Un anello nei Lagorai



Lunghezza: 13,1 Km
Dislivello: 911m.
Tempo in movimento: 4h35
Altitudine max: 2207 m.
Difficoltà: facile

Questa appagante escursione nel cuore dei Lagorai ci farà apprezzare il fascino di questi monti che pur non essendo famosi come le vicine Dolomiti sapranno comunque conquistarci con la loro solitaria severa bellezza e una natura incontaminata. Il percorso non presenta particolari difficoltà, non ci sono tratti esposti ed è adatto a tutte le scarpe ma può risultare abbastanza faticoso per via del dislivello complessivo. In estate sono aperti due punti di ristoro, il rifugio Conseria e il rifugio Caldenave; si incontrano anche tre bivacchi sempre aperti, il Cengello, lo Scagni e il Lastei, utili per una pausa o per ripararsi in caso di improvviso maltempo. Lungo il percorso incontriamo il laghetto del Cengello e i laghi della val d'Inferno, tutti affascinanti nonché diversi corsi d'acqua dove poter raffreddare i nostri piedi. Il paesaggio è dominato dal verde di una rigogliosa vegetazione nelle sue infinite sfumature e dal grigio dei graniti ricoperti di licheni. La segnaletica è buona.
Partiamo dal Ponte Conseria e seguendo il sentiero 326 iniziamo la salita sul versante destro della valle che offre diversi scorci panoramici. Arrivati a malga Conseria proseguiamo in direzione del passo Cinque Croci ma giunti al soprastante cimitero di guerra (croce in ferro) lasciamo il 326 per seguire sulla destra il sentiero pianeggiante L35 che si inoltra in uno splendido bosco. Dopo circa 2h dalla partenza siamo al baito Cengello posto vicino ad un delizioso laghetto ai piedi del monte omonimo. Continuiamo su sentiero ben tracciato  che risale la dorsale e raggiunge il crocevia L36 a quota 2207 m, il punto più elevato dell'escursione. Ora giriamo a destra sul 360 e superato un avvallamento raggiungiamo il baito dei Scagni 2131 m. iniziando la discesa in val d'Inferno. Al bivio per il lago Nassere  continuiamo sul 360. Giunti al baito Lastei 2018 m. decidiamo di fare la nostra pausa pranzo. Segue un tratto ripido in discesa fino alla piana dei laghi di Val d'Inferno, laghetti molto suggestivi incassati nella valle che qui mostra il suo aspetto più selvaggio. Passiamo ora sul versante sinistro della valle e dopo un tratto in saliscendi riprendiamo a scendere decisamente fino al rifugio Caldenave 1793 m. posto su un dosso che domina piana omonima occupata dalla torbiera attraversata dal rio di Caserine. Il bucolico paesaggio ricorda l'highland scozzese. Attraversato ponte Caldenave 1752 m. non ci resta che seguire lo splendido Sentiero dei Zirmi L37, che diventa poi sterrata. Attraversando una foresta ombrosa e lussureggiante giungiamo a malga Nassere 1763 m. Al bivio sottostante la malga scendiamo sul sentiero di sinistra L31 diretto a malga Caserina di Dentro a cui seguirà un successivo bivio da non mancare. Giunti ormai in vista della malga intercettiamo la sterrata che ci porterà in breve a ponte Conseria e al parcheggio
1/06/22





Come arrivare:  prendere sulla statale 47 della Valsugana l'uscita per Strigno. Dopo Strigno si continua per Scurelle, si supera l'abitato di Spera e si imbocca la Val Campelle.
Arrivati al Rifugio Crucolo si segue la strada a sinistra che passa sotto la tettoia del ristorante fino a raggiungere un'area pic-nic con un parcheggio (P12) in prossimità del Ponte di Consèria





Parcheggiata l'auto attraversiamo ponte Conseria 1465 m. e abbandonando la sterrata imbocchiamo il sentiero 326





Il 326 risale il versante destro dell'alta val Campelle attraversando una zona disboscata probabilmente devastata dalla tempesta Vaia



Un passaggio protetto da una staccionata. Sullo sfondo a destra il profilo slanciato del monte Cengello 



Raggiungiamo dopo un'oretta il rifugio malga Conseria 1848 m. ancora chiuso ai primi di giugno. Sullo sfondo sempre il Cengello. Il sentiero che percorreremo passa alla sua base dopo aver attraversato quell'ampio tratto di bosco su sentiero perlopiù pianeggiante



Lo stallone di malga Conseria. Una parte dello stallone è stato trasformato in rifugio con sala da pranzo, sei stanze con 22 posti letto e due bagni. Il rifugio è inserito nel circuito dell'Ippovia del Trentino Orientale. Qui i cavalli vengono rifocillati e trovano un ricovero per la notte



Subito dopo la malga abbandoniamo la sterrata diretta a Passo Cinque Croci per seguire sempre il 326



Risaliamo un tratto di pascolo e raggiungiamo il Cocuzzolo dei Morti



Si tratta di un'altura che ospita un cimitero di guerra della prima guerra mondiale. Dopo il conflitto cadde nell'oblio per essere poi riscoperto agli inizi degli anni 90 dagli alpini del Gruppo di Scurelle. Ospita le salme di 3 soldati italiani e 2 soldati ungheresi morti in un'azione di guerra il 16 giugno 1916











Al cimitero abbandoniamo il 326 diretto al Passo Cinque Croci per seguire il sentiero L35 (Buse Todesche) che si inoltra pianeggiante in un bellissimo bosco 







Dopo un'ora siamo in vista del baito Cengello posto in una bella radura  dove scorre un rio che sgorga dal vicino laghetto. Sullo sfondo il monte Cengello 2409 m. che da qui ricorda vagamente il profilo del Cervino



Il baito molto spartano è provvisto di una stufa e un tavolo con panche





Il delizioso laghetto Cengello 







Attraversiamo ora un'ampia radura con spettacolare panorama sulle cime della catena dei Lagorai. In basso il pascolo di malga Conseria



Zoom su cima delle Stellune (a destra) e  cima Montalon (a sinistra)

 
Attraversato il ruscello  proveniente dai laghetti sottostanti la Forcella delle Buse Todesche, ben visibile al centro, ci spostiamo sul versante sinistro della valletta e iniziamo la salita per portarci sulla dorsale visibile sulla destra



Il breve tratto è abbastanza ripido ma non esposto



Raggiunto un crocevia prendiamo ora il sentiero 360 che fa parte dell'Alta Via del Granito e che ci condurrà per la Val d'Inferno fino al rifugio Caldenave. Quello che vediamo è il primo dei laghetti che incontreremo nella discesa



Superato un avvallamento arriviamo al baito dei Scagni 2080 m. molto rustico con solo due panche e un ripiano che serve da tavolo. Sullo sfondo Cima Orsera





Il crocevia situato nei pressi del baito. Noi continuiamo sul 360



Inizia la discesa in Val d'Inferno. In basso si vede nel pascolo la casera di malga Caldenave. Non so perché la valle si chiami così forse per il suo aspetto selvaggio e incassato nella zona centrale



Superiamo l'incrocio con il sentiero diretto a malga 
Nassere passando per il Lago della Busa o Lago Nassere. Il sentiero prende il nome di "Sentiero dei Nomadi" in onore al gruppo musicale e a Augusto Daolio che un giorno lo percorse 



La discesa ora si fa ripida. I catini naturali ospitano torbiere e alcuni laghetti. Sullo sfondo cima delle Buse Todesche e cima Orsera a destra



Raggiungiamo baito Lastei 2020 m. che possiede oltre a una panca e un tavolo un'utile stufa 







La stufa con la dotazione di legna già pronta, niente male



Come al solito, dopo aver trangugiato rapidamente la sua razione di carne e biscotti, Artax si dedica al suo passatempo preferito ossia l'osservazione dei dintorni nella speranza di vedere qualche cosa da inseguire





Riprendiamo la discesa e facciamo una doverosa sosta nei pressi di questi splendidi laghetti incastonati in una foresta di abeti e larici secolari, mughi e massi granitici



Le acque sono limpidissime e ricche di vita



Il sentiero ora si sposta sull'altro versante della valle. Ad un breve traverso pianeggiante segue una ripida discesa verso il fondovalle



Panorama sull'alta Val Campelle e sulla catena dei Lagorai. Sulla destra a mezza costa si vede il pascolo di malga Nassere 



Il ripido tratto finisce sui bordi della torbiera di Caldenave. Ci sono rododendri ovunque ma è ancora presto per la fioritura 



Il Rio di Caserine forma delle anse e Artax ne approfitta per scorazzare lungo i bordi



Situato su un'altura che domina la bucolica piana il rifugio Caldenave "Renzo e Nicola" è uno dei punti di appoggio per chi percorre l'Alta Via del Granito. Sullo sfondo le vette di Cresta Ravetta



Il rifugio malga Caldenave





In fondo alla piana attraversiamo un ponticello e imbocchiamo il sentiero dei Zirmi (cirmoli) L37, un bellissimo sentiero perlopiù pianeggiante diretto a malga Nassere. Entriamo nel bosco e siamo colpiti dalla ricchezza e varietà della vegetazione.  Oltre che dalla forma arrotondata della sua chioma i
l cirmolo o pino cembro si riconosce delle sue lunghe foglie a ciuffo e dal legno che emana un intenso profumo 



Il sentiero poi diventa una sterrata che arriva sotto malga Nassere dove arriva il sentiero L31 (riecco il sentiero dei Nomadi) che prenderemo per la discesa. Lungo la discesa verso malga Caserina di Dentro non dobbiamo mancare un ulteriore bivio altrimenti finiremo per ritrovarci all'hotel Carlettini. In primo piano delle piante di cirmolo



Usciti dal bosco in prossimità della malga Caserina di Dentro non ci resta che seguire a destra la strada di servizio della malga per ritrovarci in breve a ponte Conseria e al parcheggio

Scarica la traccia gps da Wikiloc

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