Corna Piana


Lunghezza: 7,6 Km
Dislivello: 499 m.
Tempo in movimento: 2h45
Altitudine max: 1735 m
Difficoltà: facile

Si tratta di una ciaspolata varia e non impegnativa che si svolge tra gli splendidi paesaggi del parco naturale del Baldo e nella riserva di Corna Piana. Permette facilmente di scorgere camosci ed altri animali che stanziano numerosi nella zona. 
Partiamo dal parcheggio situato appena fuori l'abitato di S.Valentino vicino alla partenza del Sentiero delle Vipere.  Dopo un tratto di avvicinamento nel bosco affrontiamo il breve tratto attrezzato del Sentiero delle Vipere che supera il castello roccioso delle Crone di Bes portandoci sul pianoro ondulato di Corna Bes. Raggiunta la sua malga risaliamo su mulattiera militare la fascia rocciosa sovrastante fino a raggiungere il punto più alto dell'escursione. Grande panorama sul monte Vignola, il Pasubio e i Lessini. Da lì attraversiamo prima in discesa e poi su terreno pianeggiante l'altopiano di Corna Piana e aggiriamo in leggera salita un ultimo dosso che ospita un osservatorio arrivando così a scorgere il rifugio Graziani posto in una conca sotto di noi. Non ci resta che scendere lo scosceso versante che giunge alla Bocca del Creer e raggiungere il rifugio.
Nel ritorno seguiamo il tracciato della strada provinciale del gen. Graziani diretta a S. Valentino tagliando dove possibile alcuni tornanti



Come arrivare: Da Mori si prende la strada per l'Altipiano di Brentonico. Superato il paese si segue la strada per S.Giacomo continuando poi fino al villaggio turistico di S.Valentino 1331 m.; si prosegue oltre l'abitato in direzione del rifugio Graziani e si parcheggia dopo 400 m sulla sinistra in uno slargo in prossimità di un'area pic-nic

Il parcheggio appena fuori S.Valentino  a 1330 m. sulla strada che porta al rifugio Graziani


Il sentiero si trova dall'altra parte della strada


L'inizio della semplice ferrata del Sentiero delle Vipere si raggiunge dopo aver risalito il versante boscoso sotto le Crone di Bes (Crone sta per corone), una sorta di bastionata rocciosa che delimita e protegge i prati di Corna Bes. Essendo esposte a sud sono quasi sempre sgombre dalla neve 


Sul tratto ci sono due serie di staffe e la parte esposta è attrezzata con cavo. Il sentiero sfrutta una cengia che attraversa in diagonale la parete rocciosa


Il villaggio di S.Valentino, al contrario delle Crone di Bes, è ben innevato




Il tratto attrezzato finisce a questo cancelletto a 1540 m. che delimita il pascolo di malga Bes.  Oltre ci aspetta un inatteso ondulato paesaggio


La segnaletica. Questa foto, come altre presenti nella relazione, è stata scattata nel corso di una seconda recente escursione sullo stesso itinerario. Il Sentiero delle Vipere fa parte del Sentiero della Pace nella tappa Rifugio Damiano Chiesa-Mori


Il pascolo di malga Bes. A sinistra la rocca di Corna Piana e sullo sfondo il monte Altissimo. La zona è famosa per essere un orto botanico naturale ricco di specie vegetali com'è tutta la zona del Baldo


Dopo aver raggiunto malga Bes voltiamo a sinistra sulla mulattiera militare che compiendo un lungo traverso aggira la fascia rocciosa che delimita il piccolo altopiano di Corna Piana 


Le balze rocciose e la mulattiera militare che sale alla riserva di Corna Piana


La catena del Baldo


Della catena del Baldo si distinguono la Colma ovvero il primo tratto pianeggiante, Tratto Spino dove arriva la funivia da Malcesine, cima delle Pozzette e dietro cima Valdritta, la più alta cima della catena


La mulattiera militare e sotto Corna Bes


Raggiungiamo un spalto panoramico. Artax studia il paesaggio in cerca di camosci. Molto bello il panorama con in primo piano il monte Vignola, il Corno della paura e sullo sfondo i gruppi del Carega e del Pasubio


Raggiunta la riserva di Corna Piana se vogliamo raggiungere il punto più elevato dobbiamo andare lassù altrimenti si può continuare sul sentiero che attraversa l'altopiano. Noi optiamo per salire sulla cima e giriamo a destra. Lungo il percorso si possono vedere delle trincee e postazioni d'artiglieria risalenti alla prima guerra mondiale. Corna Piana e l'Altissimo vennero occupati dalle truppe italiane nei primi mesi del conflitto, non furono teatro di scontri diretti ma piuttosto postazioni per il controllo dell'alto Garda e dell'ingresso in val d'Adige

Sull'altopiano vivono i camosci che qui trovano anche in inverno di che vivere e sono protetti essendo  la zona anche riserva di caccia. 
La Riserva Naturale Locale di Corna Piana è stata istituita nel lontano 1972 per proteggere una flora particolarmente ricca tra cui diverse specie endemiche ed alcune rarità 


Uno di loro si è accorto della nostra presenza e ci sta osservando. 
Devo legare Artax per evitare che e si metta a rincorrerli spaventandoli


Panorama verso nord-est sulla valle d'Adige e Rovereto. Sullo sfondo il Finonchio, il Becco di Filadonna e la Vigolana


Verso nord-ovest  l'Altissimo di Nago, la propagggine più settentrionale della catena del Baldo 2078 m. E' visibile la strada militare che dalla Bocca del Creer giunge alla cima


Verso sud ci sono la val d'Adige e il vasto altopiano dei Lessini. 
Sotto nella valle c'è il bacino artificiale di Prà da Stua


Scendiamo dall'altura e attraversiamo il pianoro. Dalla spessa coltre nevosa spuntano arbusti. Non abbiamo bisogno di mettere le ciaspole visto che non si affonda e la traccia è ben battuta


In primo piano si vede un'altura dove è situato un mirador, un osservatorio circolare dove si possono traguardare le cime circostanti. Noi non ci saliamo ma lo aggiriamo sulla sinistra dove il sentiero inizia a scendere verso la Bocca del Creer.


Il rifugio Graziani si trova ai piedi dell'Altissimo. Bisogna scendere lungo questo ripido versante che se ghiacciato richiede l'uso dei ramponi. In alternativa c'è un sentiero che scende aggirando sulla destra l'altura dell'osservatorio


Il versante nord di Corna Piana fotografato dal rifugio


Il rifugio è chiuso e noi approfittiamo dei suoi tavoli per fare la nostra pausa pranzo


La quantità di neve caduta durante l'inverno 2019-20 è stata notevole. La strada per il ritorno è scomparsa


La strada del generale Graziani è una strada militare costruita nel corso della prima guerra mondiale, terminata durante il ventennio fascista e in seguito aperta al traffico civile. Unisce Brentonico a Ferrara del Baldo. E' opera del generale Andrea Graziani passato alla storia anche per essere stato uno spietato fucilatore di soldati


Nella stagione invernale la strada è chiusa al traffico


Nella valle di Prà da Stua la splendida faggeta, sfolgorante in autunno di tinte dorate ha ora indossato la monotona livrea invernale


Superati alcuni tornanti che si possono facilmente tagliare entriamo in due strette gallerie. La carreggiata è molto stretta e non permette il passaggio contemporaneo di due veicoli


Dagli strati calcarei scendono ruscelli che si trasformano in pittoresche stalattiti di ghiaccio


Dopo le gallerie resta poca strada da percorrere fino al parcheggio




















Escursioni effettuate il 5/3/2021 e il 3/1/2022

Scarica la traccia gps da Wikiloc




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