Lunghezza: 4,3 Km
Dislivello: 266 m
Tempo in movimento: 1h30
Altitudine max: 1864 m.
Difficoltà: facile
Questa facile e breve escursione si rivela molto appagante per la bellezza dei selvaggi vasti panorami che lo Zugna offre sulla Vallarsa e sulla valle dell'Adige. Altro punto di interesse è la presenza sulla sua sommità di opere militari risalenti alla prima guerra mondiale. In inverno il giro si può fare se la strada per il rifugio è accessibile. Noi l'abbiamo trovata sgombra di neve fino al rifugio nonostante le forti nevicate di questo inverno 2020/21. Dal rifugio si sale lungo la stradina militare quasi fino alla cima e si ritorna lungo una traccia che scende stando sul bordo rivolto verso la Vallarsa. Attenzione alle cornici di neve. Rientrati nel bosco e giunti all'incrocio con il sentiero del Sinel proveniente dal Trincerone lo si segue fino al rifugio


Vicino al rifugio Monte Zugna a 1617 m. si trova l'osservatorio astronomico del museo civico di Rovereto


Uno dei due impluvi per la raccolta dell'acqua piovana costruito dagli austriaci. Uno di essi serve ancora oggi per la raccolta dell'acqua che serve al rifugio. Tra i manufatti c'è anche un ospedale militare costruito dagli italiani. L'area è stata oggetto di restauro ed prende il nome di Parco della Pace







Il selvaggio panorama della dorsale che congiunge lo Zugna con il gruppo del Carega (Piccole Dolomiti)

La sommità dello Zugna, ondulata e caratterizzata da moderate pendenze contrasta con i versanti scoscesi delle valli che la delimitano e che la rendono difficilmente accessibile

La croce di vetta a quota 1857 m. Poco lontano ci sono anche delle antenne ed un osservatorio che permette, traguardandole, di riconoscere montagne vicine e lontane
La Vallarsa. Al centro il Cornetto nel gruppo del Sengio Alto. A destra il gruppo del Carega. Esistono varie ipotesi sull'origine del nome Vallarsa



In primo piano l'osservatorio, sullo sfondo il Carega. Come lo Zugna il gruppo ha versanti molto scoscesi solcati da profonde gole di carattere dolomitico, i vaj. La cima più alta è Cima Carega 2259 m.


A sud la val d'Adige, con i Lessini sulla sinistra e la catena del Baldo a destra. Sempre sulla destra in primo piano il monte Vignola, altro monte di importanza strategica nel corso della prima guerra mondiale

La val Cipriana scende ripida verso il fondovalle dove si scorgono le cave di Pilcante e il fiume Adige

Il monte Altissimo di Nago 2074 m. segna l'inizio della lunga catena del Baldo che separa la val d'Adige dal lago di Garda



Sull'altro versante della Vallarsa si può scorgere il paese di Pozzacchio nelle cui vicinanze gli Austriaci avevano eretto una fortificazione interamente scavata nella roccia (Werk Valmorbia), abbandonata anch'essa all'inizio della guerra dopo la decisione di arretrare la linea del fronte. Sotto di noi si vede il paese di Matassone, anch'esso presidio austriaco (campo trincerato) a controllo dell'accesso alla valle











Prima del Covid oltre alla clientela locale ed agli escursionisti che seguono il Sentiero della Pace il rifugio viveva delle gite scolastiche che prevedevano un tappa qui dopo la visita alla Campana dei Caduti e ai musei di Rovereto. Gli facciamo gli auguri di poter ritrovare presto la vita di prima
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