Corno della Paura

Lunghezza: 9 Km.
Dislivello: 397 m.
Tempo in movimento: 2h50
Altitudine max: 1547 m.
Difficoltà: facile

Meta di questa semplice ciaspolata è il Corno della Paura, un terrazzamento roccioso con una straordinaria vista sulla valle dell'Adige e per questo considerato punto strategico dagli eserciti italiano e austro-ungarico durante la guerra 1914-18. Si parte dal parcheggio antistante l'Hotel Sole del Baldo a passo di S.Valentino e si segue in direzione est l'ex strada militare (Sentiero della Pace) e  diretta al Corno della Paura. Con un andamento sinuoso si aggirano i dossi di malga Pizzagrolla e si attraversano i pascoli di malga Postemon al limitare della faggeta; attorno si notano i profondi avvallamenti lasciati dai bombardamenti.  Poco prima di  superare una bocchetta che si affaccia sulla val d'Adige si abbandona la strada militare e si risale il versante ovest della Colma di Pravecchio la cui sommità è occupata da due vistose torri di trasmissione. Grande panorama a 360°. Da lì si scende nella valletta sottostante fino ad un vicino crocevia dove si trova una lapide in pietra dedicata alla Iª Armata. Ora per raggiungere il Corno della Paura basta risalire con poca fatica il versante opposto della valletta. Nel ritorno abbiamo accorciato il percorso seguendo la strada militare che in caso di forte innevamento presenta un passaggio delicato prima di arrivare alla bocchetta. In base alle condizioni della neve valutare se è il caso di passare o ritornare sul percorso dell'andata
Come arrivare: da Rovereto si raggiunge Mori e si seguono le indicazioni per Brentonico e poi per San Giacomo. Superata anche questa località si continua seguendo le indicazioni per il passo di S.Valentino. Parcheggio presso il passo nell'area antistante l'Hotel Sole del Baldo

Partiamo dal parcheggio situato nelle vicinanze del passo di S.Valentino 1314 m. e dell'Hotel Sole del Baldo 

La parte settentrionale della lunga catena del Baldo. Da destra la prima è cima delle Pozzette, seguono cima 
Longino, cima Valdritta, la più alta (2218 m.) e Punta Pettorina

Nella valle dell'Aviana si trova il lago artificiale di Pra da Stua che raccoglie le acque del torrente Aviana e alimenta la centrale idroelettrica di Avio

La strada militare austriaca segue il profilo sinuoso della montagna ...

... attraversando i pascoli di malga Pizzagrolla e Postemon


Sull'altro versante è visibile San Valentino, frazione del comune di Brentonico costituita perlopiù da seconde case

Come tutte le strade militari anche questa sale con modesta e costante pendenza 

Siamo a ridosso dell'area sciistica di San Valentino e della Polsa. A causa del Covid tutti gli impianti sono fermi ma per chi pratica lo sci-alpinismo è una gioia sciare nella neve fresca. Quest'anno la montagna appare com'era alle origini e bisogna faticare per guadagnarsi la discesa

Il giulivo Artax /Maurizio)

Superata la bocchetta sotto le colme di Pravecchio la strada va ad affacciarsi sulla val d'Adige passando sopra un ripido vallone con un tratto che può diventare delicato in caso di forte innevamento (Maurizio)

Decidiamo di aggirare l'ostacolo facendo qualche passo indietro e risalendo la dorsale delle colme di Pravecchio sulla cui sommità si trovano due imponenti torri di trasmissione e un panorama a 360°

Arrivato in cima dimentico di fare una foto ma assicuro che il panorama è meritevole. La vista spazia dall'anfiteatro della Polsa al Monte Altissimo, dalla catena del Baldo ai Lessini, al Carega e Pasubio. Iniziamo la breve discesa nella valletta sottostante fino a giungere a questo crocevia sotto al quale si legge il cartello "Corno della Paura 1470 m.". Vicino si trova una lapide dedicata alla I°Armata. In realtà per arrivare sul Corno bisogna fare ancora qualche metro risalendo il versante opposto della valletta

Le colme di Pravecchio e la valletta viste dal Corno della Paura. A destra in basso si scorge il crocevia

Arrivato sulla sommità del Corno trovo due panchine ma non è ancora giunto il momento per la pausa pranzo
Dopo l'arretramento preventivo del fronte sulla linea del Pasubio da parte austriaca la spettacolare posizione dominante sulla Val d'Adige del Corno fu fortificata dagli italiani con numerose postazioni e trincee 

Sullo sfondo il Monte Vignola. Gli austriaci avevano intenzione di costruirvi un forte, progetto abbandonato in seguito all'arretramento del fronte sulla linea degli altipiani. Le fortificazioni costruite agli inizi del '900 dall'Impero furono all'inizio del conflitto occupate dell'esercito italiano e il monte Vignola fu adibito a punto di osservazione con artiglieria e contraerea


Vista verso il Vignola, sullo sfondo il Pasubio e lo Zugna

Il Corno della Paura è raggiunto dal sentiero 686 che sale da Sabbionara d'Avio. Sull'alto versante della val d'Adige si erge il massiccio altopiano dei Lessini


Verso il monte Altissimo di Nago

Per il ritorno decidiamo di seguire la strada militare il cui tracciato è appena visibile a causa dello spessore del manto nevoso

Poco prima della bocchetta vista nell'andata la strada, completamente sommersa dalla neve, passa sopra un profondo vallone tagliando un pendio abbastanza ripido

Dopo qualche esitazione decidiamo di continuare. Ci risulta più agevole attraversare questo tratto scavalcando il parapetto e procedere standovi aggrappati. In questo tratto risultano molto utili i ramponcini. Valutare bene lo stato della neve perché il pendio sovrastante è abbastanza ripido. Dopo recenti e forti nevicate è meglio ritornare lungo la traccia dell'andata  

Il profondo vallone sotto la strada militare

Il resto del percorso rincalca quello dell'andata

E'  gran tempo per una pausa e per un assaggio di questo Durello dei Lessini che l'amico Maurizio ha tenuto in serbo nello zaino

Nel ritorno ci fa compagnia la vista del Baldo e dell'Altissimo
(Maurizio)

Ritorniamo a San Valentino nella luce calda del tramonto. Sullo sfondo Corna Bes, esplorata nel corso di un'altra escursione

Scarica la traccia gps da Wikiloc

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