Breve giro delle malghe delle Odle

Lunghezza: 14,3 Km
Dislivello: 824 m.
Tempo in movimento: 4h
Altitudine max: 2002 m.
Difficoltà: facile

In val di Funes, ai piedi delle Odle sorgono molte malghe (Zannes, Zanser Swaige, Casnago, Geisler, Glatsch, Dusler, Gampen, Kaserill, Halsl, Schlüter ovvero il rifugio Cai Genova). Com'è tradizione in Alto Adige, tutte offrono una ristorazione più o meno raffinata ispirata alla gastronomia locale. In questo breve giro se ne visitano solo tre, la Geisler (Rifugio delle Odle), la Glatsch e la Dusler. Ciascuna permette di godere della vista delle Odle da diverse prospettive, tutte molto suggestive. Dopo aver raggiunto in quota la prima malga (Geisler) su un percorso nel bosco abbastanza noioso, l'orizzonte si allarga e il cammino si fa piuttosto pianeggiante in un bosco bellissimo e con scorci sempre nuovi sulle cime sovrastanti. Ad un incrocio inizia la breve discesa verso la seconda malga (Glatsch), posta in una felice posizione centrale rispetto al gruppo delle Odle. Dopo una breve risalita di un dosso si ritorna a scendere in una valletta sul cui versante destro si trova la terza malga (Dusler), posta in una radura molto panoramica. Lungo la discesa verso il parcheggio si passa vicino ad un parco avventura. La visita (solo dall'esterno) alla bella chiesetta di S.Giovanni in Ranui, posta al centro di un vasto pascolo con le Odle sullo sfondo, una delle più note foto-cartolina delle dolomiti, è ora a pagamento (4€), ma la vista da oltre la staccionata è a mia parere ancora la migliore 

:Come arrivare: Si esce dalla A22 al casello di Chiusa-Val Gardena e si seguono le indicazioni per la val di Funes. Giunti a Santa Magdalena si supera il villaggio e giunti in località Ranui (parcheggio e fermata autobus ad una curva) si continua diritti su una stradina asfaltata fino a raggiungere l'ultimo parcheggio a pagamento (4€ per la giornata) vicino ad un ristorante
Il parcheggio a pagamento
Noi seguiamo le indicazioni per la Geisler Alm (Rifugio delle Odle) sentiero 28, messo a 2h di cammino
Il sentiero entra in uno angusto vallone dove si stanno eseguendo dei lavori di disgaggio delle piante cadute. La strada sterrata ad un bivio inizia a salire sul versante della montagna compiendo un serie di tornanti e lunghi tratti in salita
Dopo circa 2 ore nel bosco che a causa della scarsa visibilità risultano piuttosto noiose, si esce sul pascolo della Geisler Alm o Rifugio delle Odle. Il cielo è coperto ma non piove
Notevole da qui la veduta sulle Odle, anche se oggi fanno fatica a mostrarsi. Purtroppo di lunedì il rifugio è chiuso e rimandiamo il caffè alla prossima malga
In giro abbondano le decorazioni in legno ispirate a personaggi e animali della tradizione popolare tirolese
Ecco un popolo di gnomi sullo sfondo, capeggiati da questo tipetto. C'è anche un parco giochi per bambini
La Geisler Alm è tutta in legno. L'avevo vista nella sua veste invernale in un'altra escursione. Vicino c'è un'altra malga, la Casnago, che però non visiteremo
Prendiamo il sentiero 36a che dalla malga attraversa il prato su una serie di assicelle poste per evitare di scivolare sul terreno bagnato. Il parco giochi rimane sulla destra
A questo bivio continuiamo sul sentiero 36a, direzione sentiero Adolf Munkel e malga Glatsch
Raggiunto il sentiero 35 Adolf Munkel inizia la parte più suggestiva dell'escursione. Il sentiero, spesso invaso dalle radici affioranti delle conifere, si snoda in un bosco splendido. Anche qui però si notano qua e là schianti di alberi 
Sui ghiaioni sotto cima Furchetta avvistiamo un gruppo di camosci intenti a brucare magri ciuffi d'erba (foto Maurizio)
La Furchetta 3005 m.
Un ciuffo di foglie dal rosso acceso sulla sommità di un masso attirano l'attenzione di Maurizio e Artax
Ad un incrocio lasciamo il sentiero 35 e prendiamo quello che dopo una breve salita scende sul pascolo di malga Glatsch
Malga Glatsch con il suo pascolo. La panca della baita visibile sulla destra sarà perfetta per la nostra pausa pranzo
Malga Glatsch ha più l'aspetto di un alberghetto di montagna che quello di una malga
Pranziamo sulla panchina posta lungo la strada
La malga per fortuna è aperta e possiamo bere qualcosa di caldo con questa vista magnifica. Io prendo anche una fetta di strudel... deliziosa! Al centro della foto da destra spiccano il Sas da l'Ega, l' Odla di Valdusa, La Furchetta e il Sas Rigais parzialmente nascosto dalle nuvole
Ripartiamo risalendo un piccolo dosso sul sentiero che porta alla terza malga e dopo aver scollinato scendiamo sul versante boscoso di un vallone
Uno scorcio delle Odle dal sentiero per malga Dusler
Una bizzarra raccolta di sassi che ricorda i lucchetti appesi alle ringhiere dei ponti...Artax qui sembra una donnola
Ben presto raggiungiamo malga Dusler e il suo piccolo pascolo. Anche questa malga è aperta. Ci sono vasi di fiori e decorazioni in legno ovunque, tutto è perfettamente in ordine come si deve ad una malga tirolese

(foto Maurizio)
Queste finestrelle nella legnaia provviste di tendine rappresentano il top del folklore tirolese 

Finalmente il tempo migliora e si può vedere il Sas Rigais 3025 m. al centro delle Odle
Deliziosa questa baita! Fa parte della malga
Dalla malga scende una sterrata verso malga Zannes ma noi prendiamo un sentierino poco segnalato che partendo vicino alla legnaia scende a valle (direzione St.Magdalena) 
Il sentiero va ben presto a confluire in una forestale diretta in paese. Poco prima di arrivarci, ad un bivio prendiamo la stradina di sinistra che passa vicino ad un parco avventura ormai chiuso. Poco dopo ritroviamo il nostro parcheggio
Prima di ripartire è d'obbligo dare un'occhiata alla chiesetta di S.Giovanni in Ranui, situata in un grande prato che la nostra stradina contorna. L'area che è proprietà privata è stata  recintata con una recinzione elettrificata per evitare il calpestio dell'erba e questo si capisce tenendo conto della maleducazione di molti turisti mentre risulta meno comprensibile il far pagare ben 4 € per poter andarci vicino senza nemmeno poter visitare l'interno. Decisamente troppo!
La chiesetta pur deliziosa non sarebbe così famosa senza la cornice naturale in cui è posta e soprattutto senza lo sfondo magico delle Odle, oggi seminascoste. La vista da una certa distanza resta per me la migliore prospettiva per questo simbolo dell'Alto Adige (foto Maurizio)

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