Il Cammino, ideato da Simone Frignani, parte da Norcia e finisce a Montecassino con uno sviluppo di circa 300 km suddivisi in 16 tappe. In Internet c'è un sito dedicato e una guida di Terre di Mezzo è reperibile anche su Amazon. Le tappe percorrono sterrate e tratti di strada asfaltata nelle zone meno conosciute dell'Umbria e del Lazio. Non attraversa, a differenza di quello di S.Francesco, città famose come Gubbio e Assisi ma solo piccoli borghi perlopiù quasi sconosciuti al grande pubblico. E' presto per fare confronti con altri Cammini ma il nostro "assaggio" è stato piacevole, l'ospitalità sempre ottima e le strutture ricettive soddisfacenti
Prima Tappa: Norcia - Cascia
Dopo esserci trasferiti e aver pernottato a Spoleto di primo mattino abbiamo preso l'autobus per Norcia. Il paese ha subito gravi danni dal terremoto del 2016, in primis la Basilica di San Benedetto di cui si è salvata solo la facciata
Il sentiero è ben segnalato con questi cartellini posti in evidenza negli incroci
Appena fuori del paese sorgono le casette prefabbricate dei terremotati
Si sale poi lentamente attraverso colline boscose dove ogni tanto appaiono campi coltivati come questo. Ci sono diversi punti d'acqua e fontanelle
Si giunge a Cascia, un paese che deve la sua notorietà a S.Rita che qui visse. Quando siamo arrivati c'era un raduno internazionale di motociclisti e parcheggiati diversi autobus di pellegrini
Nella zona alta della collina, raggiungibile comodamente con degli ascensori pubblici come a Gubbio e Assisi, ci sono la Basilica di S.Rita e il monastero
Lunghezza: 17,43 Km
Dislivello: 493 m
Altitudine max: 1012 m
Difficoltà: facile
Altitudine max: 1012 m
Difficoltà: facile
Scarica la traccia gps da Wikiloc
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Seconda Tappa: Cascia - Monteleone di Spoleto
Si percorre all'inizio il Sentiero di Santa Rita che attraversa, in parte scavato nella roccia, uno stretto vallone immerso in una vegetazione lussureggiante che porta a Roccaporena. La località si trova ai piedi di un singolare sperone roccioso sulla cui sommità è stata eretta una cappella in onore della santa
Lo sperone è chiamato lo Scoglio
La strada passa per una gola, a sinistra c'è lo sperone
La cappella votiva posta sullo Scoglio
Panorama dallo Scoglio
Roccaporena dallo Scoglio
A Roccaporena c'è la casa maritale della santa e altri luoghi legati alla sua vita. C'è anche molto turismo religioso con bancarelle, pullman di pellegrini ecc.
Il cammino continua lungo i versanti di boscose montagne dove ci sono zone riservate per la raccolta del tartufo fino a Monteleone di Spoleto, un suggestivo paese medioevale allungato sulla collina
Monteleone di Spoleto, entrato recentemente nella selezione dei borghi più belli d'Italia
Monteleone di Spoleto. In primo piano i cippi che ricordavano l'appartenenza del paese allo stato pontificioChiesa di S.Francesco, lesionata dal terremoto e attualmente chiusa per lavori di consolidamento
Monteleone di Spoleto, la strada principale
Il paese conta 600 abitanti per la maggior parte anziani
Uno dei due bar del paese

L'interno ottocentesco dell'altro bar
La Torre campanaria era già caduta nella parte sommitale per un precedente terremoto e poi ricostruita
Panorama verso i monti reatini
Negozio di alimentari in esercizio fin dall'ottocento che il padrone afferma essere il più antico d'Italia
Copia di una biga romana (l'originale si trova a New York) ritrovata in una tomba nei pressi del paese
Lunghezza: 17,94 Km
Dislivello: 460 m
Altitudine max: 954 m
Difficoltà: media
Altitudine max: 954 m
Difficoltà: media
Scarica la traccia gps da Wikiloc
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Terza tappa: Leonessa - Cantalice
Saltiamo le terza tappa da Monteleone a Leonessa di soli 13 km perché il meteo è previsto in peggioramento e non vogliamo farci sorprendere in montagna con il brutto tempo.
Approfittiamo di un passaggio in auto che ci porta direttamente all'imbocco del sentiero che a 4,3 km da Leonessa sale attraversando una vastissima faggeta
I prati di S.Bartolomeo. Alcune mucche ci ricordano i pascoli delle nostre prealpi
Cippo col simbolo del Regno delle due Sicilie
Dall'altra parte del cippo c'è il simbolo dello Stato Pontificio
A quasi 1500 m. svalichiamo verso la piana reatina chiamata la Valle Santa per via delle varie località dove soggiornò San Francesco e dove ora sorgono santuari, monasteri e lughi di culto. Nelle vicinanze del punto più alto ci imbattiamo in questo cippo. La guida dice che qui passava il confine il confine tra lo Stato Pontificio e il Regno delle due Sicilie. A causa delle continue controversie nel 1840 fu deciso di porre 686 colonnette simili a questa lungo i confini, ciascuna del peso di 700/800 kg. Pochi anni dopo, l'unificazione dell'Italia (1861) rese inutile questo faticoso lavoro
Scendiamo per un vallone che si fa sempre più stretto. Ad una curva vediamo in lontananza Poggio Bustone e la Valle SantaIl vallone da cui siamo scesi. In alto sulla sinistra il monastero di S.Giacomo, luogo di soggiorno di S.Francesco
Poggio Bustone dal sentiero che porta a Cantalice. Il paese è conosciuto perché caro a San Francesco che qui soggiornò e perché vi è nato Lucio Battisti
A Poggio Bustone finirebbe la quarta tappa della guida. Noi continuiamo invece fino a Cantalice sul sentiero verso Rieti che avevamo già percorso nell'ultima tappa del cammino di San Francesco
Da Cantalice approfittiamo di un passaggio e raggiungiamo Rieti. Termina qui il nostro "assaggio" del Cammino di San Benedetto che speriamo di riprendere in futuro sperando di concluderlo in tempi non biblici
Lunghezza: 15,74 Km
Dislivello: 739 m.
Altitudine max: 1515 m
Difficoltà: media
Altitudine max: 1515 m
Difficoltà: media
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