Dislivello: 1150 m.
Tempo in movimento: 6h15'
Altitudine max: 2206 m
Difficoltà: media
Cima Paradisi è una classica dello sci-alpinismo ma anche in estate rimane un'escursione capace di regalare emozioni per i vasti panorami che mano a mano si svelano nella salita sulla catena dei Lagorai, su Cima d'Asta e le Pale di S.Martino. L'ascesa si svolge in uno splendido bosco su sentiero senza numero ma segnalato fin sopra malga Fossèrnica di Dentro e poi sui vasti pascoli sommitali incisi dalle numerose trincee. Nel ritorno siamo scesi lungo la larga dorsale di Fossèrnica fino a forcella Paradisi dove si intercetta il sentiero 388 che conduce ai laghetti di Coltorondo sotto l'imponente parete di cima Cece. Giunti al Pian delle Belle Fior abbiamo seguito il sentiero 335 che riporta a valle lungo la destra orografica della valle di Fossèrnica. Come in tutte le escursioni sui Lagorai sono soprattutto il silenzio e la scarsa impronta umana ad affascinare. Durante il lungo giro abbiamo incontrato sole tre persone e si può camminare per ore senza vedere l'ombra di una baita

Il rifugio Refavaie si trova all'incrocio tra la val Cia e la val Fossèrnica. E' un importante punto d'appoggio per le escursioni sui Lagorai e il versante nord di Cima d'Asta

Seguiamo il segnavia 335 sulla forestale che parte dietro il rifugio

Superato il ponte sul torrente e arrivati a questo punto giriamo a sinistra

Il sentiero raggiunge in breve questo capitello con il crocifisso posto all'incontro della forestale

Continuiamo sul sentiero non numerato chiamato "Sentiero dei Masi di Fossèrnica" che continua a monte della forestale

Si tratta di un antico tratturo a tratti selciato e delimitato da muretti

Attraversiamo una bellissima faggeta

Raggiunta una certa quota il bosco lascia spazio a brevi scorci sui Lagorai. Questa è cima Cauriol 2494 m. che fu teatro di terribili scontri durante la Grande Guerra

Dopo aver intersecato varie volte la forestale, il sentiero finalmente si congiunge ad essa all'altezza dell'ultimo tornante prima della malga. Da lì parte il sentiero 335a che risale la valle sulla sua sinistra orografica arrivando al Pian delle Belle Fior che incontreremo nella discesa. Il sentiero è una possibile alternativa al 335 nella discesa a valle

L'ultimo tratto lo percorriamo sulla forestale

Finalmente dopo due ore abbondanti di salita arriviamo sul pascolo della malga. Di fronte a noi l'imponente mole di Cima d'Asta

Malga Fossèrnica si può raggiungere anche in auto

Foto Maurizio

Malga Fossèrnica con la Val Cia sullo sfondo. Il sentiero per cima Paradisi parte dietro la malga

La segnaletica all'inizio è inesistente ma comunque arriviamo presto a questo segnale che ci rassicura sulla direzione da prendere. Anche se non numerato il sentiero da questo punto in poi è ben segnalato

Dopo un'ora di salita nel bosco ne usciamo quando siamo ormai in vista della cima

Il selvaggio versante nord di Cima d'Asta 2847 m. Sulla sinistra forcella Regana

La traccia segnata su rocce e con paletti si sposta a sinistra verso quella sella che si vede in alto e dove intravediamo delle mucche al pascolo

Arrivati sulla sella si apre un grande panorama su tutta la catena dei Lagorai

Il sentiero ora gira a destra verso la cima ormai vicina

La sella prativa con le mucche al pascolo

Prendendo quota il panorama si fa sempre più vasto. Da qui si vede quasi tutta la catena dei Lagorai. Non si scorgono né strade né case e tanto meno seggiovie e funivie ma solo prati, boschi e montagne

Qui la natura è ancora intatta e speriamo resti così per sempre. A nord, oscurate parzialmente dalle nuvole, le Pale di S.Martino chiudono l'orizzonte
Il Velo della Madonna (foto Maurizio)


Al centro il Col Torondo e cima Moregna, a destra cima di Valmaggiore con la forcella omonima
Il sentiero affianca lunghe trincee e camminamenti

Raggiungiamo il pianoro sommitale. Cima Cece sullo sfondo

Ecco Cima Paradisi 2208 m.

Vista sulla Valzanca e la Valsorda nel Parco naturale di Paneveggio e delle Pale di S.Martino

In vetta non troviamo la solita croce ma un groviglio di filo spinato appeso ad un palo e una scatola metallica che contiene il diario di vetta

Restiamo incantati dal vasto e selvaggio panorama dove si nota la quasi assenza dell'impronta umana

L'arnica fiorisce abbondante su cima Paradisi

Iniziamo la discesa lungo la dorsale che da Cima Paradisi si protende fino al monte Tabio e a Cima Cece

Il Col Torondo e cima Moregna

Cima Cece con i suoi 2754 m è la vetta più alta della catena dei Lagorai. Sulla sinistra il Dente di Cece

Sotto Forcella Valmaggiore si trova il bivacco Paolo Nicola, punto d'appoggio per la traversata del gruppo, la Translagorai

Scendiamo dalla cima dove soffia un freddo venticello in cerca di un posto dove fermarci per la pausa pranzo

Lo troviamo in un avvallamento posto sotto vento. Maurizio tira fuori una bottiglia di Enate spagnolo, un grande chardonnay. Intanto il cielo si annuvola rapidamente e alla fine del veloce spuntino comincia a piovigginare

Per fortuna la pioggia dura poco e presto torna il sole. Siamo ormai vicini a Forcella Paradisi dove abbandoneremo la dorsale per scendere verso il laghetti di Col Torondo

Il capitello di Forcella Paradisi

Ora seguiremo il sentiero 388 proveniente da malga Fossernica di Fuori e diretto ai laghetti

Il sentiero compie un ampio cerchio a mezza costa raggiungendo il centro della valle su verdi pascoli


La boscosa valle di Fossèrnica

Dopo mezz'ora di camino dalla Forcella siamo in vista dei due laghetti di Col Torondo o Coltorondo, piccole pozze d'acqua invase parzialmente dalla vegetazione

Ci troviamo in una bellissima zona incontaminata sotto Cima Cece
Cima Cece con il suo Dente (foto Maurizio)

Vista dai laghetti verso la Val Fossèrnica

Proseguiamo sul 388 che comincia a scendere spostandosi sul versante opposto della valle

A questo crocevia in una splendida radura chiamata Pian delle Belle Fior giriamo a sinistra e continuiamo a scendere sul 335 proveniente da Refavaie e diretto a malga Valmaggiore. Qui arriva anche il 335a che avevamo visto partire da un tornante durante la salita

Il 335 scende diagonalmente sul versante orografico destro della valle attraversando una fitta abetaia
Qui un tronco caduto sul sentiero è stato tagliato per permettere il passaggio

Cima Paradisi dal 335


Si notano a tratti gli effetti devastanti della tempesta Vaia

Giunti ormai sul fondovalle attraversiamo su un ponte il Rio di Coldosè e continuiamo ancora un po' fino a raggiungere il capitello con il crocefisso visto nell'andata chiudendo così l'anello

Siamo ormai in vista del rifugio Refavaie dove ci aspetta la classica birretta finale
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