Rifugio S.Croce (La Crusc)



Lunghezza: Km 9,31
Dislivello: m. 630
Tempo in movimento: 2H15
Altitudine max: 2051
Difficoltà: facile

Bella e semplice escursione primaverile ad uno dei luoghi più iconici della val Badia, il rifugio S.Croce (Dla Crusc in ladino) posto in un'incantevole posizione ai piedi del Sasso di Santa Croce nel Parco naturale di Fanes-Senes-Braies in Alto Adige.
Vi sono molti sentieri (anche una cabinovia) che lo raggiungono. Noi ci siamo arrivati partendo dal parcheggio sopra località Furnacia nei pressi del paese di La Valle. Da lì sale il sentiero 15a (Roda dell'Armentara) che dopo una mezz'ora in leggera salita nel bosco sbuca sui pascoli dell'Armentara ornati in questa stagione da splendide macchie di crocus. Dopo una breve deviazione per raggiungere il ranch Andrè situato su un panoramico dosso ritorniamo sulla sterrata e continuiamo a seguire le indicazioni per il rifugio. Attraversata la vasta ondulata zona di pascolo ritorniamo nel bosco e affrontiamo un ultimo tratto in salita (ora sul sentiero 15). Usciti dal bosco, solo un ultimo tratto pianeggiante ormai ci separa dal santuario. Il rifugio e la vicina chiesetta ci accolgono nel silenzio. Sono ancora lontani i giorni dove qui sbarcano frotte di turisti saliti con la cabinovia o dai vari sentieri. L'ambiente invita al raccoglimento e alla contemplazione della bellezza del natura circostante. Dietro di noi si ergono le incombenti pareti del monte Cavallo e del Sasso delle Dieci (3026 m.). Sull'opposto versante della val Badia si svela una lunga serie di montagne ancora abbondantemente innevate. La lista è lunga e comprende la Marmolada, il gruppo del Sella, il Sassongher, l'altopiano della Gardenaccia, il Puez, le Odle, il Sass de Putia, le Alpi di confine e molte cime minori.
Per la presenza di abbondante neve nel sottobosco abbandoniamo l'iniziale idea di seguire il sentiero 15b e visitare la Grotta della Neve. Ritorniamo dunque sulla traccia dell'andata soffermandoci a lungo ad ammirare il magnifico spettacolo della fioritura dei crocus.
Escursione effettuata il 10/5/2024




Il Sasso di Santa Croce è in realtà un gruppo montuoso. La sua cima più elevata è Cima Dieci (ladino: Piz dales Diesc), che raggiunge i 3.026 m., mentre la cima più conosciuta grazie alla sua posizione dominante è il monte Cavallo (ladino: L'Ciaval) , alta 2.907 m. Un'altra cima rilevante del gruppo è Cima Nove



Il parcheggio gratuito di Furnacia. La sterrata parte da qui



Dopo una mezz'ora nel bosco la sterrata sbuca sui bucolici pascoli dell'Armentara. Sullo sfondo sulla sinistra Cima Nove (2968 m.), al centro Cima Dieci (3026 m.). Assieme al monte Cavallo (2907), compongono il Sasso di S.Croce



La val Badia. A sinistra i gruppi Puez e Odle, a destra il Sass de Putia 2875 m.



Ad un incrocio seguiamo sulla destra la deviazione che conduce al vicino Ranch da André, posto su un'altura molto panoramica. Ne vale la pena



Panorama dal Ranch da Andrè. Ritorniamo al sentiero iniziale seguendo una traccia che dal ranch scende attraversando il pascolo



Il Sass de Putia ora sta proprio di fronte a noi



Il Sasso della Croce e i pascoli dell'Armentara con le tipiche baite
(tabià). Siamo ai primi di maggio e i pascoli bassi sono tappezzati da una miriade di crocus, i fiori che annunciano l'arrivo della bella stagione



A questo bivio continuiamo sul sentiero di destra 15a, poi 15



Dopo un tratto ondulato la sterrata ricomincia dolcemente a salire. Il Sasso di S.Croce separa la val Badia dall'Alpe di Fanes, un altopiano culla di numerose leggende che hanno ispirato il nostro amico Sergio a scrivere questo libro



I prati dell'Armentara occupano un'area di 300 ettari situati tra i 1600 e 2000 m.



Ora i pascoli sono appena liberi dalla neve e hanno un'uniforme colore paglierino spento ma tra meno di due mesi qui sboccerà una miriade di fiori (genziane, primule farinose, botton d'oro, pulsatille e rare orchidee). Nel biotopo si possono avvistare 60 specie diverse di uccelli tra cui il picchio tridattilo, la civetta nana e il fagiano di monte. I pascoli sono circondati da una foresta di abeti rossi, larici e cirmoli



Dopo aver attraversato una zona di bosco con tratti in salita più marcata il nostro sentiero ritorna piuttosto ondulato e attraversa zone di pascolo ancora parzialmente innevate



Nel tratto finale la forestale si fa quasi pianeggiante



Un tipico tabià



Capitelli votivi





Quasi arrivati! Il campanile del santuario di S.Croce ora svetta sulle cime dei larici



La chiesetta, situata a quota 2045, venne costruita nel 1484 su un antico luogo di culto pagano. A fianco sorse nel 1718 la casa del sagrestano che fungeva anche da ospizio per i pellegrini



Dietro il santuario e l'ospizio incombono i 900 metri di parete dolomitica del monte Cavallo



La facciata ovest dell'antico ospizio. Ogni anno agli inizi di giugno viene portata al Santuario di S. Croce con processione solenne da S. Leonardo la statua di Gesù che porta la Croce e qui vi rimane fino a ottobre



Ora l'ospizio è diventato un ristorante gestito da 5 generazioni da una famiglia della valle. D'estate è anche possibile pernottare





Alle spalle del santuario campeggiano tre crocifissi lignei dove a fianco a quella del Cristo appaiono anche le croci dei due ladroni





Due croci di vetta, questa è  quella del monte Cavallo, sotto quella del Sasso delle Dieci 





L'imponente parete del monte Cavallo ha delle placche che virano al rosso





Anche se la giornata non è delle migliori il panorama che si gode dal santuario è di prima grandezza: Marmolada, Sella, Sassongher, Gardenaccia, Puez, Odle, Sass de Putia e tante altre cime... 



Il gruppo del Sella con il Piz Boè a sinistra, la selvaggia val de Mesdì e cima Pisciadù a destra


In primo piano a destra il Sassongher



Vista verso la Marmolada




Dopo aver deciso di non prendere per il ritorno il 15b per la presenza di abbondante neve nel sottobosco (lasceremo la visita alla Grotta della neve ad un'escursione estiva), ritorniamo seguendo il percorso dell'andata





Nella parte bassa dei pascoli dell'Armentara si nota già il cambio di colore del pascolo





Cima Nove



Anche in questa stagione i pascoli dell'Armentara regalano bellissime emozioni!



In mezzo a tanta bellezza appare una zona devastata, forse i resti di Vaia o qualche recente frana. Tutte le Alpi sono minacciate dai cambiamenti climatici e dalla pressione antropica



Un ultimo saluto alla splendida val Badia!

Scarica la traccia gps da Wikiloc


Commenti