Lago dei Caprioli in val di Sole

Lunghezza: 5,7 Km
Dislivello: 381 m.
Tempo in movimento: 1h30
Altitudine max: 1548 m
Difficoltà: facile

La meta di questa facile e piacevole escursione è il suggestivo Lago dei Caprioli in val di Sole, lago che però si raggiunge nella fase finale del giro. Il lago è artificiale anche se non sembra ed è situato a 1280 m. Riceve le acque di un torrente proveniente dal gruppo della Presanella. 
Partiamo dal posteggio situato nei pressi dell'agritur Malga Bassa di Pellizzano (Centro Visitatori) situata alla fine della verdeggiante piana di Fazzon e prendiamo il sentiero SAT 203 che da lì parte sulla sinistra con le indicazioni per la Malga Alta (Sentiero delle Coste). Costeggiamo un'area faunistica dove sono ospitati alcuni cervi e saliamo tra larici e abeti raggiungendo in 1h la malga che durante la stagione estiva diventa frequentato punto di ristoro e vendita di prodotti caseari (300 m. di dislivello). La malga è un ottimo punto panoramico sulla valle e le creste sopra Ortisè, sul Vioz, la Val di Pejo e il Cevedale. Ritorniamo sullo stesso sentiero fino ad un bivio dove giriamo a sinistra seguendo l'indicazione per il lago che raggiungiamo in breve tempo. Non ci resta che fare il giro dell'incantevole laghetto compiendo volendo una breve deviazione che ci porta a visitare delle cascatelle formate dal torrente affluente del lago. Ritorno al posteggio lungo il sentiero tematico del Macereto che parte dalla riva del lago e passando sopra l'area faunistica sbuca sulla stradina che dal lago scende al posteggio

Come arrivare: in val di Sole si raggiunge il paese di 
Pellizzano e si seguono le indicazioni per il lago che si trova a circa 4,5 Km dal paese, in località Fazzon. La strada è piuttosto stretta con numerosi tornanti. Parcheggio a pagamento nelle vicinanze del lago


L'entrata sulla piana di Fazzon


E' una luminosa mattina di fine maggio Dopo aver parcheggiato ci dirigiamo verso l'agritur Malga Bassa di Pellizzano, ancora chiuso in questo periodo dell'anno


La malga/agritur ospita un Centro Visite, allestito dal Muse e dedicato all'orso e al capriolo nonché all'interazione tra l'uomo e l'ambiente. Da qui si dipartono tre sentieri tematici, delle Coste (il nostro), del Macereto e della Palù. Aggiriamo sulla sinistra la malga seguendo una sterrata che fiancheggia un'area faunistica 


L'area, delimitata da un recinto, ha un'estensione di 6 ettari e mi sembra poca cosa per animali come questi. Ci vivono alcuni cervi: questo è Arturo, ospite qui da qualche anno. Non conosco la sua storia ma spero che non soffra troppo per la sua cattività 


In Trentino ci sono altre aree faunistiche (chiamate anche "oasi"), come Pejo, Spormaggiore, villa Agnedo e Paneveggio, dove è possibile osservare da vicino gli animali del bosco, soprattutto ungulati, come i caprioli e i cervi


Arturo è abituato alla presenza dell'uomo e si lascia avvicinare. Forse aspetta da noi qualche biscotto o ciuffo d'erba ma è proibito dare cibo agli animali


Seguiamo il sentiero 203; il nostro percorso è denominato "Sentiero delle Coste" e congiunge le due malghe di Pellizzano (Bassa e Alta)


Saliamo per un'ora in un bel bosco di abeti rossi e larici intersecando anche una carrozzabile

 
In alto il sentiero costeggia un vecchio canale (lec) usato per irrigare i campi coltivati. Intanto il cielo si rannuvola e promette pioggia


Giungiamo dopo circa un'ora in vista di Malga Alta di Pellizzano


La malga in maggio è ancora chiusa al pubblico


Osserviamo il paesaggio della valle verso Ortisè, Menas e Castello. Quest'anno c'è ancora molta neve in quota. Intanto il meteo peggiora sensibilmente


Vista verso la val di Pejo e il Vioz


La malga produce prodotti tipici della val di Sole come il formaggio Casolet. E' una delle 30 malghe presenti in valle, situate ad un'altezza tra i 1500 e i 2000 m. delle quali 23 tutt'ora monticate



Decidiamo di esplorare, appena la neve sarà sciolta, quella zona a noi sconosciuta sull'altro versante della valle sopra il paese di Ortisè 


Il tempo peggiora, dal cielo scendono micro-palline ghiacciate miste a pioggia e comincia a far freddo. In montagna tutto questo è normale.  Segue una  breve schiarita che ci invita a prendere la via del ritorno sul sentiero dell'andata...


... ma la pioggia ci riprende e sul suolo granitico appaiono rivoli e ruscelletti che rallentano la discesa






Giunti a questo bivio lasciamo il 203 e prendiamo la direzione del lago dei Caprioli


Quando poco dopo arriviamo sulla sua riva il sole riappare colorando nuovamente il paesaggio


Ci incamminiamo sull'ampio sentiero che lo circonda, a tratti immersi nel bosco ma più spesso a pochi passi dalla riva


Sull'altra riva c'è uno chalet. I riflessi del bosco e le alghe conferiscono al lago una intensa e calda tonalità verde



Attraversiamo un ponticello sul rio Foce di Fazzon, affluente del lago



Ad un bivio appare il cartello "Cascate" e decidiamo si andare a vederle. Grossi tronchi caduti invadono il letto del rio e tutto sommato le cascatelle non valgono la fatica della salita su questa scalinata


Ritornati sul sentiero bordo lago arriviamo sulla sua sponda ovest dove si trova l'uscita del suo emissario.


In stagione il lago è molto frequentato dalle famiglie con figli, passeggini e cani al seguito. Oggi è il paradiso di quest'unico pescatore 


Lo chalet ancora chiuso


Continuando a costeggiare il lago giungiamo all'inizio del sentiero tematico del Macereto che seguiremo per raggiungere la Malga Bassa


Qui il bosco è ancora al suo stato primitivo e le piante pioniere sono ancora dominanti. Enormi massi sono quello che resta di una enorme frana che sconvolse il paesaggio migliaia di anni fa


Passiamo vicino alla mangiatoia degli animali presenti nell'area faunistica chiamata anche zona avvistamento cervi 
 

Il sentiero sbuca sulla stradina asfaltata che scende al vicino parcheggio. 


Due mappe della zona


Nel ritorno mi fermo per uno rapido scatto al Vioz che alla fine ha deciso di mostrarsi


La ridente piana di Fazzon


I villaggi di Ortisè e Menas sull'altro versante. Visiteremo quella zona in una prossima escursione


Prima di lasciare Pellizzano diamo uno sguardo alla sua parrocchiale, chiamata anche chiesa della Madonna delle Grazie o della Natività di Maria, risalente al XIII° secolo


Purtroppo quando arriviamo noi una troupe di Mediaset sta girando al suo interno una fiction e non possiamo visitarla. Ci limiteremo ad ammirare il suo prezioso protiro affrescato e la facciata dai ripidi spioventi. Nella chiesa si fondono motivi romanici, gotici e rinascimentali. La sua ricchezza all'interno in opere d'arte fa di lei il più rinomato luogo di culto della val di Sole

Scarica la traccia gps da Wikiloc





Commenti

  1. Che belle foto! La natura è meravigliosa, guardare queste foto ti fa venire voglia di fare escursioni. Tutto quello che devi fare è indossare scarpe comode, calzini caldi e andare avanti.

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    1. Grazie per il tuo commento, hai ragione, camminare con scarpe comode è importante!

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