Rifugio Pradidali e passo di Ball

Lunghezza: 14,1 Km
Dislivello: 1323 m.
Tempo in movimento: 5h45'
Altitudine max: 2451 m.
Difficoltà: media

La val Canali è una delle più note vie di accesso al vasto altopiano delle Pale di S.Martino e il rifugio Pradidali è un punto di partenza per le numerose ferrate e sentieri della zona. Il sentiero 709 parte dal fondo della valle in località Cant del Gal e la risale prima nei boschi poi affrontando con pendenze sostenute e senza concedere soste un bastione roccioso posto alla base di Cima Canali in un vallone attorniato da altissime pareti . Lo sforzo di 3 ore di salita è ricompensato dalla bellezza selvaggia delle montagne strapiombanti e dal panorama superlativo che si gode dalla terrazza del rifugio. Abbiamo poi continuato l'escursione fino al vicino passo di Ball che porta il nome di uno dei primi esploratori della zona, l'irlandese sir John Ball, ritornando poi a valle sul sentiero dell'andata
Come arrivare: da Fiera di Primiero si seguono le indicazioni per il passo Cereda e quindi quelle per la val Canali. Parcheggio a pagamento in alta stagione in località Cant del Gal 
Arriviamo in val Canali e parcheggiamo in località Cant del Gal. Ormai devoti al rito bene augurante, beviamo un caffè nel vicino bar-ristorante Cant del Gal e ci mettiamo in cammino lungo la strada che risale la valle. I pannelli danno il rifugio Pradidali a 3h30' di cammino, noi ci metteremo qualcosa in più per via del caldo agostano e della tarda età
(Maurizio)
 Cima Canali si accende
 Una delle poche abitazioni private presenti al Cant del Gal
Mentre il fondovalle è ancora in penombra in alto sulla sinistra il monolite della parete est del Sass Maor, alto 1000, è ormai pienamente illuminato
Superato il ponte sul torrente Canali continuiamo sul sentiero 709 entrando in un bosco che via via si fa sempre più rado
Il Sass Maor 2812 m.
Siamo circondati da altissime pareti
Dopo 1h30' raggiungiamo località Pedemonte o Portela dove inizia la parte più impegnativa della salita. Qui parte anche il sentiero 719 dal quale si stacca poco dopo il sentiero alpinistico del Cacciatore 748 diretto al rifugio Velo della Madonna 
Vi sono anche dei pannelli a cura della SAT che illustrano la storia delle esplorazioni e delle imprese alpinistiche sulle Pale di S.Martino 
Finito il bosco la valle si restringe. In quella gola sulla sinistra scende il torrente mentre il nostro sentiero va a inerpicarsi sul quel bastione roccioso  portandosi progressivamente al centro della valle (Maurizio)
Il 709 alterna tratti esposti attrezzati con cordino ad altri più tranquilli  ma in costante ripida salita senza soluzione di continuità
  La val Canali
Qui il riverbero del caldo delle rocce insieme alla fatica della salita si fanno sentire
In questo tratto si è circondati da verticali pareti come quella spettacolare della parete est del Sass Maor o della Cima della Madonna sulle quali molti scalatori, dai pionieri come Bettega ai moderni come Manolo, hanno scritto pagine memorabili entrate nella storia dell'alpinismo

Sulla sinistra si vedono alcune serpentine del 709 che tagliano un ripido pendio erboso alla base di Cima Canali (Maurizio)
Maurizio ha già superato il gradino di roccia e ci saluta sotto l'incombente parete sud della Pala Canali
Superato il tratto più verticale il 709 entra gradatamente in una conca caratterizzata da chiazze d'erba mentre l'orizzonte si allarga e il sentiero di fa leggermente meno ripido. Il termine Pradidali in ladino significa "prati gialli", dal colore dei fiori che vi crescono
Appare finalmente il rifugio! La scorta d'acqua si è già ridotta di molto, è ora di arrivare
Ci resta ancora questo ultimo strappo di 100 metri per raggiungere il rifugio 
Il rifugio ci guarda da un promontorio roccioso come una sentinella sulla valle
Finalmente lo raggiungiamo ed è un vero spettacolo. Posto in una delle più belle conche dolomitiche, il Pradidali è attorniato da una serie di splendide cime. Sullo sfondo a destra cima Canali 2900 m. e a sinistra cima Wilma 2777 m.
   
Il rifugio è pieno di gente ma troviamo comunque posto all'aperto per bere qualcosa
Il rifugio fu costruito dalla DOAV (il nostro CAI) di Dresda nel lontano 1896, ora è  di proprietà del CAI di Treviso ed è gestito dalla guida alpina Duilio Boninsegna (Maurizio)
Dietro il rifugio inizia la val Pradidali percorsa dal 709 diretto sull'altopiano delle Pale. Poco lontano in una conca glaciale c'è il laghetto Pradidali 
Dopo aver ripreso le forze ci dirigiamo verso il vicino Passo di Ball sul  sentiero 715
Il passo è uno dei più frequentati passaggi delle Pale di S.Martino. Molti lo attraversano provenendo dall'altopiano delle Pale e rientrando poi a S.Martino di Castrozza, altri vengono qui per affrontare le vie ferrate della Cima di Ball
Al passo si accede attraversando questa conca e una rampa sassosa. Ci si arriva in una mezz'oretta
Il passo 2443 m. è compreso tra la Cima di Ball a sinistra e cima Pradidali a destra. Da qui parte la ferrata 714 "Nico Gusella"
Dal passo di Ball il 715 scende sulla destra con tratti attrezzati e va ad innestarsi con il 702 che risale la val di Roda. Il sentiero collega i rifugi Rosetta e Pradidali
 Ritorniamo indietro passando vicino a questo Cervino in miniatura
Il tempo sta cambiando e il vallone del Pradidali si sta riempiendo di nuvole basse

Iniziamo la lunga discesa nel vallone
Dopo aver superato il bastione roccioso ci fermiamo per far riposare un po' le ginocchia messe a dura prova. Certo è meglio non affrontare questa discesa su roccia bagnata  


Siamo ormai sui ghiaioni del torrente Canali che è ritornato a farsi sentire dopo essere scomparso per un bel po'
Ripercorriamo il bel bosco del fondovalle fermandoci in un'ansa del torrente per raffreddare i piedi nell'acqua fresca. E' stata una salita abbastanza impegnativa soprattutto per il caldo che nel vallone si è fatto sentire
Ritroviamo la splendida radura del Cant del Gal. Il toponimo indica questo luogo come posto ideale per l'ascolto del gallo cedrone che con il suo canto dà inizio all'estate

Scarica la traccia gps da Wikiloc






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