Sentieri delle Vipere e dei Cirmoli

Lunghezza: 15,4 Km 
Dislivello: 906 m.
Tempo: 4h30
Altitudine max: 2083 m.
Difficoltà: media

Anche se non c'è lo spettacolo della fioritura primaverile, un giro sul Baldo in autunno è comunque un'escursione che vale la pena di fare. I boschi di faggi sono in questi giorni meravigliosi, la vista sul lago sempre bellissima e la riserva naturale di Corna Piana ora offre dei paesaggi che ricordano la savana. Anche poter mangiare un piatto di pasta all'aperto al rifugio D.Chiesa un 19 ottobre è una piacevole sorpresa. A parte un piccolo tratto attrezzato e un po' esposto all'inizio il giro non presenta altre difficoltà. Nella salita abbiamo potuto percorrere anche il nuovo Sentiero dei Cirmoli che raggiunge la sommità dell'Altissimo su un tracciato interessante evitando così la monotona strada militare
Come arrivare: Da Mori si prende la strada per l'Altipiano di Brentonico. Superato il paese si segue la strada per S.Giacomo continuando poi fino al villaggio turistico di S.Valentino 1331 m.; si prosegue oltre l'abitato in direzione del rifugio Graziani e si parcheggia dopo 400 m sulla sinistra in uno slargo in prossimità di un'area pic-nic
Il parcheggio a destra e l'area pic-nic  da dove parte il sentiero a sinistra
Le indicazioni del Sentiero delle Vipere E650
Il villaggio turistico di S.Valentino
Dopo una prima ripida parte nel bosco comincia il semplice tratto attrezzato che risale le balze rocciose delle Crone di Bes
Le Crone di Bes. Il tratto è attrezzato con un cordino, delle staffe e gradini di pietra
Arriviamo in vista del pascolo di malga Bes 1511 m.
Siamo nella riserva naturale di Bes Corna Piana facente parte del Parco naturale locale del Baldo. Qui le particolari e favorevoli condizioni climatiche hanno dato origine ad un ambiente di straordinaria biodiversità, un vero paradiso botanico con numerose specie endemiche e 60 diverse orchidee. Anche per questa ragione i cartelli ci invitano a non uscire dal sentiero tracciato
Il pascolo di Corna Bes nella sua veste autunnale
In vista di malga Bes 
Malga Bes
Nonostante la stagione dell'alpeggio sia passata da un pezzo ci sono ancora alcune mucche al pascolo e la malga sembra aperta
Continuiamo a seguire il 650 su una bella sterrata che aggira il fianco orientale della soprastante Corna Piana. Appare sullo sfondo il monte Altissimo
Una pozza per le mucche. C'è ancora dell'acqua anche se sono quasi due mesi che non piove. Il pascolo è limitato da un muro di sassi
Il sentiero sale verso la conca dei prati di Pasna
Prati di Pasna. Incontriamo il 633 proveniente da S.Giacomo e continuiamo a salire su un pascolo ondulato dal colore sempre più giallo. Segue un avvallamento alla fine del quale si trova la Bocca del Creer e il rifugio Graziani 
Alla Bocca del Creer ecco il rifugio Graziani 1617 m. ora gestito da un simpatico belga che propone, al mio ritorno, una birra del suo paese. Gli chiediamo informazioni sul sentiero dei Cirmoli di cui vediamo la nuova segnaletica ma lui dice con un po' di insistenza che è più interessante il sentiero del Ventrar che parte da Bocca di Navene. Dopo un'iniziale esitazione decidiamo di continuare per il sentiero dei Cirmoli
Continuiamo così a seguire il sentiero delle vipere 650 che ora taglia a mezzacosta il ripido e ondulato fianco orientale dell'Altissimo. Ad est nella foschia si delineano incerti i profili del Pasubiodel Carega e dei Lessini
Sono passati venti minuti da quando abbiamo lasciato il rifugio ed ecco apparire la segnaletica per il sentiero dei Cirmoli, dedicato ad Augusto Girardelli, un uomo del posto che nel corso della sua vita qui piantò ben 300.000 piante tra abeti, larici, betulle e cirmoli. Il cirmolo o pino cembro è una varietà di pino dal legno pregiato usato nelle sculture. Si riconosce dalla forma delle sue foglie lunghe 5-8 cm, di colore scuro sulla parte superiore e grigiastro su quella inferiore e dal suo profumo intenso. E' l'unico pino a 5 aghi presente spontaneamente in Europa 
Nella prima parte il sentiero compie un lunghissimo traverso in direzione nord passando attraverso la profumata piantagione di cirmoli che pur avendo ancora piccole dimensioni sembrano avere ben attecchito a dispetto del terreno carsico. Ci domandiamo come abbia fatto  quell'uomo a compiere un'opera così ardua 
La prima parte del sentiero si svolge su un fondo ben assestato. Ad una curva gira poi in direzione sud su un tracciato più recente meno sassoso e più umifero
Passare tra i cirmoli è soprattutto una piacevole esperienza odorosa
Su una roccia a metà percorso hanno affisso un pannello che racconta in poche parole che tipo d'uomo fosse Augusto Girardelli, recentemente scomparso. In questa pagina si può leggere una sua più ampia biografia
Il sentiero dei cirmoli successivamente gira nuovamente a nord e raggiunge un dosso erboso  a quota 1862 m. dove incontra il 622 proveniente da S.Giacomo

Dal dosso appare la sottostante Val del Parol...
... mentre in alto a sinistra sulla dorsale dell'Altissimo si nota ora la piccola sagoma rettangolare del rifugio Damiano Chiesa
Un parapendio indugia sulle piantagioni di cirmoli disposte tra gli avvallamenti erbosi del versante est dell'Altissimo
Un'assolata veduta di Corna Bes e Corna Piana
Il 622 proveniente da Bocca Paltrane
Val del Parol è una zona carsica. Vi si trova una grotta verticale tra le più profonde d'Italia, -415 m. Il termine parol in dialetto trentino significa paiolo, il recipiente di rame dove si cuoce tra l'altro la polenta
Sullo sfondo a destra la Val Lagarina
Risaliamo un ultimo ripido tratto che ci porta sulla dorsale dove si trova il rifugio

Giungiamo al rifugio Damiano Chiesa 2060 m. che troviamo ancora inaspettatamente aperto. Le persistenti belle giornate di sole e la presenza di turisti stranieri devono aver convinto i gestori a rimandarne la chiusura. Mi offro una pasta al pomodoro che mangio sotto un sole che ancora riscalda se si trova un angolino riparato dal vento
Poi parte l'incontornabile serie di scatti fotografici sul lago e le montagne circostanti. C'è molta foschia ma la vista è sempre grandiosa



A quanto pare duemila metri più in basso si sa svolgendo una regata 

Sono le tre del pomeriggio, il rifugio si è fatto silenzioso e per noi è giunta l'ora di ripartire
Scendiamo per la strada militare tagliando alcuni tornanti su scorciatoie e in 40' siamo di nuovo al Graziani. Senza fermarci risaliamo sul sentiero opposto che sale verso l'altipiano di Corna Piana 1736 m.

Attraversiamo il piccolo altopiano, una prateria incolta ormai pronta per il riposo invernale
L'Altissimo da Corna Piana

Da Corna Piana scendiamo di nuovo a Corna Bes su un sentiero che taglia in diagonale uno zoccolo roccioso
Da malga Bes seguiamo la sua strada di accesso (sentiero 654) che ci riporta sulla provinciale attraversando una coloratissima faggeta che conserva alberi secolari 



Arrivati sulla provinciale la seguiamo fino al parcheggio. Avendo più tempo avremmo potuto continuare sul 654 fino a malga Fos-ce e ritornare al parcheggio con un anello nel bosco.


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