Dai Bindesi al Rifugio Maranza

Lunghezza: 6,9 Km
Dislivello: 489 m.
Tempo in movimento: 2h30
Altitudine max: 1106 m.
Difficoltà: facile


Questa semplice escursione unisce due storici rifugi trentini e regala splendide vedute sulla città di Trento, sulle montagne che si affacciano sulla valle dell'Adige (Bondone e Paganella in primis)  nonché sul gruppo del Brenta. Il sentiero è quasi sempre battuto e rende inutili le ciaspole mentre sono fortemente consigliati i ramponcini. 
Da località Grotta di Villazzano si segue la stradina asfaltata aperta al traffico che porta al Rifugio Bindesi "Pino Prati", dove si trovano due parcheggi, uno prima e l'altro subito dopo il rifugio. Si continua ora su una strada forestale che dopo aver attraversato la pineta del Pian dei Bindesi affronta con una pendenza più sostenuta il fianco della montagna tagliandolo con un lungo traverso in direzione sud-est. Dopo aver incrociato in località Sass del Carpen la strada forestale di Brusafer, il largo sentiero ad un tornante cambia direzione mantenendo però una costante pendenza. Poco prima di giungere alle prime case private poste sotto il rifugio la vegetazione si dirada permettendo qualche scorcio sulla valle dell'Adige. Continuando si raggiunge in breve il parcheggio e dopo una curva a destra il rifugio Maranza, affacciato su un grande prato. Il  miglior punto panoramico si trova su una vicina altura dove è stato installato un ripetitore TV. Ritorno per la strada dell'andata

Come arrivare: da Villazzano sopra Trento si sale in località Grotta e seguendo le indicazioni del sentiero 412 fino al parcheggio in località “Pinara”. Dopo 10 minuti di cammino si raggiunge il rifugio ai Bindesi. Un più piccolo parcheggio si trova dietro al rifugio







Non sapendo se la strada è agibile lasciamo l'auto lungo la strada dei Bindesi e proseguiamo a piedi

Dopo mezz'ora raggiungiamo il rifugio "Pino Prati" ai Bindesi. Poco sotto, in località Pinara, si trova un parcheggio raggiungibile in auto. Il rifugio sorse nel 1963 per dare riparo agli scalatori che venivano qui ad allenarsi sui massi che contornano il rifugio. La palestra di roccia ha visto allenarsi alcuni degli alpinisti trentini più famosi come Giorgio Graffer, Marino Stenico, Giuseppe Loss, Carlo Garbari, Bruno Detassis. Da località storica dell’alpinismo trentino è oggi diventato anche ristorante molto amato e frequentato dai trentini

Questo parcheggio invece si trova subito dopo il rifugio 
Dopo aver attraversato un'area pic-nic al Pian dei Bindesi 620 m. ci incamminiamo lungo il sentiero 412, ben battuto e diretto al rifugio Maranza (1h30). Il bosco è composto da pino nero e da latifoglie e non lascia molta visuale sulla valle

Con costante pendenza prendiamo quota. Il rumoreggiare della valle si fa via via più debole fino a quasi scomparire

Arriviamo al Sass del Carpen 820 m. dove il 412 incrocia la forestale del Brusafer usata anche dal percorso per mountain bike Giro della Marzola

Dopo il lungo traverso in direzione sud-est  un tornante ci orienta nel senso opposto

La grande passione di Artax è scovare selvaggina, cosa che gli riesce raramente ma che lo occupa tutto il tempo (Maurizio)










Una vegetazione più rada ci permette di dare uno sguardo alla valle dell'Adige, mai così luminosa come in questa veste invernale

Poco dopo siamo in vista di alcune case private

Continuando si raggiunge in breve il parcheggio e da lì girando a destra il rifugio Maranza...


...ma noi preferiamo tagliare per il prato che una volta costituiva il pascolo di una malga. In fondo il rifugio Maranza 1072 m.

(Maurizio)

Il rifugio è stato completamente ristrutturato dall’Azienda Forestale di Trento e Sopramonte
Essendo raggiungibile in auto via il passo del Cimirlo è molto frequentato nella bella stagione. Fa servizio di ristorazione, bar e focacceria





Panorama sulle dolomiti di Brenta e sulla dorsale Gazza-Paganella (Maurizio)
Purtroppo il terrazzo non è utilizzabile e dobbiamo consumare il  nostro spuntino in una zona mezza in ombra. Fa un freddo cane ma non rinunciamo all'assaggio di questo splendido vino spagnolo del 2015



E' un' inverno d'altri tempi quello di quest'anno 2021 con tanta neve e freddo intenso. Speriamo si porti via cimici e zanzare


Il rifugio è punto di partenza per raggiungere la cima della Marzola e diverse altre destinazioni come Vigolo Vattaro 

Prima di lasciare il posto saliamo su un piccolo dosso posto vicino alla casa gialla dove è situato un ripetitore tv. Da lì si offre un grande panorama su Trento e la valle dell'Adige. Da sinistra il Bondone, al centro la dorsale Gazza-Paganella e dietro il gruppo di Brenta. E' questa la migliore vista sulla città che io conosca

Il Bondone e il paese di Ravina

Zoom sul Doss d'Abramo nella catena Stivo-Bondone (Maurizio)

La valle dell'Adige verso sud (Maurizio)


Volevamo fare un anello scendendo per un sentiero che parte all'inizio del parcheggio ma cambiamo idea quando vediamo che bisogna fare la traccia...troppa fatica. Scendiamo quindi per il sentiero dell'andata
Le torri di Madonna Bianca dalla terrazza del rifugio Bindesi. Sullo sfondo il Bondone

Scarica la traccia gps da Wikiloc

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