Lago Vedretta



Lunghezza: 8 Km
Dislivello: 674m.
Tempo in movimento: 3h
Altitudine max: 2624 m.
Difficoltà: facile

Il ghiacciaio della Presanella nel suo processo erosivo e di ritiro ha lasciato numerose conche glaciali che a causa dell'impermeabilità del terreno (granito, tonalite) hanno dato origine a laghetti alimentati poi dalle acque di fusione. Il lago Vedretta è uno di questi, si trova a 2612 m. ed è di gran lunga il più grande lago nel Trentino a queste quote. Deve il suo nome al fatto che fino ad un tempo non troppo remoto (fine '800) era lambito dal ghiacciaio (Vedretta significa ghiacciaio minore racchiuso entro la conca di un circo). Il lago si fa ricordare per lo splendido colore azzurro lattiginoso delle sue acque per via del limo in sospensione. L'ambiente è severo, selvaggio ed emozionante.
Partiamo dal rifugio Cornisello 2135 m. e scendiamo sul 239a fino al lago di Cornisello inferiore. Attraversato il torrente emissario ci innestiamo sulla sterrata che fiancheggia il lago superiore le cui acque sono di un magnifico color verde-azzurro raggiungendo la deviazione che sale al lago Vedretta, posta sopra la piccola malga Cornisello. Si sale all'inizio ripidamente su un magro pascolo sassoso accanto ad un torrente che solca una valletta, poi la pendenza si fa meno marcata. Raggiunto l'imbocco del selvaggio vallone di Cornisello dove si trovano i ruderi di un baitello, punto adatto per riprendere fiato, attraversiamo il torrente e risaliamo il versante di destra anch'esso ripido e sassoso. Superata la parte più scoscesa entriamo in una valletta solcata da un torrente e passati gli ultimi dossetti raggiungiamo le rive del lago. Il lago si fa scoprire all'improvviso ed è una vera emozione! Stupisce per la sua grandezza e il colore cangiante e torbido delle sue acque. Magnifica anche la vista sulle cime della cresta Scarpacò-Cornisello e sul lontano gruppo del Brenta ad est. Nel ritorno causa pioggia facciamo una sosta al bivacco sempre aperto di malga Cornisello e arrivati al lago inferiore ci inventiamo un diversivo costeggiandone il paludoso lato destro. Il sentiero è ben evidenziato da segnali bianchi e rossi sui sassi. Il percorso, un po' faticoso ma semplice, è adatto a tutte le scarpe
16/6/2022



Come arrivare: in val Rendena superato Carisolo sulla strada per Madonna di Campiglio prima di giungere a S.Antonio di Mavignola ad un tornante si prende la strada per la val Nambrone. Sulla strada stretta e in alcuni punti un po' dissestata ma asfaltata si raggiunge il fondovalle e superato un ponte si sale fino al rifugio Cornisello (14 tornanti, al bivio girare a destra) dove si parcheggia (km 17)







Il rifugio Cornisello si trova a 2120 m. ai piedi del monte Giner. Essendo raggiungibile in auto è preferibile andarci in un giorno feriale e con buona visibilità così da poter godere appieno della bellezza del luogo e del magnifico panorama. Il rifugio è ora chiuso per ristrutturazione



Negli anni 60 un progetto ENEL, per fortuna abbandonato, di realizzazione di un bacino idroelettrico ha lasciato sul posto manufatti che deturpano il paesaggio come i resti arrugginiti di una teleferica. Sullo sfondo il Brenta



La valletta di origine glaciale a nord del rifugio con il monte Cornisello 3153 m. che da questa posizione nasconde la vista della Presanella. In basso il lago di Cornisello inferiore. Il torrente emissario da' origine ad una grande cascata visibile salendo dal fondovalle, una delle più alte del Trentino




Scendiamo dal rifugio al lago inferiore sul 239a che va a congiungersi con il 239 visibile in basso



Il laghetto è parzialmente intorbato. Attraversiamo il torrente emissario raggiungendo la sterrata. Secondo i piani del progetto tutta la valletta doveva essere inondata. L'ambiente ha perso un po' della sua bellezza per la presenza di alcune discariche di ghiaia visibili sui fianchi



Aggiriamo il secondo lago posto poco sopra portandoci sopra malga Cornisello. Il verde-azzurro lattiginoso del lago superiore è dovuto al limo di origine glaciale in sospensione. Al suo interno emergono alcune grosse rocce arrotondate. Un altro grosso masso di tonalite, una varietà di granito, si trova sopra la malga



Eccoci alla deviazione per il lago Vedretta sul 239



Verso ovest una serie di creste aguzze fa da cornice alla valle



Due alpinisti stanno scalando questo torrione roccioso. Dapprima non li vediamo ma attirati dalle loro voci alla fine riusciamo a vederli





Il sentiero sale ripido su magri pascoli sassosi mentre alle nostre spalle il paesaggio continua ad allargarsi



Il sentiero è fiancheggiato da un torrente



Quando siamo quasi all'imbocco del vallone di Cornisello la pendenza del sentiero si meno aspra 





Raggiunti i ruderi di un baitello, riprendiamo fiato ammirando il selvaggio panorama che ci circonda. Attraversiamo il torrente e ci portiamo sotto il ripido versante di destra



Continuiamo a salire il  ripido costone pietroso sul sentiero segnalato da strisce bianco-rosse sui sassi



Artax che ama i luoghi selvaggi si mette in posa per una foto ricordo 



Anche questo ripido tratto si appiana ed entriamo in una valletta ondulata caratterizzata da grossi massi. Dopo un breve saliscendi il lago Vedretta appare all'improvviso ed è magnifico!



E' davvero grande (700 m. di lunghezza x 275 m. di larghezza e 26 di profondità) ma quello che meraviglia di più è il bellissimo colore delle sue acque che le mie foto non riescono a rendere



Fino alla fine dell'800 il ghiacciaio lambiva le sue sponde. Sulla riva a monte c'è un delta sabbioso coperto dal limo depositatosi nel corso dei millenni. Le montagne che lo circondano sono modellate dall'azione erosiva del ghiacciaio e sono formate da rocce tonalitiche





Nonostante le condizioni climatiche non siano favorevoli allo sviluppo della vita è abitato da minuscoli organismi. Anche la flora è presente sulle sue rive come la primula glutinosa (immagine dal web). 
Anche questo lago rientrava nel progetto di sfruttamento idroelettrico degli anni '60. Artax si è messo sulla piccola diga di sassi cementati che delimita il lago sulla riva a valle. Da qui parte il torrente emissario che va ad alimentare i due laghi di Cornisello





Il cielo si è velocemente rannuvolato e promette pioggia così decidiamo di accorciare la nostra pausa pranzo e di scendere velocemente a valle sul sentiero dell'andata



Detriti morenici lasciati dal ritiro del ghiacciaio. Il lago sulla destra è il Lago Nero, location famosa e molto frequentata per lo straordinario panorama che offre sul Brenta



Zoom sul lago Nero 2233 m.




A una quota più bassa troviamo i fiori di inizio estate 



Anemone Pulsatilla alpina



Comincia a piovere, prima solo qualche goccia poi sempre più forte. Decidiamo di rifugiarci sotto gli spioventi di malga Cornisello...



... che troviamo però già occupati dalle mucche. Per fortuna la malga-bivacco è aperta e qualcuno dall'interno ci dice di entrare



Dal fondovalle è arrivata la piccola mandria che passerà l'estate (siamo alla metà di giugno) all'alpeggio attorno ai laghi. Con il proprietario del bestiame ci sono anche i due pastori, una coppia, lei irlandese lui napoletano. Ci viene gentilmente offerto un dolce e ci fermiamo un po' a chiacchierare con loro



Il proprietario del bestiame, un rendenese e la pastora irlandese. Da quanto abbiamo capito la malga funziona anche da bivacco sempre aperto





Finito di piovere lasciamo la malga





Come disgressione dal percorso dell'andata decidiamo di contornare il lago inferiore sul lato sinistro che scopriamo essere ormai una torbiera in formazione



Lasciamo questi posti stupendi pensando che sarebbero potuti sparire in nome del progresso. Per fortuna, nonostante lo sfregio arrecato, non hanno perso il loro fascino e resta sempre intatta la voglia di tornarci. Ora che si sta costruendo il nuovo rifugio Cornisello il nostro augurio è che non si ripetano gli errori di 60 anni fa.

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