Lunghezza: 9,9 Km
Dislivello: 578 m.
Tempo in movimento: 3h
Altitudine max: 2117 m.
Difficoltà: facile
Il monte Roen (2116 m.) è la più alta vetta della catena della Mendola che con andamento nord-sud divide la val di Non dalla valle dell'Adige. Dalla val di Non appare come un'enorme e larga elevazione boscosa che digrada dolcemente mentre dalla valle dell'Adige si erge con verticali e selvagge pareti rocciose. L'arrivo sulla vetta sorprende per la vastità del panorama a 360°. Si scende per i pascoli e i boschi sul versante ovest e dopo aver raggiunto 4 malghe si ritorna a malga Romeno, punto di partenza del giro. Nella salita dalla malga alla cima (350 m. di dislivello) si concentra il grosso della fatica, il resto è una piacevole camminata molto panoramica e rilassante
Troviamo malga Romeno ancora aperta con possibilità di avere un caffè ma preferiamo rimandare questa volta la liturgia mattinale al ritorno
La terrazza della malga
Dalla quantità della legna stivata sotto il tetto si deduce che la malga resta aperta tutto l'anno
Lasciamo malga Romeno incamminandoci sul sentiero 500, il sentiero alpinistico attrezzato Delle Cime, un lungo percorso (51 Km.) che collega Mezzocorona al lago di Tret e percorribile normalmente in tre giorni
La rampa che porta al Roen
In prossimità della cima si esce dal bosco procedendo tra mughi e alberi radi
Si arriva senza quasi accorgersene sul ciglio del precipizio profondo 2000 m. sotto il quale si stende la valle dell'Adige. Il monte Roen è quello sperone al centro. La vista da quassù è impressionante
Veramente selvaggio questo versante della montagna
Siamo ormai sotto la cima. Nelle zone esposte al sole e al vento la prima neve di stagione si è parzialmente sciolta
La cima del Roen è piuttosto larga ed erbosa. Sotto di noi c'è la valle dell'Adige, oggi quasi completamente nascosta dalla nuvolaglia. Lontano, nella serie ininterrotta delle cime che delimitano l'orizzonte scorgo i gruppi dolomitici del Catinaccio e del Latemar
Dalla cima ci spostiamo su un'altra vicina prominenza erbosa dove è stata posta una croce
Il Roen visto da sud
Ritorniamo al crocevia iniziando la discesa lungo il 528. In effetti non c'è un vero sentiero e scendiamo seguendo i paletti posti lungo il pascolo
Anche guardando verso ovest il panorama è vastissimo. Distinguo le cime del Brenta settentrionale e il passo del Grosté
Verso nord-ovest si vede una barriera di montagne tra le quali distinguo i gruppi del Cevedale e dell'Ortles
(Foto Maurizio)
Questo è il pascolo delle malghe di Smarano-Sfruz, due paesi della val di Non. Le malghe prendono i nomi dei paesi proprietari delle strutture
Artax ama le vaste praterie!
Perdendo circa 200 m di quota raggiungiamo la chiesetta della Madonnina del Roen che sovrasta la malga di Smarano-Sfruz a 1906 m.
Oggi ci accompagna un buon verdicchio superiore
Continuando sulla foresta scendiamo di altri 100 m. di quota e arrivati in località Fraine ad un segnavia ci inoltriamo nel bosco seguendo il sentiero 530. Segue un tratto abbastanza ripido dove bisogna fare attenzione in caso di terreno bagnato. Raggiungiamo la malga di Sanzeno. la terza del giro che a quota 1613 m. rappresenta il punto più basso dell'escursione
Il bivacco sempre aperto è piuttosto spartano però ci sono una stufa con una fornita legnaia, un tavolo e dei letti a castello senza però materassi
Questa graziosa panca da lontano sembra proprio un'orsacchiotto. Riprendiamo ora a salire sul sentiero 537 che parte dietro la malga
Ben presto siamo in vista di malga Don a 1650 m. Non c'è molto pascolo intorno e più che una malga è un ottimo bivacco in pietra e legno, sempre aperto e dotato anche di luce elettrica fornita dall'impianto fotovoltaico
Il bivacco è stato ristrutturato di recente. L'accogliente cucina è fornita di tutto ciò che occorre per farsi da mangiare
La legna è in parte stivata in un locale annesso, in parte all'esterno
Malga Don gode di un bel panorama sul Brenta. Sul prato c'è anche una postazione per fare il barbecue e ci sono delle panchine, davvero un bel posto
Continuiamo sulla forestale e ci imbattiamo in questa piccola sorgiva dove qualcuno sulla fronte di un pupazzo ha messo l'iscrizione: "Lo spirito del bosco"
A questo crocevia abbandoniamo la forestale per seguire in leggera salita il sentiero 537 che porta a malga Amblar
Anche malga Amblar è stata ristrutturata in bivacco sempre aperto
L'ampio locale è provvisto di due stufe in ghisa poste ai due lati, panche e tavoli. Fuori c'è la legnaia e sotto il tetto è stato ricavato un tavolato per la notte
Seguendo il profilo della montagna il sentiero prosegue nel bosco compiendo un lungo traverso verso est che ci porta di nuovo a malga Romeno
Un sole ancora tiepido invita a fermarsi sul terrazzo per gustare un buon caffè
Ne approfittiamo per dare un'occhiata ad un tabellone che illustra le varie escursioni che si possono fare in questa bella zona della val di Non.
Scarica la traccia gps da Wikiloc
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