Corno Bianco

Lunghezza: 5,2 Km
Dislivello: 458 m
Tempo in movimento: 2 h
Altitudine max: 2317 m
Difficoltà: facile

Escursione facile e breve ma che regala un grandioso panorama una volta raggiunta la vetta. Il Corno Bianco spicca dal passo Oclini (Jochgrimm) con la sua bianca dolomia ed è raggiungibile per diversi sentieri. Dalla vetta si può vedere il sottostante canyon Bletterbach, un vero libro aperto sulla storia geologica delle dolomiti. L'anello prevede la discesa verso malga Gurndin, ottimo punto di ristoro ed il ritorno a passo Oclini su strada forestale
Come arrivare: da Cavalese in val di Fiemme si seguono le indicazioni per il passo Lavazè e quindi per il vicino passo Oclini 1989 m. dove si parcheggia


Nei pressi dell'albergo parte sulla destra il sentiero H per il Corno Bianco (Weisshorn) segnato a 50'
Dopo un ripido tratto su prato il sentiero entra nella zona dei mughi
Salendo l'orizzonte si allarga. Laggiù emerge dalla foschia la lunga catena dei Lagorai 
Siamo ormai vicini alla cima
Sul Corno Bianco ci sono due sommità, una verso nord dove c'è la croce a 2313 m. e l'altra verso sud più alta di qualche metro (2317 m.). Il panorama varia a seconda da dove ci si trova
La visuale da lassù è vastissima: da destra il passo Lavazè con il Lagorai, la Pala di Santa, il Latemar e il Catinaccio
Il Latemar e il Catinaccio
Zoom sui Latemar
 In primo piano l'altipiano dello Sciliar e il monte Pez, sullo sfondo le alpi aurine 
Zoom sui Lagorai
Vasti tratti di foresta sono stati spazzati via dalla tempesta Vaia. Gli alberi schiantati sono stati rimossi
Sotto la cima dove sta la croce c'è una valle particolare creata dal rio Bletterbach o rio di Ora o "delle foglie"
Nel corso del tempo scavando nei versanti della montagna il torrente ha messo a nudo le diverse stratificazioni rocciose che testimoniano la tormentata nascita delle dolomiti
Il canyon del Bletterbach ha 900 m. di dislivello. Si può distinguere negli strati più bassi il porfido quarzifero di origine vulcanica (280-260 milioni di anni fa) a cui segue l'arenaria dove sono stati rinvenute orme di animali e resti di piante. L'ultimo degli strati è la dolomia bianca che forma la cima del Corno Bianco

Uno sguardo verso sud-ovest con Redagno e la valle dell'Adige. Sullo sfondo il Brenta, in basso la malga Gurndin

Il Corno Nero (Schwarzhorn) si trova dall'altra parte della valle, è più alto (2439 m.) del Corno Bianco ed è formato da quarzi porfirici che ne determinano il colore rossastro
Zoom sul gruppo del Cevedale. Da sinistra: il monte Vioz (3645 m.), il Palon de la Mare (3703 m.), il monte Rosole (3529 m.) e il monte Cevedale (3769 m.)
A sinistra il ghiacciaio del Cevedale  e a destra il Gran Zebrù (3851 m.) del gruppo dell'Ortles


Scendiamo ora dalla cima verso malga Gurndin prendendo il sentiero Hohenweg 
La malga Gurndin è anche punto di ristoro ed è aperta quasi tutto l'anno. La gestione è famigliare

Ci sono molti turisti tedeschi, per lo più coppie avanti con l'età ma anche qualche famiglia con bambini piccoli
Ritorniamo ora al passo ammirando il Corno Nero dalla forestale che risale a passo Oclini
Prima di risalire in macchina faccio un'ultima foto al Latemar che sta cominciando a cambiare di colore. In alto sulla destra si vede il rifugio Torre di Pisa recentemente rinnovato
Ritorniamo al passo Lavazè (Lavazejoch) passando accanto alle cataste di tronchi degli alberi schiantati dalla tempesta
Rivediamo nel ritorno con grande tristezza interi costoni di bosco devastati come questo

Scarica la traccia gps da Wikiloc




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