Malga Fane

Lunghezza: 7,6 Km
Dislivello: 358 m
Tempo in movimento: 2h30'
Altitudine max: 1759 m
Difficoltà: facile

Malga Fane è un  tipico villaggio alpino composto da una trentina di baite e una chiesetta. Si trova sopra Valles, in una valle laterale della bassa Pusteria. Possiede tutte le caratteristiche che si attendono da un paesino uscito da un libro di fiabe: solitudine, assenza di modernità, tutto costruito rigorosamente in legno tranne la chiesetta e soprattutto un contesto naturale splendido fatto di alte montagne, boschi, pascoli e un torrente serpeggiante. In estate ci sono tre punti di ristoro, in inverno solo uno, sempre aperto tranne il martedì da dicembre ad aprile. Si può accedere a Fane percorrendo la forestale che in inverno diventa però anche una pista per slittino (nel ritorno bisogna stare sul bordo strada e fare attenzione) ; in alternativa esiste la più bella Strada del Latte, un itinerario tematico che attraversa il bosco e si ricongiunge alla forestale in prossimità del villaggio. Essendo un tracciato normalmente ben battuto, le ciaspole non sono necessarie mentre i ramponcini risultano utili in caso di fondo ghiacciato. La notte precedente il nostro arrivo era caduta una decina di centimetri di neve e la Strada del Latte era solo parzialmente battuta per cui ad un certo punto abbiamo preferito abbandonarla e seguire la forestale e così è avvenuto anche per il ritorno
Come arrivare: dalla A22 si esce al casello Bressanone-Val Pusteria e si seguono le indicazioni per Rio Pusteria/Maranza e poi ad un incrocio quelle per Valles. Superata Valles 1353 m (Vals in tedesco) e i parcheggi dei suoi impianti di risalita si continua sul fondovalle fino a raggiungere l'ultimo parking, grande e libero, in località Berg am Boden
In fondo al parcheggio c'è una bacheca con una grande mappa del posto e inizia la strada forestale che seguiremo per un po'
Ci troviamo nella Valle di Valles (Valser Tal in tedesco) che alterna vaste radure a tratti più stretti ed è percorsa dall'omonimo rio
Seguiremo il sentiero 17 diretto a malga Fane. Qui le scritte sono solo in tedesco. La scritta AVS sta per Alpenverein Südtirol, il CAI austriaco
L'inizio della forestale. Chiuso in inverno, in estate l'accesso a malga Fane in auto è limitato e c'è un servizio navetta 
Lasciamo la strada attraversando questo ponticello ed entrando nel bosco. Lo chalet che si vede sulla destra è la Kurzkofel Hütte dove si può noleggiare un slittino. La discesa con lo slittino sulla forestale è stata recentemente limitata con partenza ad un chilometro a monte della baita ma la limitazione non è rispettata e molti partono con lo slittino da malga Fane
Attraversato il ponte imbocchiamo sulla destra il Sentiero del Latte (17)  (Südtiroler Milchsteig) l'antico sentiero che conduce a malga Fane e divenuto un sentiero tematico sul latte pensato soprattutto per i più giovani con sculture e pannelli informativi
La parte iniziale del sentiero sale leggermente inoltrandosi in un bosco magnifico accanto al rio Valles

Artax scambia questa scultura per una vera mucca e si mette in posizione di combattimento stando però alla dovuta distanza
Ci spostiamo poi di nuovo dall'altra parte del rio passando su quel ponticello
Altre sculture lignee. Le corde permettono di sentire i diversi suoni dei campanelli

Il sentiero ad un certo punto non è più battuto e noi preferiamo  spostarci sulla vicina forestale innevata che comincia a salire più marcatamente mentre la valle inizia a restringersi fino a diventare  una gola
Nella parte più stretta e ripida della valle la strada compie quattro  ampi tornanti
Uno dei pannelli informativi disseminati sul sentiero
All'altezza di un tornante riprendiamo il Sentiero del Latte che nella parte esposta sulla forra è protetto da robuste staccionate
Attraversiamo un ponticello innevato e ci dobbiamo abbassare sotto qualche alberello schiantato dalla tempesta. Intanto sul pelo di Artax la neve fresca si è attaccata formando delle palle fastidiose che lo obbligano a procedere con le zampe leggermente divaricate
Guardando verso sud
Superata la gola la valle torna ad allargarsi  e il Sentiero del Latte va a ricongiungersi con la forestale
Dopo una curva ecco apparire Malga Fane adagiata in una splendida conca e circondata da ripide montagne. Gli alberi qui iniziano a farsi radi. Più che una malga è un insieme di 3 malghe (masi), baite e fienili con una chiesetta all'ingresso
Il giorno è tipicamente invernale e il bianco e il nero sono i colori dominanti. Qualche fiocco di neve volteggia nell'aria. Il villaggio è silenzioso e sembra disabitato 
Siamo quasi in paese quando ecco spuntare due con lo slittino. La neve fresca rallenta qui la loro discesa ma più in basso prenderanno parecchia velocità per cui bisogna stare attenti perché come le auto elettriche non fanno rumore, a parte il categorico "Achtung!" gridato all'ultimo momento
Ecco la Zingherle Alm, l'unico posto di ristoro aperto durante l'inverno. Davanti alla malga c'è un ampio terrazzo in legno dove ci togliamo i ramponcini. All'interno l'ambiente è molto accogliente e anche Artax può entrare e riscaldarsi
L'ingresso
Il rifugio non ha niente a che vedere con i rifugi post-moderni, qui tutto è restato come una volta. Il tempo ha sedimentato sulle pareti fotografie in bianco e nero e a colori tutte ingiallite. Ci sono utensili, vecchie bottiglie e le porte sono coperte da incisioni e numeri. La cucina è buona e i prezzi onesti  
Dopo il pranzo andiamo in esplorazione. Il villaggio non è grande e sie ne fa presto il giro. Le 35 baite, di proprietà di alcune famiglie della valle, sono raggruppate ma c'è un certo spazio tra di loro e questo crea un insieme armonioso
Alcune hanno il basamento in pietra decorato con sassi piccoli e rettangolari con venature gigio-azzurre. Le baite sono sotto il vincolo di tutela delle belle arti. Tre sono i masi che diventano punti di ristoro nella bella stagione. Non vi sono abitanti a Fane ma d'estate alcune baite sono abitate dai proprietari e una è anche affittabile
Anche qui come a Fuciade si vedono i segni della nostra epoca; la parabola satellitare e la motoslitta datano inequivocabilmente la foto. Si intravede anche un  vecchio confessionale in legno 
Il villaggio è circondato dai monti di Fundres. Ho chiesto al gestore del rifugio se il posto era soggetto a valanghe visto i ripidissimi pendii di roccia liscia. Mi ha risposto che proprio per questo motivo la neve non arrivava ad accumularsi e si scaricava mano a mano che cadeva
Dopo l'ultima casa del villaggio il sentiero continua attraversando la gola di Valles (Valler Schramme) verso il rifugio Bressanone
Quella baita solitaria sembra sfidare l'inverno e le valanghe
In epoca medioevale durante le pestilenze sembra che il villaggio fungesse da lazzareto che accoglieva i malati di peste e di colera

Le abbondanti scorte in legna da ardere della Zingherle Hütte
All'ingresso del villaggio si trova la chiesetta dedicata a Santa Maria e risalente al 1898
Quando ripartiamo comincia a nevicare più intensamente
Un ultimo sguardo prima di scendere a valle
La discesa sulla stradina innevata non pone problemi, slittini scatenati a parte
La salita a malga Fane dura 1h30', per il ritorno basta un'ora

Scarica la traccia gps da Wikiloc







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