
Lunghezza: 10,44 Km
Dislivello: 727 m.
Tempo in movimento: 3h
Altitudine max: 1445 m.
Difficoltà: media
Un bivacco pensato per favorire uno spazio di relax e lettura. C'è un momento di stupore quando si apre la porta: accanto ad una grande vetrata, inusuale nei bivacchi e cornice per un bellissimo paesaggio dolomitico, alcuni eleganti scaffali propongono una piccola selezionata collezione di libri riguardanti la storia locale e le montagne circostanti. Sull'altro lato una lunga panca integrata alla parete invita a sedersi e leggere. Non vi sono altri mobili nel bivacco a significare che questo è uno spazio dedicato solo alla lettura e alla contemplazione della bellezza della natura. Il tavolo e le panche per il ristoro sono situati all'esterno, sotto un portichetto.
E' chiamato "il Rifugio del libro" e si trova sopra Fiera di Primiero, in uno spettacolare punto panoramico che permette di ammirare per intero in prospettiva tutte le Pale di San Martino, versante ovest
Andata: partiamo da Pieve, il nucleo storico di Fiera di Primiero, seguendo grosso modo il sentiero 356. All'inizio si presenta come una bella mulattiera che va ad incrociare una stradina asfaltata e per essa si arriva in breve a località Tassóni. Da qui continuiamo su un sentiero che tagliando più volte la strada forestale giunge in località Acqua del Faoro, una larga radura usata per la raccolta del legname, dove sulla destra incrocia il sentiero diretto ai prati Dismoni.
Da lì proseguiamo nel ripido bosco fino a località Nonei dove sulla destra arriva il sentiero 355 proveniente da Nolesca. Si continua nel bosco sull'ultimo sinuoso ripido tratto fino a raggiungere l'ampia radura dove è situato il nostro bivacco.
Ritorno: poco sopra il bivacco intercettiamo e seguiamo la forestale Bedolé sulla sinistra; dopo un lungo tratto pianeggiante alla prima intersezione a sinistra giriamo e scendiamo di nuovo in località Nonei riprendendo quindi il sentiero dell'andata. Nell'ultimo tratto del percorso compiamo una breve variante che ci riporta di nuovo a Pieve
27/12/2024

Come arrivare: provenendo dalla Valsugana a Primolano si seguono le indicazioni per la valle del Vanoi e Fiera di Primiero e quindi a Pieve. Il sentiero parte nei pressi dello storico bar "La Boteghina" e della chiesa di S.Maria Assunta (via Bedolé). Consigliato il parcheggio nei pressi del cimitero monumentale


Dopo aver bevuto il caffè al bar "La Boteghina" che si trova a pochi metri dalla partenza del sentiero ci avviamo su via Bedolé. Incontriamo questi simpatici baitelli in miniatura

Ci allontaniamo dal paese mentre il sole inizia a sciogliere la coltre di brina che copre il fondovalle

Arriviamo ben presto ad un capitello, punto panoramico sul centro storico Pieve. A sinistra della chiesa di S.Maria Assunta si nota il Palazzo delle miniere. Pieve era un tempo la residenza del Gastaldo (amministratore) vescovile, che dipendeva direttamente dal Vescovo di Feltre. La valle del Primiero, chiamata anche valle del Cismon, si trova nel Trentino orientale al confine con il Veneto



Località Tassoni. Il versante della montagna è rivolto ad est ed è quindi soleggiato; ciò permette delle escursioni tutto l'anno, anche in inverno. Sull'altro versante della valle si scorge il monte Pavione 2334 m.


Tutta la zona del Primiero è stata duramente colpita dalla tempesta Vaia (ottobre 2018). Ci sono voluti anni per portar via tutto il legname schiantato dal vento e per questo lavoro le strade forestali sono state ridisegnate e ampliate

Il bosco sopra Fiera di Primiero dopo il passaggio di Vaia (dal web)

Sulla prima parte del percorso, in questo ultimo scorcio di dicembre 2024, la neve è assente

All'altezza di un tornante parte una stradina che conduce in pochi minuti a Baita Zeni, un delizioso chalet-ristorante situato in un punto molto panoramico sulla valle e sulle Pale. Anni fa vi avevo soggiornato per qualche giorno e conservo un simpatico ricordo della coppia che lo gestisce da tanti anni e della loro ospitalità. Momentaneamente è chiuso

Ci aspetta ora un ripido tratto di sentiero nel bosco che va a tagliare i tornanti della forestale. Raggiungiamo una radura chiamata Acqua del Faoro, dove il termine Acqua sta ad indicare la presenza di una sorgente e Faoro il nome di una famiglia del luogo

La radura ora è libera delle cataste di legname qui depositate durante i lavori di disboscamento. In fondo allo spiazzo parte la forestale Dismoni che va ai prati omonimi

Salutiamo l'amica Caterina che deve lasciarci per un impegno in valle. Ora ci restano da affrontare due tratti su un tortuoso ripido sentiero innevato nel bosco. Il primo raggiunge località Nonei (raccordo con il sentiero 355) mentre il successivo ci porta finalmente al Rifugio del libro (consigliate le ciaspole, soprattutto in discesa)

Quando raggiungiamo il Rifugio del libro è ormai ora di pranzo. Il piccolo spazio sotto il portico con tavolo e panchina è già occupato da un gruppo di escursionisti che ci avevano superato poco prima

L'arredamento all'interno, tutto in larice, è assai scarno ed essenziale. Al momento non c'è quello che ci si attende di vedere in un bivacco, nemmeno un tavolo ma solo una lunga panca (non visibile da questa angolazione) e degli scaffali con dei libri sulla storia locale e sulle montagne d'intorno. Si spera che quegli scaffali ancora semivuoti saranno presto riempiti da altri volumi. Il tacito e inusuale invito è quello di sedersi e leggere qualcosa. Ovviamente in inverno la cosa non è proponibile visto che non c'è una fornasela per scaldarsi ma in estate stare un'oretta all'interno o sotto il portico e riposare leggendo qualcosa mi sembra un'intelligente proposta, speriamo ben accolta dagli escursionisti

La grande vetrata offre un magnifico panorama sulle dolomiti feltrine. Il bivacco, tutto nuovo, si trova dove prima sorgeva una casina, ormai in rovina, fatta con i tronchi di legno (stelari) e con il tetto a scandole. Anche la nuova struttura rispetta il medesimo stile, con gli "stelari" di larice e e con il tetto a scandole . Oltre che con il 356 è possibile raggiungere la baita percorrendo la "Strada comunale dell’Impero”, la “strada Pian dei Ciari” e “Bedolè alta"

Alla prima intersezione giriamo di nuovo a sinistra e scendiamo lungo questo bel sentiero fino a località Nonei. Lì ritroveremo il sentiero dell'andata che seguiremo per intero tranne che per l'ultimo tratto in prossimità di Pieve (una variante che aggiuge poco al percorso)


Zoomata di Maurizio sul Sass Maor e la Cima della Madonna, ambite mete per ardite ascensioni alpinistiche

Giunti a Pieve, su suggerimento degli amici che ci hanno fatto d guida in questa escursione, facciamo una breve sosta a Mezzano, il comune limitrofo di Fiera

Il paese di Mezzano è annoverato tra i più bei borghi d'Italia. Una delle sue attrazioni sono le variopinte cataste di legna rivisitate in chiave artistica

Marì,l’antica proprietaria di un Tabià (fienile in legno), ha raccolto con grande pazienza e passione gli oggetti che sono ora esposti in questo piccolo museo etnografico, instaurando un ottimo clima di collaborazione con gli abitanti del paese, che spesso hanno contribuito donando i loro manufatti antichi

Ci siamo proposti di rivisitare Mezzano e la valle del Primiero in occasione di una prossima gita programmata per quest'estate.

Come arrivare: provenendo dalla Valsugana a Primolano si seguono le indicazioni per la valle del Vanoi e Fiera di Primiero e quindi a Pieve. Il sentiero parte nei pressi dello storico bar "La Boteghina" e della chiesa di S.Maria Assunta (via Bedolé). Consigliato il parcheggio nei pressi del cimitero monumentale


Dopo aver bevuto il caffè al bar "La Boteghina" che si trova a pochi metri dalla partenza del sentiero ci avviamo su via Bedolé. Incontriamo questi simpatici baitelli in miniatura

Ci allontaniamo dal paese mentre il sole inizia a sciogliere la coltre di brina che copre il fondovalle

Arriviamo ben presto ad un capitello, punto panoramico sul centro storico Pieve. A sinistra della chiesa di S.Maria Assunta si nota il Palazzo delle miniere. Pieve era un tempo la residenza del Gastaldo (amministratore) vescovile, che dipendeva direttamente dal Vescovo di Feltre. La valle del Primiero, chiamata anche valle del Cismon, si trova nel Trentino orientale al confine con il Veneto



Località Tassoni. Il versante della montagna è rivolto ad est ed è quindi soleggiato; ciò permette delle escursioni tutto l'anno, anche in inverno. Sull'altro versante della valle si scorge il monte Pavione 2334 m.

Le dolomiti feltrine

Il versante della valle è attraversato dai sentieri 356 e il 355

Ora a Nord dietro un rado bosco emergono alcune celebri vette del gruppo delle Pale (Cima di Ball, Sass Maor, Cima della Madonna, Cimerlo)

Il versante della valle è attraversato dai sentieri 356 e il 355

Ora a Nord dietro un rado bosco emergono alcune celebri vette del gruppo delle Pale (Cima di Ball, Sass Maor, Cima della Madonna, Cimerlo)

Tutta la zona del Primiero è stata duramente colpita dalla tempesta Vaia (ottobre 2018). Ci sono voluti anni per portar via tutto il legname schiantato dal vento e per questo lavoro le strade forestali sono state ridisegnate e ampliate

Il bosco sopra Fiera di Primiero dopo il passaggio di Vaia (dal web)

Sulla prima parte del percorso, in questo ultimo scorcio di dicembre 2024, la neve è assente

All'altezza di un tornante parte una stradina che conduce in pochi minuti a Baita Zeni, un delizioso chalet-ristorante situato in un punto molto panoramico sulla valle e sulle Pale. Anni fa vi avevo soggiornato per qualche giorno e conservo un simpatico ricordo della coppia che lo gestisce da tanti anni e della loro ospitalità. Momentaneamente è chiuso

Ci aspetta ora un ripido tratto di sentiero nel bosco che va a tagliare i tornanti della forestale. Raggiungiamo una radura chiamata Acqua del Faoro, dove il termine Acqua sta ad indicare la presenza di una sorgente e Faoro il nome di una famiglia del luogo

La radura ora è libera delle cataste di legname qui depositate durante i lavori di disboscamento. In fondo allo spiazzo parte la forestale Dismoni che va ai prati omonimi

Salutiamo l'amica Caterina che deve lasciarci per un impegno in valle. Ora ci restano da affrontare due tratti su un tortuoso ripido sentiero innevato nel bosco. Il primo raggiunge località Nonei (raccordo con il sentiero 355) mentre il successivo ci porta finalmente al Rifugio del libro (consigliate le ciaspole, soprattutto in discesa)

Quando raggiungiamo il Rifugio del libro è ormai ora di pranzo. Il piccolo spazio sotto il portico con tavolo e panchina è già occupato da un gruppo di escursionisti che ci avevano superato poco prima

L'arredamento all'interno, tutto in larice, è assai scarno ed essenziale. Al momento non c'è quello che ci si attende di vedere in un bivacco, nemmeno un tavolo ma solo una lunga panca (non visibile da questa angolazione) e degli scaffali con dei libri sulla storia locale e sulle montagne d'intorno. Si spera che quegli scaffali ancora semivuoti saranno presto riempiti da altri volumi. Il tacito e inusuale invito è quello di sedersi e leggere qualcosa. Ovviamente in inverno la cosa non è proponibile visto che non c'è una fornasela per scaldarsi ma in estate stare un'oretta all'interno o sotto il portico e riposare leggendo qualcosa mi sembra un'intelligente proposta, speriamo ben accolta dagli escursionisti

La grande vetrata offre un magnifico panorama sulle dolomiti feltrine. Il bivacco, tutto nuovo, si trova dove prima sorgeva una casina, ormai in rovina, fatta con i tronchi di legno (stelari) e con il tetto a scandole. Anche la nuova struttura rispetta il medesimo stile, con gli "stelari" di larice e e con il tetto a scandole . Oltre che con il 356 è possibile raggiungere la baita percorrendo la "Strada comunale dell’Impero”, la “strada Pian dei Ciari” e “Bedolè alta"
Per il pranzo decidiamo di salire più in alto anche perchè l'ombra sta invadendo la baita. Dal bivacco seguiamo un sentierino cementato che raggiunge in breve un magnifico balcone panoramico con vista mozzafiato sulle Pale di S.Martino
Il belvedere offre una vista magnifica sulle Pale che da qui si mostrano in tutta la loro bellezza. I pochi alberi rimasti in piedi lasciano pensare che l'area pic-nic sia nata per utilizzare al meglio il vuoto creato dalla tempesta


Nella descrizione manca, a destra del Sass Maor, la Cima della Madonna 2733 m.


Pochi metri sopra il l'area di sosta intercettiamo e seguiamo a sinistra la forestale "Bedolé" su un lungo tratto pianeggiante


Nella descrizione manca, a destra del Sass Maor, la Cima della Madonna 2733 m.


Pochi metri sopra il l'area di sosta intercettiamo e seguiamo a sinistra la forestale "Bedolé" su un lungo tratto pianeggiante

Alla prima intersezione giriamo di nuovo a sinistra e scendiamo lungo questo bel sentiero fino a località Nonei. Lì ritroveremo il sentiero dell'andata che seguiremo per intero tranne che per l'ultimo tratto in prossimità di Pieve (una variante che aggiuge poco al percorso)

Panoramica della conca di Fiera di Primiero

Zoomata di Maurizio sul Sass Maor e la Cima della Madonna, ambite mete per ardite ascensioni alpinistiche

Giunti a Pieve, su suggerimento degli amici che ci hanno fatto d guida in questa escursione, facciamo una breve sosta a Mezzano, il comune limitrofo di Fiera

Il paese di Mezzano è annoverato tra i più bei borghi d'Italia. Una delle sue attrazioni sono le variopinte cataste di legna rivisitate in chiave artistica

Marì,l’antica proprietaria di un Tabià (fienile in legno), ha raccolto con grande pazienza e passione gli oggetti che sono ora esposti in questo piccolo museo etnografico, instaurando un ottimo clima di collaborazione con gli abitanti del paese, che spesso hanno contribuito donando i loro manufatti antichi

Ci siamo proposti di rivisitare Mezzano e la valle del Primiero in occasione di una prossima gita programmata per quest'estate.
Un caloroso grazie a Rita, Andrea e Caterina per l'ospitalità e per la guida offerta in questa splendida escursione invernale!
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