Malga Stramaiolo



Lunghezza: 8,7 km
Dislivello: 492 m.
Tempo in movimento: 2h20
Altitudine max: 1680 m.
Difficoltà: facile

Abbiamo percorso questo piacevole anello il 28 febbraio 2022 nell'inverno più siccitoso di sempre. La neve ci ha fatto compagnia solo nella salita della val dell'Inferno e a tratti nel ritorno lungo la forestale che si prende dopo il ponte e scende verso la provinciale. Entrambi sono tratti rivolti a nord dove la neve indugia a lungo. Niente ciaspole quindi ma solo ramponcini, utili soprattutto nella risalita della val dell'Inferno. 
Partiamo da Regnana 1208 m. dopo aver preso un caffè al bar della piazzetta del paese che funge anche da negozio di alimentari e chiesto informazioni  alla simpatica barista sulla fattibilità del sentiero che sale alla malga. Ci incamminiamo lungo la stradina asfaltata che attraversato l'abitato di Groffi sale placidamente tra  prati e caratteristiche baite e chalet. Entrati nel bosco ad un bivio giriamo a sinistra seguendo le indicazioni per la nostra malga e per la "Cascata de l'Infern". Questo bivio lo rivedremo al ritorno provenienti da un altro sentiero che qui sbocca. Il nostro si rivela un sentiero ben curato che si inoltra e risale serpeggiando il boscoso e ombroso versante della valletta. Qui i ramponcini risultano essere molto utili per la presenza di un sottile strato di neve ghiacciata. Arriviamo ad una radura dove si diparte una traccia diretta alla "Cascata dell'Infern" che noi tralasciamo. Giunti nella gola attraversiamo il torrente e sempre in un bel bosco di abeti ora più soleggiato continuiamo a salire sull'altro versante della montagna. Dopo una serie di tornanti e traversi usciamo dal bosco sul pascolo di malga Stramaiolo Bassa 1678 m. già visibile in alto sopra il pascolo. Alcuni camosci ci osservano per un momento prima di scomparire veloci dietro un dosso. Ci troviamo nei Lagorai ai piedi del monte Ruioch. La malga si trova in posizione soleggiata e panoramica sull'altopiano di Pinè e sul gruppo del Brenta. L'antico corpo è stato ristrutturato e ampliato. La malga oltre ad essere nell'altipiano di Piné una delle poche ancora adibite all'alpeggio del bestiame funge anche da agritur molto frequentato nella bella stagione per la facilità di accesso tramite la forestale aperta al traffico. Noi la useremo per scendere a valle. Nel ritorno attraversiamo il pascolo e il ponticello sul rio Val dell'Inferno tralasciando la strada per malga Pontara e continuando la discesa sulla forestale ancora abbondantemente innevata nei tratti in ombra. Dopo il terzo tornante, quando siamo ormai in vista della provinciale che sale al passo del Redebus, giriamo a destra sulla forestale Slacche. Dopo aver superato un dossetto è tutta in discesa e finisce in uno slargo usato per il deposito di materiali e legname. Da qui si scende per un ultimo tratto su un antico sentiero che ci porta al bivio visto nell'andata e quindi in paese. 





Come arrivare: uscire d
alla statale della Valsugana nelle vicinanze di Civezzano quindi seguire le indicazioni per l'Altopiano di Pinè. Attraversata Baselga di Pinè si prosegue lungo i laghi di Serraia e delle Piazze, direzione Bedollo/Brusago; 1 km prima di Bedollo si lascia la SP 83 e si segue la strada per il Passo del Redebus,  Regnana su trova a 1,4 km. Parcheggio nella piazzetta presso la chiesa parrocchiale



Dalla piazzetta vicino alla chiesa dove parcheggiamo iniziamo a seguire questa stradina che sale verso frazione Groffi



Il sentiero che dobbiamo seguire inizialmente è il 443a che andrà nella Val dell'Inferno a intercettare il 443 proveniente da Centrale di Bedollo e diretto a Brusago


Sulle facciate delle case di frazione Groffi dietro un inevitabile tocco di modernità e una passata di malta nuova traspare ancora l'austera vita degli abitanti di un tempo





Usciti dal paesello ci dirigiamo verso il bosco



Veduta del paese con il Dosso di Costalta sullo sfondo



Ad ovest in lontananza ma ben visibile il Brenta



... bait del Dodo, bait dela Gegiona... chissà che personaggi si nascondono dietro questi nomi colorati!





Il sentiero entra nel bosco. Il fondo è coperto da un leggero e insidioso strato di neve e ghiaccio. Infiliamo i ramponcini



Quasi  subito si arriva a questo bivio dove giriamo a sinistra. Più sopra incontriamo in una radura una debole traccia che porta alla Cascata dell'Inferno ma che per questa volta tralasciamo


Ci aspetta una serie di tornanti



Giunti nel punto più chiuso della gola  attraversiamo il torrente passando sull'altro versante della montagna


Ora il sole riesce spesso a farsi largo tra le fronde degli abeti.
Sullo sfondo il dosso di Costalta



L'ultimo tratto di bosco



Dopo 1h20 di cammino usciamo sul pascolo di malga Stramaiolo Bassa visibile in alto sopra il prato



Il vasto pascolo della malga e sullo sfondo il monte Ruioch o Pale di Sprugio 2402 m. caratterizzato da due cime di altitudine simile



Il monte fa da spartiacque tra l'altopiano di Piné e la valle dei Mocheni



 
La malga è stata recentemente restaurata dal comune di Bedollo. Ha 8 stanze con bagno e una grande sala da pranzo da 50 posti. In estate è possibile pranzare sul terrazzo. Essendo raggiungibile in auto l'agritur è molto frequentato e la sua cucina apprezzata a giudicare dai giudizi positivi che i visitatori lasciano sui siti specializzati. Vendita di prodotti caseari



Ora di pranzo. Artax sta aspettando l'apertura dello zaino e la sua vaschetta Tupperware


Vicino a malga Stramaiolo sono stati rinvenuti i resti fossili di un rettile preistorico, il Tridentinosaurus antiquus (il più antico vertebrato delle Alpi Meridionali (datato 270 milioni di anni). Al contrario di come avviene normalmente, dell'animale si sono conservati pelle e tessuti invece delle ossa


Dopo una lunga pausa ci avviamo lungo la forestale che scende a valle





Attraversiamo questo ponticello ed entriamo di nuovo nel bosco dove la neve ancora perdura


Il Ruioch


Arrivati a questo bivio tralasciamo la strada sulla sinistra diretta a malga Pontara e continuiamo a scendere sulla forestale che compie lunghi traversi con tre tornanti





Siamo ormai vicini al punto in cui la forestale sbocca sulla strada del passo del Redebus. La zona è stata fortemente impattata dalla furia di Vaia; si notano qua e là vaste zone disboscate dove gli alberi abbattuti sono stati rimossi per fare spazio a nuovi alberi. In basso la frazione di Pitoi



Per evitare di arrivare a Regnana sulla provinciale tagliamo a destra lungo la forestale Slcacca. Un segnale ci avverte della presenza di lavori in corso. La forestale attraversa una zona disboscata e finisce in uno slargo adibito a raccolta di materiale. Dal lì si scende lungo un antico sentiero che arriva al bivio incontrato nell'andata e da lì si continua fino ad arrivare in breve tempo in paese



Bedollo è di fronte a noi sull'altro versante della valle. Ci eravamo passati andando alla Cros del Cuc


Proviamo un attimo di invidia quando passiamo accanto a questi chalet provvisti di tutto l'essenziale per vivere quassù

Scarica la traccia gps da Wikiloc


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