Dislivello: 918 m.
Tempo in movimento: 4h30
Altitudine max: 2373 m.
Difficoltà: medio
Il Tribulaum di Fleres 3096 m. è una montagna situata sul confine tra Austria e Italia nelle alpi dello Stubai (alpi retiche orientali) sul versante destro della val di Fleres a pochi km in linea d'aria dal passo del Brennero. La sua roccia è la stessa delle più famose dolomiti ma essendo lontano dall'area dolomitica non è entrato a far parte dell'Unesco World Heritage.
Il rifugio Calciati al Tribulaum del CAI di Vipiteno è situato alla base della montagna in una conca di origine glaciale e nei pressi di un piccolo lago alpino, il lago Sandessee. Come molti rifugi ha una storia interessante alle spalle. Oltre agli aspetti naturalistici e storici l'escursione permette di godere di suggestivi panorami aerei sulla val di Fleres e delle maestose pareti del Tribulaum. Il ritorno ricalca il percorso dell'andata. La salita, dislivello a parte, non presenta problemi particolari ed è adatta a tutti.
Escursione effettuata il 30/8/2024
Come arrivare: superata la cittadina di Vipiteno (Sterzing), percorrendo la statale in direzione Brennero, dopo circa 6 km si arriva all’abitato di Colle Isarco.
Si gira a sinistra verso la Val di Fleres (indicazioni) e la si percorre fino alla fine (9 km).
Arrivati a Fleres di Dentro si passa un ponte sulla sinistra e si sale lungo una stradina sul versante della valle diretta a località Sasso arrivando ad un primo Parkplatz Stein gratuito1246 m. (da qui calcolare 3 h per il rifugio). Volendo risparmiare tempo si continua a salire superando un barriera automatica con pagamento del pedaggio (5€) arrivando infine al Parkplatz Stein 1398 m. nei pressi di un ponte che segna l'inizio del sentiero (6/8) per il rifugio Calciati al Tribulaun (2h30 per il rifugio)
Si gira a sinistra verso la Val di Fleres (indicazioni) e la si percorre fino alla fine (9 km).
Arrivati a Fleres di Dentro si passa un ponte sulla sinistra e si sale lungo una stradina sul versante della valle diretta a località Sasso arrivando ad un primo Parkplatz Stein gratuito1246 m. (da qui calcolare 3 h per il rifugio). Volendo risparmiare tempo si continua a salire superando un barriera automatica con pagamento del pedaggio (5€) arrivando infine al Parkplatz Stein 1398 m. nei pressi di un ponte che segna l'inizio del sentiero (6/8) per il rifugio Calciati al Tribulaun (2h30 per il rifugio)


Il Tribulaun di Fleres come l'abbiamo visto la prima volta salendo sul monte Saun sopra Vipiteno. Si trova sulla linea di confine con l'Austria ed è composto da tre vette principali. Dal versante italiano domina la val di Fleres
La val di Fleres è coperta dalla nebbia. Il nome "Fleres" deriva dall'antico termine latino "Florales" che significa "luogo dei fiori"
Dopo il parcheggio si scende sul vicino fondovalle e si attraversa un ponte (sentiero 6) seguendo le indicazioni per il rifugio Tribulaun

A questo incrocio si abbandona il sentiero 6 delle cascate e si imbocca sulla sinistra il sentiero 8 iniziando a salire



Dopo un primo tratto nel bosco uscendo sulla prima radura scorgiamo in alto in lontananza la mole imponente del Simulaun. Nella prima parte, la più lunga, il sentiero disegna un ripido traverso caratterizzato da molte serpentine attraversando zone boschive e radure
Lo facciamo agevolmente con l'aiuto di una corda e una staffa fissi

La valle di Fleres, lunga 16 km. è parte del Parco Naturale dello Stubai ed ha una lunga tradizione di attività minerarie volte all'estrazione dell'argento e piombo. Un tempo era anticamente chiamata Silbertal ovvero Valle d'Argento. Lungo la salita si può scorgere l'entrata di un'antica miniera

Una zoomata di Maurizio sul fondovalle nei pressi di Colle Isarco mostra il viadotto dell'autostrada del Brennero

Il sentiero passa sotto una serie di barriere paravalanghe


Arriviamo ad una panchina situata in un punto panoramico dove il nostro sentiero va ad incrociare l'impegnativo sentiero 7 proveniente da S.Anton

Siamo ormai più prossimi alle selvagge pareti del Tribulaun. Come detto sopra, la sua roccia è pura dolomite mentre le montagne circostanti hanno un'origine effusiva. Fu monsieur Déodat de Dolomieu, giunto ai piedi del Tribulaun durante un suo viaggio nel Tirolo tra il 1789 e 1790, a scoprire le particolari caratteristiche di questa roccia, diversa dal comune calcare. Questa pagina svela altri dettagli della scoperta

Nel fondovalle si scorge un grande resort turistico ma la nostra attenzione è ora tutta rivolta alle pareti mozzafiato del Tribulaun

Passa silenziosa sopra le nostre teste la teleferica che approvvigiona il rifugio

Siamo ormai più prossimi alle selvagge pareti del Tribulaun. Come detto sopra, la sua roccia è pura dolomite mentre le montagne circostanti hanno un'origine effusiva. Fu monsieur Déodat de Dolomieu, giunto ai piedi del Tribulaun durante un suo viaggio nel Tirolo tra il 1789 e 1790, a scoprire le particolari caratteristiche di questa roccia, diversa dal comune calcare. Questa pagina svela altri dettagli della scoperta

Nel fondovalle si scorge un grande resort turistico ma la nostra attenzione è ora tutta rivolta alle pareti mozzafiato del Tribulaun

Passa silenziosa sopra le nostre teste la teleferica che approvvigiona il rifugio

Quando arriviamo a questa selletta la parte faticosa del percorso è finita. Ora si apre una vallecola che risaliamo sul versante sinistro con tratti quasi pianeggianti. Ormai il rifugio non è lontano

Alla fine di una salitina appare, ben inserito nel paesaggio, il nostro rifugio. E' posto in una conca tra abbaglianti ghiaioni, massi caotici e lembi di magri pascoli

Il rifugio Cesare Calciati al Tribulaun 2369 m. attualmente è di proprietà del C.A.I. di Vipiteno. Venne costruito nel 1892 dalla Sezione D.u.Ö.A.V. di Magdeburgo, che già aveva costruito nel 1887 la Magdeburger Hütte (rifugio Cremona) 2.423 m. All'epoca si trattava di una semplice struttura in legno, ancora esistente e visibile nella foto, rivelatasi in breve insufficiente ad ospitare i numerosi escursionisti e scalatori che presero ad utilizzarlo come punto di appoggio per le loro traversate ed ascensioni

Nel 1961, dopo anni di lavori, fu inaugurato l'attuale rifugio. Mancando una strada d'accesso, tutto il materiale venne portato in quota da circa 100 muli forniti dal Gruppo Sondrio di Artiglieria da Montagna di Vipiteno. Il rifugio è fatto di pietre e cemento armato con un rivestimento esterno in legno. Il tetto è a spiovente unico. In questa pagina si può leggere per intero la sua interessante storia

Per il nostro pranzo scegliamo la solitaria stazione a monte della teleferica. Al rifugio ci andremo per il caffè

La vertiginosa parete che sovrasta il rifugio


Il laghetto Sandes nei pressi del rifugio possiede al suo centro un isolotto pietroso formatosi per la caduta di massi dai pendii circostanti. A causa del ghiaccio sono poi scivolati al centro


La croce di vetta

Dopo il caffè al rifugio e un vivace scambio di idee sulla presenza dell'orso in Trentino con un'anziana coppia di nonesi (abitanti della Val di Non), iniziamo la discesa a valle per lo stesso sentiero.


La croce di vetta

Dopo il caffè al rifugio e un vivace scambio di idee sulla presenza dell'orso in Trentino con un'anziana coppia di nonesi (abitanti della Val di Non), iniziamo la discesa a valle per lo stesso sentiero.
Dal rifugio Calciati è possibile continuare e arrivare al rifugio austriaco (2h30) posto dietro la Forcella di Fleres 2592 m. o compiere la traversata in quota fino al rifugio Cremona alla Stua (3h30)




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Moreno nelle sue descrizioni evoca il sogno barocco di avvicinare la terra al cielo.
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