Lunghezza: 11 Km
Dislivello: 559 m
Dislivello: 559 m
Tempo in movimento: 3h10
Altitudine max: 1011 m.
Difficoltà: facile
Questo percorso ad anello si svolge in Alto Adige sulla dorsale che separa la valle di Tires dall'altipiano di Fié allo Sciliar. E' un anello molto facile adatto a tutti con poco dislivello e ben segnalato con la scritta "Oachner Höfeweg". Da fare possibilmente in primavera o in autunno per godere appieno dei colori del paesaggio agreste.
Noi ci siamo andati ai primi di dicembre quando la neve era già caduta una volta e sul sentiero nelle zone d'ombra si era già formato del ghiaccio.
La partenza avviene da Presule o Prosels, una frazione di Fié allo Sciliar nota per il suo magnifico castello medioevale. Nella prima parte si segue il sentiero n.3 che scende nel bosco andando a sfiorare la frazione di Aica di Sotto. Finita la discesa si ritorna risalendo il soleggiato versante destro della valle di Tires fino a Aica di Fié e infine a Presule.
Nel percorso si attraversa un variegato paesaggio alpestre fatto di castagneti, prati, frutteti e vigneti che a dispetto dell'altezza, 600 m. e più, producono pregiati vini. Il sentiero passa direttamente davanti alla porta dei masi, tutti a conduzione familiare. In Alto Adige ancora oggi essi rappresentano la struttura socio-economica portante delle comunità montane. Diversi di essi pur mantenendo la loro primaria vocazione agricola si sono trasformati nel tempo in agritur o ristoranti. . Alcuni sono molto antichi e conservano il loro originale aspetto come i masi Gemoanerhof o Fronthof, altri sono stati parzialmente o completamente ristrutturati. Non ne abbiamo visto uno che fosse in rovina o abbandonato. E' tipicamente tirolese la cura dei dettagli nell'arredo delle facciate e delle corti con l'uso di oggetti e strumenti agricoli tradizionali, fioriere e frequente è la presenza di animali da cortile come galline conigli e oche. Le proprietà sono delimitate da staccionate rigorosamente in legno e anch'esse talvolta decorate.
Il giro dei masi è stato recentemente migliorato e prevede l'arrivo al paese di S.Caterina ma noi dopo esser giunti ad Aica di Fié l'abbiamo accorciato facendo ritorno a Presule attraverso il piccolo valico di Schnaggenkreuz, ottimo punto panoramico sullo Sciliar. Come si diceva la frazione di Presule è dominata dal suo splendido castello medioevale (Schloss Prösels) che meriterebbe sicuramente una visita. In inverno però è possibile solo il giovedì e su prenotazione e per questa volta non s'è fatto niente
Come arrivare: si esce dalla A22 a Prato Isarco e si seguono le indicazioni per la val di Tires e poi quelle per Presule o Prosels. Parcheggio gratuito nelle vicinanze del castello
Castel Presule (Schloss Prösels) risale all'inizio del XIII secolo. Si trova in una magnifica posizione dominate la valle con la massiccia mole dello Sciliar a fargli da sfondo. Cinquecento anni fa nelle sue sale si svolsero alcuni processi alle cosiddette "streghe", il posto dei roghi però non è stato ancora individuato. Nel rinascimento fu ampliato e rinnovato. L'ultimo restauro risale al 1982, anno della sua apertura al pubblico
E' una mattina di dicembre, il sentiero che scende verso la frazione di Aica di Sotto è già coperto dalla neve e in molti punti ghiacciato. Mettiamo i ramponcini e cominciamo il giro
Sebbene Castel Prosels si trovi a 852 m. ai suoi piedi è stato piantato un vigneto. Sullo sfondo Fiè allo Sciliar
Giungiamo al cosiddetto "Wirtskeller" la "cantina dell'oste" sito usato come dispensa da una vicina locanda per conservare vino speck e formaggi grazie ad un sistema di raffreddamento naturale
Il posto divenne anche luogo di ristoro per i locali dotato di una pista per birilli ma col tempo cadde in rovina
Questo frigorifero naturale sfrutta la corrente d'aria fredda che come avviene in un camino scende tra gli anfratti di una frana per via del suo maggior peso specifico. L'aria esce da diverse fessure poste a varie altezze e trasportando con sè del vapore acqueo crea un microclima freddo e umido che favorisce la crescita di felci muschi e licheni
Tra prati e boschi il sentiero prosegue in un paesaggio decisamente invernale toccando diversi masi agricoli dove ormai i lavori stagionali stanno per finire e i contadini si preparano alla stagione invernale
Assieme a qualche gatto nelle corti dormono gli antichi strumenti agricoli serviti ad intere generazioni di contadini
Giunti nei pressi di Aica di Sotto il percorso si fa pianeggiante poi risale un po' raggiungendo questo antico e austero maso
Il sentiero "Oachner Höfeweg" ovvero il sentiero dei masi di Aica si porta su un' altura affacciata sulla valle dell'Isarco e sul Renon. Nonostante l'autostrada del Brennero sia vicina non si sente rumore provenire dalla valle
Passiamo vicino al maso Gemoanerhof situato su un dosso delimitato per tre lati da ripidi versanti e in posizione panoramica sulla valle di Tires e sul gruppo del Catinaccio. Essendo un grande maso che ospitava molte persone possiede una cappella privata del XVIII secolo
Ora è anche un agritur dotato di tutti i confort moderni
Il sentiero ora perde un po' di quota scendendo lungo il versante solatìo della val di Tires che nella parte bassa appare sgombra dalla neve
Passiamo accanto a un belvedere costruito con tronchi scortecciati sapientemente assemblati
Raggiungiamo il maso situato alla quota più bassa del giro (632 m.) il Prackfolerhof un misto di edifici d'epoca ed altri moderni
Il maso di trova immerso in un curatissimo vigneto che copre un intero ripido costone della valle. Grazie alla sua ottima esposizione solare, alla forte escursione termica della zona e al terreno morenico l'azienda agricola produce pregiati vini (sauvignon, pinot bianco e nero). Maurizio prende delle note
La parte antica del maso risale al XVII secolo. Anche a quell'epoca il maso sembra fosse vocato alla viticoltura
Il maso è gestito dalla famiglia Planer
Anche maso Prackfol è diventato un agritur. Accanto all'agricoltura e all'allevamento il turismo è diventato un'importante voce nell'economia dei masi
Vista la pendenza del terreno molti dei lavori nel vigneto devono essere fatti manualmente
Da maso Prakfol il sentiero inizia a rimontare il versante soleggiato della valle di Tires alternando tratti in salita a tratti pianeggianti. Questo maso dal nome impronunciabile, Gschtatscher Hof, sembra avere un aspetto meno turistico e più legato alle originarie attività contadine
Camminiamo lungo muri a secco attraversando boschi e prati che conservano ancora qualcosa del loro smagliante verde estivo. Sullo sfondo il gruppo dolomitico del Catinaccio o Rosengarten
Il Catinaccio o Rosengarten
Il maso Innerperskolerhof è anche una locanda. Non si puo' dire che sul percorso manchino i punti di ristoro ma in questa stagione sono tutti chiusi. Sullo sfondo dall'altra parte della valle si scorge il villaggio di Collepietra
Questo maso invece produce e vende pasta all'uovo e canederli
La zona era già abitata 6000 anni fa in epoca neolitica e già allora gli allevatori della valle frequentavano e spesso soggiornavano sugli alti pascoli dell'Alpe di Siusi e dello Sciliar
Il sentiero arriva su una stradina asfaltata e per noi è giunto il momento di fare una pausa
Poco dopo siamo di fronte alla porta del FrontHof che con i suoi archi a botte di origine gotico-romanica può vantare di essere il più grande edificio rurale costruito in blocchi di pietra su un pendio dell'Alto Adige
Citato già in un documento del 1379 l'edificio fu sempre considerato come un edificio speciale. Un tempo nelle sue sale i giudici locali emettevano sentenze di vita o di morte. Ora è una fattoria ma anche agritur e rinomato ristorante
La strada asfaltata diventa di nuovo sentiero poco dopo il Fingerhof, un altro maso storico menzionato la prima volta in un documento del 1238 e anch'esso diventato agritur. I proprietari allevano anche dieci mucche e altrettanti vitelli, polli e alcuni maiali
Il sentiero ora ci porta a scendere in una valletta in fondo alla quale si trova un ponticello sospeso sul torrente Zien. Risaliamo dall'altra parte e seguiamo la pista che più sopra va ad innestarsi su una stradina asfaltata
La parte bassa della valle di Tires.
La strada risale il fianco della valle e ad un tornante cambia decisamente direzione dirigendosi ora verso il Paese di Aica di Fié. Tralasciamo il segnavia del sentiero diretto al villaggio di S.Caterina
Penso che all'aspetto bucolico di questi masi corrisponda anche un'elevata qualità della vita dei loro abitanti e che il contatto stretto con la natura e gli animali li aiuti a vivere più sereni di noi cittadini
Siamo ormai in vista di Aica di Fié. Vicino c'è la frazione di Aica di Sopra che non visiteremo
Ecco la sua chiesa dedicata a S.Giovanni, il cui nucleo originario risale al 1250. Stranamente il campanile non è sormontato dalla tipica cupola a cipolla delle chiese altoatesine
In Alto Adige il camposanto è un luogo molto colorato e cromaticamente attrattivo. Spesso il pavimento è costituito da un prato. C'è sempre una profusione di fiori e piante di ogni tipo e al posto delle lapidi sorge una selva di lampade e croci in ferro battuto
L'interno è in stile barocco
Lasciamo il paese e ci incamminiamo lungo questo tratturo che va a finire sulla strada provinciale che porta a Tires. La attraversiamo e continuiamo su una ripida stradina diretta al valico Schnaggenkreuz
Lo Sciliar
Lasciamo alle nostre spalle anche l'ultimo maso e affrontiamo il ripido ma breve tratto che porta al valico
Raggiungiamo passo Schnaggenkreuz dove è posta una croce, Il valico collega la val di Tires con Presule e l'altipiano di Fiè allo Sciliar
Un vallone separa Fié allo Sciliar da Presule. Il suo campanile è di quelli barocchi con la cupola a forma di cipolla! Forse il simbolo più tipico dell'Alto Adige assieme allo strudel e ai grembiuli blu dei suoi contadini
Ora non ci resta che scendere a Presule ormai a pochi minuti di cammino
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