Dislivello: 1146 m
Tempo: 4h30
Altitudine max: 2550 m
Difficoltà: media
Ecco un'altra escursione classica sulle dolomiti che offre grandi panorami con un dispendio di fatica non eccessivo. L'origine singolare del nome di Cima Undici non è dovuta ad una mancanza di fantasia dei fassani ma dal fatto che certe montagne in molte valli alpine fungono da meridiane solari naturali così che i valligiani sanno che quando il sole sta sopra quella certa cima sono le undici del mattino (undesc in ladino) o le dodici (duodesc). Diverse sono le montagne che portano questi nomi. L'escursione si svolge in ambiente poco frequentato e incontaminato che chi ama la montagna apprezzerà sicuramente
Come arrivare: da Pozza di Fassa si risale in auto la bellissima Val San Nicolò fino a superare malga Crocifisso 1526 m. poi ad ad un bivio su gira a destra in direzione di malga Monzoni e dell'omonima valle, servita anche da un servizio navetta che parte dal paese di Pozza. Si parcheggia lungo la strada prima del divieto di transito
Si risale la sterrata che risale la Val dei Monzoni, sentiero 603, seguendo dapprima alcuni tornanti che possono essere tagliati con delle scorciatoie e poi lungo la valle che si allarga sul pascolo della Malga Monzoni. Si giunge così in breve al Pont de Ciamp 1737 m., crocevia per il 641 che porta a Forcella Pief e a Sella Palacia, splendida zona che avevo esplorato in un'escursione invernale.
Un cartello indica l'obbligo di tenere i cani al guinzaglio per non disturbare la fauna e il bestiame delle malghe
Giungiamo in vista della Malga Monzoni 1862 m., aperta ma ancora solitaria perché sono solo le nove del mattino e per i turisti è ancora presto. Gli escursionisti come noi invece sono già sui sentieri
Dopo un caffè al volo continuiamo sul sentiero 603 verso la chiesetta
Ad un tornante, in località Pian de Muncioign 1900 m. abbandoniamo il 603 diretto al rifugio Taramelli e giriamo a destra sul 624, in direzione del rifugio Vallaccia
Il sentiero sale dapprima abbastanza ripido nel bosco
Dopo mezz'ora ne usciamo e la salita diventa meno dura. Siamo ormai in una zona di pascolo con una visuale diventata più vasta
Veduta sulla Valle dei Monzoni dal pascolo sotto il rifugio Vallaccia. La valle è separata dalla val S.Pellegrino dalla catena Ricoletta Malnverno Alochet attraversata dal sentiero 604 che porta dal rifugio Taramelli al rifugio Le Selle (Bergvagabunden Hutte), situato appunto in una sella ben visibile nella foto. Intrusioni di rocce vulcaniche colorate (monzoniti) tra la dolomia rendono la zona molto interessante dal punto di vista geologico
Zoom sul rifugio Le Selle 2528 m. posto sull'omonimo passo che fa da spartiacque tra la Val Monzoni e la Val San Pellegrino
Veduta verso nord-est sul Gran Vernel
Ad un tornante troviamo posteggiato il Land Rover del rifugio segno che siamo ormai nelle sue vicinanze
Ecco finalmente il rifugio
Il rifugio Vallaccia 2275 m. rustico ma accogliente
Non ci fermiamo e continuiamo sul 624
Giungiamo in vista di una vasto catino
Ad un bivio un cartello ci indica una traccia non numerata sulla destra per Cima Undici
Risaliamo per una ventina di minuti su un ghiaione poi su roccette e infine su prato fino a giungere in vista della cima. Sullo sfondo il gruppo della Marmolada e del Gran Vernel
Cima Undici 2550 m.
La vista a 360° dalla cima è un gran colpo d'occhio. Qui in primo piano cima Dodici, separata da cima Undici da un profondo vallone in fondo al quale si trova il bivacco Zeni. Sullo sfondo il gruppo dolomitico del Catinaccio - Rosengarten
Il gruppo di Sella sullo sfondo mentre in primo piano le piste del Bafaure con due dorsali erbose: la prima separa la Val S.Nicolò dalla Val Giumela, la seconda la Val Giumela dalla Val Crepa
Panoramica sul Sassolungo e il Sella
Pozza di Fassa
La cima più alta del gruppo è Cima Valacia 2637 m., posta all'inizio del profondo canyon
Il rifugio Le Selle 2528 m.
Zoom sul Gran Vernel a sinistra e sulla maestosa parete sud della Marmolada
Il profondo vallone tra cima Undici e Dodici in fondo al quale si trova il bivacco Zeni. che si raggiunge con la ferrata Gadotti. Dal bivacco un sentiero riporta a malga Monzoni
Verso le Pale di S.Martino
Oltre la catena che delimita la valle fa capolino la massiccia Cima Bocche e, dietro, il profilo verticale delle Pale di S.Martino
Vista verso il monte Pecol e Sella Palacia
E' ora di rientrare e scendiamo di nuovo al bivio
Prima di scendere a valle decido di dare u'occhiata alla Sella della Costela, raggiungibile con il sentiero che si vede correre sotto le rocce e punto di passaggio per salire a cima Vallacia e al Sas Aut, altra cima di questo gruppo
Arrivo ad un bivio dove le indicazioni sono scritte anche sulla roccia
Arrancando un po' su un sentiero franoso arrivo alla Sella della Costela 2510 m.
Uno sguardo indietro verso la Val Monzoni
Verso l'alto: Punta Vallacia e il Sas Aut
Verso sud: la val San Pellegrino con la strada che porta a passo Lusia. Sullo sfondo i Lagorai
Cima Vallacia che oggi non è in programma
Ritorno al rifugio
Questa zona è tranquilla anche in piena stagione
Una mucca ci saluta e ci ringrazia per la visita
Scendendo a valle l'occhio fotografico va a cercare tra le fronde e le rocce il rifugio Taramelli posto sull'altro lato della valle la cui sagoma è quadrata com'era quella dei primi rifugi
Malga Monzoni è ora piena di turisti ma troviamo comunque modo di acquistare dell'ottima ricotta e uno squisito formaggio prodotto in loco
Un'ultimo sguardo verso il Catinaccio e i dirupi di Larsec
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