Val dei Molini

Lunghezza: 8,5 km
Dislivello: 405 m
Tempo: 2h30
Altitudine max: 856 m
Difficoltà: media 

La Valle dei Molini è la parte bassa della Valle di Cavazzino, e forma una profonda gola tra le verdi campagne di Noarna e Pedersano. Vi scorre il rio Mulin che in alto si divide in due bracci. Sulle rive del rio nel passato sorgevano undici mulini ora tutti trasformati in abitazioni; alla fine della seconda guerra mondiale ce n'era ancora qualcuno in funzione. Queste breve escursione permette di conoscere i paesaggi della valle che variano dal bosco più ombroso e selvaggio ai ridenti terrazzamenti coltivati. E' meglio avere un gps con sé perché in alcuni tratti il sentiero non è facilmente visibile e fare attenzione nel tratto chiamato "sentiero del levro" perché esposto e sdrucciolevole in caso di pioggia. Per fare l'escursione ho seguito la traccia dell'amico Fabio che ringrazio
Come arrivare: da Villalagarina si sale in direzione del lago di Cei. Superato di qualche centinaio di metri il paese di Pedersano si prende sulla destra una stradina asfaltata che sale verso la località di Trasiel. Dopo aver passato un ponte sul rio Mulin si posteggia in località "le Frate" in prossimità di un secondo ponte (483 m.). 
Si continua a piedi salendo lungo la stradina per 1 km fino ad imboccare ad un tornante la forestale diretta a località Lam
La forestale "Piazzonele" sale costeggiando la valle dei Molini nel bosco. Noto alcuni alberi piegati dalla recente tempesta ma tutto sommato qui i danni non mi sembra siano stati rilevanti
Raggiungo l'area prativa di Lam. Qui abbandono la forestale e seguo un sentiero che parte in fondo al prato
Il sentiero affianca per un po' il rio Molin passando vicino a delle casette

Più in alto raggiungo una faggeta dove si trova una vecchia calchera. Il bosco qui sembra molto diradato dai tagli. Ci sono anche molti cumuli di ramaglie e il sentiero appare deturpato dal passaggio di grossi mezzi meccanici. Temo tutto questo sia la conseguenza delle tempeste di vento dell'anno scorso o di quest'anno
Il sentiero ora gira a sinistra inoltrandosi in una zona più integra e ombreggiata
Raggiungo Pra Lonc, una bella e vasta radura parzialmente recintata che taglia il bosco verticalmente. Sono a quota 880 m., il punto più alto del giro
Da Pra Lonc in avanti il largo sentiero è tutto in discesa in una splendida faggeta (il bosco di Daiano) dove vivono anche l'abete rosso e l'abete bianco. Nei punti più favorevoli i faggi raggiungono grandi dimensioni e creano un bosco di grande fascino. Nel sottobosco a partire da gennaio vi cresce l'Helleborus niger, la nota rosa di natale i cui grandi fiori bianchi assumono poi una tinta rosata
Raggiungo la località di Daiano dove si trova questo maso apparentemente disabitato. Dal 1600 in poi fu proprietà dei conti Lodron e poi dei conti Marzani di Villalagarina che lo usarono come residenza estiva. Qui nel 1891 e nel 1892, ospite dei Marzani, soggiornò la principessa Stefania del Belgio, l'infelice moglie di Rodolfo d'Asburgo, figlio dell'imperatore Francesco Giuseppe. 
Davanti alla casa gli alberi sono stati tagliati per far spazio ad un vasto e curato prato. Nei pressi della villa si trova una giazera, una ghiacciaia, in cui veniva immagazzinato il ghiaccio per tenere al fresco le vivande 
La stradina continua in dolce discesa attraversando prati e campetti coltivati
Percorsi circa 600 m. raggiungo Marcoiano, una località dove sorge questa antica casa colonica anch'essa proprietà dei conti Marzani. Vicino al maso sorge un imponente tiglio selvatico che misura una circonferenza di 5 m. e un'altezza di 24 m. E' stato piantato agli inizia del novecento
Il maso è organizzato attorno ad un cortile centrale e circondato da campi coltivati. A differenza di Daiano il maso di Marcoiano è abitato

In un paesaggio più vasto continuo ora sulla stradina che ora risale leggermente fino a raggiungere un bivio dove si trova un'antica croce (900 m. da Marcoiano)
Al bivio giro a sinistra prendendo una stradina che scende a valle tra praticelli e terrazzamenti coltivati. Raggiungo così località Barc e poi località L'Opi seguendo per un tratto un segnalato sentiero della salute. La traccia gps lo abbandona ad una curva per inoltrarsi nel fitto bosco. Qui bisogna fare attenzione perché il sentiero non è molto visibile
Il sentiero cala ripidamente prima con ampie curve e poi per stretti tornanti e va a innestarsi sul sentiero del levro che parte più sopra, da località Lam
Il sentiero del levro si immerge sempre più nella forra seguendo da vicino il percorso del rio Mulin che sbucando su un salto roccioso si produce in una bella cascatella
Più sotto costeggio un tratto esposto dove bisogna fare attenzione. C'è anche da passare un guado sul torrente che però non pone particolari problemi. Il sentiero del levro finisce in prossimità di un tornante della strada provinciale 20 per il lago di Cei
Segue l'ultimo tratto su stradine che vanno a tagliare per due volte la provinciale raccordandosi infine con quella che mi riporta al parcheggio

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