le difficoltà e le paure di un momento fa sembrano d'un colpo svanite. 
La malga, oltre ad uno splendido panorama sulla valle offre anche un eccellente servizio di ristoro con specialità tirolesi 
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Dopo aver bevuto qualcosa di caldo ripartiamo perché ci attende ancora molta strada. Seguiamo il sentiero 22
Costeggiamo la piana ammirando il verde intenso del pascolo
Mi autorizzo a credere che il latte di queste mucche sia quello che bevo a casa
Il torrente emissario del lago di Casere scende nella sottostante Val Sopranes

Camminando sul sentiero 22
Saliamo su un'altura (Fischbuhel 2191mper godere di un panorama più vasto. Sulla sinistra, vicino al lago di Casere si vede il lago di Vizze, l'ultimo che incontreremo. Gli altri laghi che non abbiamo visto in questo giro si trovano in una zona sopra il lago Verde e sono il lago Catino, il lago Nero, il lago Lavagna e il lago di Mückenlacke
Sull'altro versante verso est continua scendendo la val Sopranes
Scendiamo dall'altura e raggiungiamo in breve un piccolo passo il Passo di Vizze-Pfitsch Jochl, segnalato su un ingrigito cartello 
Dal passo vediamo meglio quello che ci attende: una lunga ma non terribile risalita verso quelle creste 
Al successivo crocevia abbandoniamo il 22 per il sentiero 25b diretto alla Leiter Alm (1h40)
Da queste due graziose hostess otteniamo un permesso di transito
Anche qui si apprezza la comodità di salire su una scalinata infinita. Alcuni gradini sono stati realizzati mettendo le pietre di taglio cioè in verticale 
Panorama sulla val Sopranes 
 
Raggiungiamo e superiamo una forcella. Il sentiero è visibile sulla sinistra della foto
Il sentiero è certo meno faticoso di quello della mattina ma la stanchezza accumulata comincia a farsi sentire. Raggiungiamo il Giogo di Quaira-Taufenscharte, chiamato anche Karjoch a quota 2230m
Il valico permette di scendere verso i pascoli della Leiter Alm e di altre malghe della zona
Il sentiero scalinato 25 è una dura prova per le ginocchia. Qui è meglio non inciampare 

 Merano
Zoom sulla città. Al centro è ben visibile l'ippodromo di Maia
Il resto del ritorno si svolge nel bosco su un sentiero abbastanza ripido
Un ultimo sguardo sull'assolata Val Venosta. Raggiunta la Leiter Alm ripercorreremo l'ultimo tratto sulla forestale fino al parcheggio.
Quando si tratterà di toglierci gli scarponi e i calzettoni ci accorgeremo che nel frattempo si sono quasi totalmente asciugati

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