Passo Bregn de l'Ors




Lunghezza: 8,5 Km
Dislivello: 478 m
Tempo in movimento: 3 h
Altitudine max: 1918 m
Difficoltà: facile

Ecco un'escursione facile ma di grande soddisfazione con panorami mozzafiato. Dalla stazione a monte dalla cabinovia di Prà Rodont sopra Pinzolo si sale fino al passo Bregn de l'Ors nel quadro maestoso e selvaggio delle dolomiti di Brenta. Volendo si può continuare fino a malga Movlina (altri 50'). Ritorno per lo stesso percorso dell'andata


Come arrivare: da Trento si prende la strada per la Valle dei Laghi. Giunti a Sarche si continua su quella per Madonna di Campiglio. A Pinzolo 774 m. in Val Rendena si parcheggia nel grande parking libero situato quasi in fondo al paese e posto di fronte alla stazione di risalita della cabinovia per Prà Rodont 1530 m.; il prezzo di un A/R per Prà Rodont è di 10€. 


Scesi dalla cabinovia di Prà Rodont ci dirigiamo verso il sentiero 307b che parte proprio sopra le piste


Il sentiero 307 bis è dedicato ai fratelli Tartarotti. La targa si trova su una presa d'acqua appena sopra gli impianti di Prà Rodont 


Entriamo in un bosco  piuttosto ombroso di conifere ad alto fusto. Il sentiero è ben segnalato 


La neve è ancora ghiacciata così calziamo subito i ramponcini che rendono la camminata più rapida e sicura


Il tratto ombroso nel fitto bosco finisce quando il sentiero dal versante ovest si porta sul versante sud del Doss del Sabiom


Ad una curva scorgiamo il nostro amato Brenta. Il rifugio XII Apostoli è una minuscola sagoma nera nella neve. Per me è sempre un'emozione vedere questa montagne che mi ricordano la mia gioventù ma anche perché hanno un fascino unico


La val Rendena. Su questo versanti la tempesta d'autunno ha fatto pochi danni invece notiamo delle zone di taglio programmato


Il 307b continua in saliscendi in un bosco più rado ed assolato per poi uscire all'aperto in prossimità di malga Bandalors. 


Questa malga ha diversi nomi: Bandalors o Bregn/Brent da l'Ors che in dialetto locale significa "abbeveratoio dell'orso". E' collegata alla valle dal sentiero 307 (chiamato della Scala Santa) che dal paese di Giustino arriva fino al rifugio Garbari-XII apostoli in 5h30 superando un dislivello di 1776 m.. Il 307 Bis invece la collega a Prà Rodont 


Abbandoniamo la malga seguendo il tracciato del 307 su una rotabile innevata ma che lascia vedere in alcuni punti il fondo in cemento e che per tornati sale verso il passo Bregn da l'Ors. Scorgiamo sull'altro versante del vallone malga Movlina inizialmente meta della nostra escursione ma che per motivi di tempo oggi non riusciremo a raggiungere.  Volendo c'è anche un sentiero non numerato che da malga Bandalors raggiunge malga Movlina  in mezz'ora.


L'Adamello e la Presanella sotto il sole di mezzogiorno. Fa un caldo anomalo e sembra di essere in un giorno di fine aprile invece siamo solo alla fine di  febbraio


Ci avviciniamo al passo passando vicino alla baita dei cacciatori di Giustino, posta in posizione da cartolina sotto le cime del Brenta


La Baita dei cacciatori



La strada sale a due passi dalla baita ma io pur avendo sotto mano il gps sbaglio come un gallo cedrone continuo imperterrito risalendo il ripido costone sulla sinistra trascinando nell'errore la mia sfortunata compagna. La svista però ci fa scoprire un bellissimo punto panoramico dove decidiamo di fare la pausa pranzo.  


Di fronte a noi si erge il muro imponente del Brenta occidentale con l'anfiteatro roccioso della Val Nardis al centro. Da sinistra si scorge la  cima d'Ambiez e cima d'Agola, cima dei XII Apostoli, il Croz delle Selvate e sulla destra più in basso la Pala dei Mughi dove ci eravamo persi la prima volta che si voleva salire al rifugio XII Apostoli partendo da malga Movlina 


Sotto cima D'Agola scorgiamo la sagoma del rifugio XII Apostoli 2489 m. Si vede anche la Bocchetta dei due Denti dove arriva dalla val d'Ambiez la ferrata E.Castiglioni. Alla sinistra nella foto la Cima d'Ambiez. L'originale nome del rifugio deriva dalle dodici vette dolomitiche, gli apostoli appunto, da cui è circondato



Dal punto panoramico scendiamo verso il sottostante passo Bregn da l'Ors 1848 m. posto su un dosso e crocevia di sentieri. Facciamo due calcoli. Per arrivare a malga Movlina la paletta riporta ancora 50'  di cammino ma con le ciaspole sono di più e l'ultima corsa della cabinovia è alle 16.30. Ci sarebbe l'alternativa di ritornare con il 307 a Giustino e quindi a Pinzolo ma affrontare un sentiero che non conosco di notte non mi piace affatto. Ci accorgiamo di aver sbagliato i tempi e di essere partiti troppo tardi da casa. Decidiamo di lasciar perdere malga Movlina per questa volta e di andare invece a prendere il sole alla baita dei Cacciatori di Giustino che avevamo visto salendo


Prima di scendere alla baita seguendo le evidenti tracce ci soffermiamo presso questa cappella a forma di grotta chiamata la Madonnina, opera dei volontari di Giustino


La Baita dei Cacciatori è un'altro splendido punto di osservazione sui ghiacciai dell'Adamello e della Presanella che ci stanno di fronte. All'esterno ci sono due panche che guardano in direzioni diverse, una rivolta verso sud-ovest  e l'altra verso nord, ora in ombra. Scelgo quest'ultima perché nonostante la mia amica mi abbia passato della crema solare sento che mi sto bruciando la faccia. La baita è di proprietà dei cacciatori di Giustino ed è chiusa a chiave. C'è però un angusto ingresso aperto agli escursionisti dove si trovano una stufa a legna, una panca, alcune sedie accatastate e un sacco nero pieno di lattine di birra e immondizie varie. Le aperture in alto non sono finestrate. Sotto la tettoia versante est è impilata una grande quantità di legna da ardere


Il Carè Alto, il Pian di Neve, il Corno di Cavento e il Crozzon di Lares. Sono tutte cime che probabilmente dovrò accontentarmi di vedere solo da lontano


Dopo una lunga pausa con un po' di rimpianto lasciamo la baita e riprendiamo il cammino di ritorno sulla stessa traccia dell'andata


Sulla strada per malga Bandalors. Con questo caldo la neve si sta sciogliendo rapidamente e senza ciaspole si profonda fino all'inguine.


A malga Bandalors facciamo l'unico incontro della giornata con un uomo salito da solo da Giustino e pronto a ripartire veloce come era salito 





Quando ritorniamo alla cabinovia mancano pochi minuti alle 16.30.
Crediamo di essere tra gli ultimi a scendere ma poi vedremo che l'impianto alle 17.00 funziona ancora

Scarica la traccia gps da Wikiloc

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Commenti

  1. un'altra bellissima idea, anche se piuttosto breve come escursione. Magnifici i panorami, superlativa l'immagine del Brenta ravvicinata, dove si vede la Bocchetta dei Due Denti. Bravi!!!!!

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  2. ciao moreno, complimentoni per il blog.
    volevo chiederti se la zona aperta come bivacco (baito cacciatori)è abbastanza spaziosa
    da poter accogliere (per dormire) 3 persone.
    Mi pare di capire che sia presente anche una stufa.
    Ti rinrazio

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