Rifugio Roma - Kasseler Hütte

Lunghezza: 12,48 Km
Dislivello: 979 m
Tempo in movimento: 4h30
Altitudine max: 2329 m
Difficoltà: facile

Il rifugio Roma si trova nel parco naturale delle Vedrette di Ries, una serie di vette abbondantemente sopra i tremila situata lungo la linea di confine tra Italia e Austria. Raggiunto il rifugio su un comodo sentiero si prosegue ancora per un po' fino a raggiungere uno stupendo laghetto con una vicina altura dal panorama mozzafiato ideale per la pausa pranzo. Da lassù si gode uno splendido panorama sul Collalto (Hochgall 3436 e il Collaspro (Wildgall 3273 m.) e le loro vedrette, piccoli ghiacciai che si formano nelle conche o sui ripidi pendii sottostanti le cime. Un'altra imponente montagna del gruppo, il monte Nevoso, apparirà a tratti sulla destra lungo la salita al rifugio. Il ritorno si effettua per lo stesso percorso dell'andata ma è anche possibile scendere a valle sul sentiero n.8. Il rifugio, caloroso nel suo tradizionale stile tirolese, merita sicuramente una visita. Dal suo terrazzo si gode un vasto panorama sull'intera valle di Tures. La facile escursione è adatta anche per le famiglie
Come arrivare: da Campo Tures (Taufers) 864 m. si prende la strada che salendo in val di Tures porta a Riva di Tures a 1536 m. dove si parcheggia (parking a pagamento). Si attraversano il verde fondovalle e il torrente arrivando ad imboccare il sentiero n.1 che salendo per tornanti taglia diagonalmente il versante della montagna 
Questa mappa del parco naturale delle Vedrette di Ries è situata vicino al parcheggio...
...e questa è la zona della nostra escursione
Dopo aver pagato il tiket al bar situato in un angolo del parcheggio dato che la macchinetta del parking non funzionava, lasciamo l'asfalto e attraversiamo il fondovalle e il torrente. Il nostro sguardo si spinge lontano a cercare la meta del nostro giro, il rifugio Roma. Con un po' di attenzione lo trovo sulla destra ai piedi della montagna innevata, l'Hochgall (nella foto è segnato con un cerchietto) 
Sull'altro versante della valle, poco sopra il paese, spicca il campanile della bella chiesa parrocchiale di S. Wolfgang

Sul sentiero incontriamo numerosi recinti come questo (5) che delimitano i confini di due malghe (Terner Alm, Eppacher Alm)
Dopo 45' sbuchiamo in una radura dove si trovano questa casa privata e il sottostante pannello che ci informa che siamo a 1h20 dal rifugio. Il sentiero 1 che stiamo seguendo fa parte dell'Alta Via Arthur Hartdegen weg che attraversa in quota l'intera vallata portandosi da un versante all'altro a finendo di nuovo a Riva di Tures 
Ritorniamo nel bosco e  dopo 30' ci troviamo ad attraversare un torrente rinfrescati dall'aria fresca di una bella cascata 
Il ponticello sulla cascata. A differenza di quel cane il mio Artax questa volta preferisce stare all'asciutto

Superata la fascia boschiva il sentiero entra nelle zone di pascolo e l'orizzonte si fa d'un colpo più ampio permettendoci di scorgere il rifugio Roma, posto in una splendida posizione dominante la valle

Entriamo nel pascolo di un'altra malga e attraversiamo un secondo ponticello. Questi ingegnosi cancelletti si rinchiudono da soli grazie ad un grosso masso appeso ad una corda che funge da molla 
Attraversiamo un torrente dal letto più largo dove però scorre poca acqua 

Ora saliamo più svelti, o almeno così ci sembra, su un sentiero lastricato di grossi massi piatti
 Ormai il rifugio è vicino
L'ultimo tratto sotto il rifugio è una scalinata non troppo ripida. Mi ricorda quella lunghissima vista nel corso del giro ai laghi di Sopranes. Dev'essere una caratteristica dei sentieri di queste valli altoatesine
Sulla nostra destra appare un po' defilato il Monte Nevoso 3358 m., una rinomata meta sci-alpinistica. Il 12 marzo 2016 una valanga staccatasi sotto la sua cima provocò la morte di 6 alpinisti. Fu la più grave disgrazia in montagna degli ultimi 25 anni in Alto Adige
Eccoci al rifugio Roma - Kasseler Hutte  2274 m, costruito nel 1877. Sono passate 2h30 dalla nostra partenza. E' quasi ora di pranzo e molti escursionisti si sono accampati nei dintorni mentre tra i tavoli all'esterno si nota un notevole movimento di inservienti, alcuni dei quali vestiti in costume tradizionale
Noi al rifugio ci fermeremo solo al ritorno quando sarà più tranquillo. Proseguiamo sul sentiero che sale in diagonale verso sud
La Val di Tures con Riva sul fondovalle
Macchie di rododendri punteggiano i magri prati. Siamo in zona di pascolo e dobbiamo stare attenti dove mettiamo i piedi
 Ad un tornante ecco di nuovo spuntare il monte Nevoso
Raggiungiamo questo stupendo crocifisso posto vicino ad un delizioso laghetto dalle acque color verde chiaro.  

Le sue sono acque di fusione provenienti dalle soprastanti vedrette che ora possiamo scorgere in tutta la loro maestosità. A sinistra scorgiamo la vedretta più alta, il Collalto/Hochgall 3436 m. mentre a destra c'è il Collaspro/Wildgall 3273 m.


Raggiungiamo un'altura sopra il laghetto a quota 2329 m. dove decidiamo di fermarci per la meritata sosta. C'è molto da vedere qui sorseggiando un buon bicchiere di vino
L'Hochgall 3436 m. è stato scalato per la prima volta nel 1854 ed è la vedretta più alta del gruppo. Dall'altra parte della valle la sua cima incombe sul lago di Anterselva
Questo sentiero dovrebbe essere quello dell'alta via Arthur Hartdegen

Sopra il laghetto si trova il Tristen Nochl, uno sperone roccioso rotondeggiante dove un boschetto di conifere pioniere sopravvive sul versante est a dispetto dell'altitudine 

Panoramica sull'altro versante della valle. Dove ci sono gli alti pascoli ci sono delle malghe visibili anche a occhio nudo
Cominciamo a scendere verso il rifugio dove è nostra intenzione fermarci per una visita. Sulla sinistra il Tristen Nockl e dietro il Monte Nevoso

L'interno del rifugio è molto accogliente. Alle pareti molte foto del passato, cimeli ed oggetti decorativi, mappe, alle finestre tendine con il pizzo, il tutto in perfetto ordine. Lo scricchiolio di qualche asse e i rumori ovattati completano l'opera di estraniamento dal presente
Sul davanti del rifugio campa questo bel segnavia
In questo bel prato recintato da un muretto di pietre e appartenente ad una vicina malga i fiori, quasi tutti rigorosamente gialli, non hanno avuto la visita delle mucche per una ragione che ci sfugge.



 Ultimo sguardo verso il rifugio prima di rientrare nel bosco 
Il meteo è stato clemente e la pioggia prevista per il pomeriggio non si è fatta vedere
  

 Ormai siamo in vista di Riva 
Artax scova questo spaventapasseri tirolese dall'aria sbronza accovacciato dietro una baracca
Panorama verso nord da Riva

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