Val Ciamin - Rifugio Bergamo

Lunghezza: 14,9 Km
Dislivello: 1070 m.
Tempo in movimento: 5h30
Altitudine max: 2183 m
Difficoltà: facile

La val Ciamin, Tschamintal in tedesco, è una profonda e stretta valle che divide il gruppo dolomitico dello Sciliar da quello del Rosengarten-Catinaccio. Parte da località Bagni di Lavina Bianca (Weisslahnbad) a 1200 m. e termina sotto i contrafforti dolomitici del Rosengarten. All'inizio si sale sotto alte muraglie di roccia sul fianco della valle che in questo primo tratto è simile ad un canyon. Dopo circa 40' di tornanti il sentiero va a sbucare su una sterrata che risale in lieve salita la valle a fianco del torrente Ciamin. La gola diventa poi via via più larga e raggiunge un bel prato (Schafer Leger). Dopo un'altra mezz'ora di marcia il sentiero sbuca quasi all'improvviso in una stupenda radura (Lechter Leger) ai piedi della Torre del Principe e di altre imponenti cime dolomitiche. Per raggiungere il rifugio Bergamo si continua sul sentiero 3. Dopo aver raggiunto il bivio presso il Buco dell'Orso (Barenloch) con il sentiero diretto al rifugio Alpe di Tires e aver aggirato con un lungo traverso il fianco della Torre del Principe si entra nella Valle del Principe dove si trova il rifugio (3 h dalla partenza). Il ritorno avviene per lo stesso itinerario dell'andata ma una volta ritornati alla radura Rechter Leger si può scendere optando per la sterrata lungo la sinistra orografica della valle che nel primo tratto sale per un po' per poi scendere e ricollegarsi al tratto di sterrata percorso nell'andata
Come arrivare: si esce dalla A22 a Bolzano nord e si segue la segnaletica  per Tires (Tiers). Raggiunto il paese si segue quella per i Bagni di Lavina Bianca dove si posteggia in un ampio parcheggio. Seguendo la direzione per raggiungere il sentiero 3 /Rifugio Bergamo si attraversa un ponte in prossimità di malga Ciamin. Il sentiero 3 parte dal terrazzino della malga
Questa mappa è posta nel parcheggio di Lavina Bianca
Il nostro è il sentiero N.3
Dopo aver lasciato il parcheggio percorriamo questa stradina che conduce al ponte sul torrente Ciamin
Il torrente Ciamin. Vicino al ponte è stata restaurata un'antica segheria (visitabile)
Malga Ciamin, dove ci fermeremo al ritorno per una Forst (birra locale)
Dal terrazzo della malga parte il nostro sentiero
La val Ciamin nella parte iniziale ha l'aspetto di un canyon
Nella stretta gola dell'Orsara (Bärenfalle), dall'altra parte della valle, sale il sentiero che porta al rifugio Bolzano
Il tratto ripido finisce quando il sentiero va ad innestarsi su una larga sterrata che risale la valle. Ad una curva troviamo questa bella panca ricavata da un tronco. Ne vedremo altre lungo il percorso, tutte realizzate con vecchi tronchi contorti da una mano esperta e ispirata

I capitelli in legno sono caratteristici delle valli tirolesi
Una sorgente con il pannello che ne racconta la storia.
La valle ora si allarga in un bel prato (Schafer Leger) con una baita
Sopra la radura la tempesta Vaia ha schiantato molti alberi la maggior parte dei quali si trova ancora a terra
Attraversiamo un primo ponte
Saliamo su pendenze lievi che ci permettono di ammirare meglio la bellezza della natura. La val Ciamin è poco frequentata anche d'estate e i segni dell'uomo si limitano a qualche sporadica baita
 Un'altra sorgente
Qui il  letto del torrente è molto stretto così come il fondovalle...
...un po' più sopra si allarga. Per via del carsismo che nelle dolomiti è molto frequente l'acqua in questo punto scompare sotto i sassi per poi riaffiorare un po' più a valle
Un secondo ponte ci porta sull'altro versante della valle
Salendo sulla sterrata in una valle ormai più larga l'orizzonte si apre su montagne imponenti
Al centro della valle sopra una fitta foresta di conifere ecco apparire il bellissimo profilo di una montagna che presenta due punte; quella a sinistra è la Cima di dentro del Principe e a destra la Torre del Principe
A una mezz'ora di cammino dal primo prato arriviamo ad una seconda assolata radura utilizzata a pascolo (Rechter Leger)
La baita del Rechter Leger 
Questo pregevole lavoro dell'artigianato locale è un omaggio alla bellezza del luogo
La sterrata ora diventa un sentiero che salendo sotto le imponenti pareti del versante sinistro va a raggiungere la testata della valle...
..in parte invasa dal letto del torrente Ciamin che qui riceve le acque talvolta impetuose provenienti dai valloni soprastanti 
A questo bivio giriamo a sinistra
Di tanto in tanto il bosco offre ampie vedute delle Crode del Ciamin 
Raggiungiamo il  fondo della valle alla base di selvaggi valloni. Su questo, chiamato buco dell'Orso (Barenloch), sale il sentiero diretto al rifugio alpe di Tires. Il nostro invece attraversa qui un torrentello che forma delle pozze molto apprezzate dai cagnolini surriscaldati 
Il bivio al Buco dell'Orso
Negli anfratti della roccia di questo enorme sperone appuntito alberi solitari arrivano a trovare di che vivere 
Superato il Barenloch si inizia a risalire la fascia di bosco alla base del versante occidentale della Torre del Principe...
Usciamo dal bosco su un'erta costa erbosa che segna l'inizio della Valle del Principe (Grasleitental) dove si trova il nostro rifugio. La valle è così chiamata in ricordo del viaggio intrapreso in questi luoghi fra il '500 e '600 dal principe vescovo di Bressanone Daniele Zen per incontrare i suoi sudditi fassani (anche lui era originario della val di Fassa). Il principe vescovo aiutò nell'occasione i suoi sudditi a pagare le tasse ai capitanati dell'impero
All'inizio del prato ecco una provvidenziale panchina con grande panorama sulla valle Ciamin
La val Ciamin con le selvagge pareti di roccia sul versante meridionale dello Sciliar (dorsale del Maglio)
Ci inoltriamo nella profonda Valle del Principe
Raggiungiamo un dosso dove sventola una grande bandiera della provincia di Bolzano
Da qui scorgiamo un po' più in basso e nel bel mezzo della valle il rifugio Bergamo. La vista dei suoi ombrelloni sul terrazzo mette buonumore   
Zoom sul rifugio Bergamo posto a quota 2129 m.
Scendiamo dal dosso per poi di nuovo riprendere quota per l'ultimo tratto di sentiero 

l rifugio Bergamo fu costruito nel 1887 dalla Sezione di Lipsia del Club Alpino Austro-Tedesco e, dopo la prima guerra mondiale, passò al  CAI della Sezione di Bergamo. Nel 1999 venne ceduto in proprietà alla Provincia Autonoma di Bolzano insieme ad altri 24 rifugi alpini.
Il suo nome originale è Grasleiten-Hütte che significa "rifugio degli ultimi pascoli" 
All'interno la bella stube con la stufa in maiolica e il rivestimento in legno d'epoca creano un'atmosfera calda e accogliente
Come previsto il rifugio all'esterno è molto affollato nell'ora di mezzogiorno. Cerchiamo invano un posto all'ombra nei dintorni del rifugio per cui decidiamo di fare la pausa pranzo lungo il ritorno
La segnaletica del rifugio
Alcune montagne che attorniano il rifugio. Da sinistra: la Croda dei Cirmei, il Testone del lago e la Cima orientale di Valbona
Una capretta domestica è incuriosita da Artax
Lungo lo spigolo della Cima orientale di Valbona c'è un lungo e profondo canale ghiacciato dove si è incastrato un grosso masso ben visibile dal rifugio. Chissà da quanto tempo sta lì!

Ritornando a valle troviamo per la pausa pranzo un piccolo fazzoletto d'erba nei pressi del torrente che scende dal Buco dell'Orso
Questa valle ha una bellezzai primordiale che affascina
La Torre del Principe da un'altra prospettiva
Sulla via del ritorno incontriamo il rifugista del Bergamo intento a riparare i danni fatti dalle piogge alla strada. Anche questo lavoro fa parte delle sue mansioni
Di ritorno alla radura Rechter Leger vediamo dei cavalli al pascolo. Sono di razza aveglinese e appartengono ad alcune famiglie di Tires (Tiers). C'è un pastore che li tiene d'occhio e che vive nella baita
Nelle dolomiti questo è uno dei luoghi più belli che io conosca


La bellissima baita con i sassi sul tetto per proteggerla dal vento
Nella parte bassa della valle, quella più stretta, la tempesta ha soffiato con maggiore forza devastando il paesaggio
Chissà quanto tempo ci vorrà perché ritorni come prima, alcuni dicono cento anni ma la natura spesso ha una sorprendente capacità di rigenerarsi


Scarica la traccia gps da Wikiloc







Commenti

  1. Grazie per la dettagliata descrizione e le belle foto. Ci sono di aiuto per la nostra escursione al rifugio domani.

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    1. Grazie per il commento, buona escursione!!

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