Rifugi Fiore del Baldo e Chierego

Lunghezza: 13,48 Km
Dislivello: 681 m
Tempo in movimento: 4h15
Altitudine max: 1914 m
Difficoltà: facile


La catena meridionale del Baldo al pari della settentrionale offre spettacolari panorami sul lago di Garda. In questa escursione la vista è più vasta di quella che si gode dal monte Altissimo perché  il lago qui è più largo e lo sguardo può spaziare sulla limitrofa pianura padana. La parte in salita si limita a poco più di un'ora e mezza mentre la discesa, lunga, si effettua lungo il crinale con vista costante sul lago. Giunti in località Colonei di Pesina si gira a sinistra e si ritorna al punto di partenza su una forestale stando per lo più in quota con una bella vista sulla pianura padana e sull'altopiano dei Lessini. Essendo la maggior parte del percorso in campo aperto è meglio effettuarla in una giornata fresca  

Come arrivare: da Caprino Veronese si prende la strada che porta a Ferrara del Baldo. Giunti all'inizio del paese si devia sulla sinistra seguendo le indicazioni per malga Ime che si supera arrivando dopo qualche tornante in prossimità di malga Valfredda Crocetta dove si posteggia. Il sentiero 656 parte dietro la malga
Malga Valfredda Crocetta

L'inizio del sentiero. In alto sul crinale si vede la nostra meta, il rifugio Fiori del Baldo 

Valfredda
La salita lungo il sentiero Ottaviani nella prima parte si svolge nel bosco ma ben presto ci si trova sotto il sole
Sguardo verso Valfredda. Sullo sfondo i Lessini


Si giunge a questo bivio posto un po' sotto Bocchetta di Naole. Nel ritorno andremo anche noi a Colonei di Pesina non seguendo però il 662 ma restando sul crinale destro che dà sul lago
Ormai a pochi passi dal crinale
Giunti a Bocchetta di Naole ci godiamo questo grandioso panorama sul lago di Garda meridionale
Più in basso vi vede Prada, una località raggiunta nel corso di un'altra escursione da dove parte un sentiero diretto al rifugio Fiori del Baldo. Sempre da Prada parte una cestovia, ora chiusa perché in fase di rinnovamento, diretta al rifugio 

Resta ancora questo tratto di cresta sul sentiero 656 per raggiungere il  nostro rifugio
 Si scorge in basso Ferrara del Baldo  
Nell'ultimo tratto il sentiero si fa più ripido. Il sole ora è nascosto dalle nuvole pomeridiane che fanno scendere repentinamente la temperatura
Il rifugio Fiori del Baldo come prevedibile è preso d'assalto dagli escursionisti della domenica per cui decidiamo di salire al vicino rifugio Chierego sperando sia meno affollato
Il rifugio Chierego si trova a poche decine di metri dal primo in una posizione più elevata, alle pendici del Col Santo
Anche questo rifugio è affollato per cui decidiamo di appartarci su un prato per la pausa panino
La bellezza della vista sul lago ci riempie gli occhi
Si riprende il cammino ripercorrendo il sentiero 656 fino a Bocchetta di Naole

L'altopiano dei Lessini 
A Bocchetta di Naole decidiamo di continuare sulla traccia non numerata che si vede sulla destra perché offre sempre la vista del lago. In alternativa si può prendere il sentiero 662 che scende in mezzo ai due crinali visibili nella foto

Sull'opposto crinale vediamo il Forte di Naole, a quota 1675 m. costruito nel 1913 dagli italiani contro un eventuale attacco austriaco. Per la sua costruzione fu approntata una mulattiera militare. Vi erano due appostamenti di artiglieria, uno a Nord e uno a Sud. Da qualche anno sono stati installati alcuni ripetitori televisivi. Di proprietà privata,versa ora un uno stato di grave degrado

Uno sguardo verso il Col Santo e Punta Telegrafo
Sotto il Forte di Naole c'è una malga, punto di ristoro anch'esso affollato di escursionisti 
Ad un certo punto dobbiamo spostarci per lasciar passare un gruppetto di bikers
Questa roccia sembra un muretto. Tutta la zona è carsica e cosparsa di doline
Scendendo si ritorna verso la zona dei mughi
Qui si vede la valletta che separa i due crinali e dove scende il sentiero 662


Poco dopo Monte Sparavero 1516 m lungo la dorsale di fronte a noi si vede un lungo muretto a secco che arriva fino a Bocchetta di Naole. Faceva da confine tra le proprietà e proteggeva il bestiame dai precipizi sottostanti


Entrato nel bosco il sentiero giunge ad un bivio in località Colonei di Pesina. Noi giriamo a sinistra lungo una sterrata che risale prima un dosso e dopo alcuni saliscendi va dritta a tagliare in quota il versante est della montagna
Dapprima si risale questo dosso
Raggiunto il versante est ci fermiamo ad osservare questo panorama molto interessante sotto molti punti di vista dove si vede la valle dell'Adige finire nella pianura Padana. 
La sterrata ora resta in quota dirigendosi verso nord
Arriviamo alla Malga Colonei di Caprino, composta da un baito (nella foto), l'elemento più importante della malga e da una casara. Il baito è composto da un locale ventilato per la far riposare il latte e consentire l'affioramento della panna; un altro locale più elevato serve per riscaldare il latte scemato nel grande paiolo di rame per la successiva produzione del formaggio e della ricotta. E' dotato di un camino caratteristico e sporgente rispetto all'edificio per evitare incendi del tetto
Nella casara si stagiona il formaggio
La sterrata lunga e assolata inizia poi a perdere quota, entra nel bosco uscendo in prossimità di malga Valfredda

Scarica la traccia gps da Wikiloc

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