Col Raiser- Alpe Cisles Invernale


Lunghezza: 5, 33 Km
Dislivello: 268 m
Tempo in movimento: 2h15'
Altitudine max: 2319 m
Difficoltà: facile

Una ciaspolata facile in un quadro dolomitico straordinario: a nord le Odle, a sud l'imponente mole del Sassolungo e il gruppo del Sella, in mezzo i pascoli innevati e solitari dell'Alpe di Cisles. Partenza e arrivo alla stazione a monte della cabinovia del Col Raiser, situata tra S.Cristina e Selva in val Gardena. La traccia che abbiamo seguito ricalca quella lasciata dagli sci-alpinisti, segno che il percorso è poco frequentato dai ciaspolatori. E' necessario essere muniti di racchette e bastoncini altrimenti si rischia di affondare come è successo a noi nella parte alta del percorso. Nonostante le pendenze siano contenute è bene informarsi prima sulle condizioni della neve. Non vi sono posti di ristoro aperti lungo il percorso a meno che non si voglia allungare l'anello raggiungendo la vicina baita-ristorante Troier. In compenso le panche di malga Pieralongia permettono di consumare il pranzo al sacco godendo di una vista impagabile. Il prezzo A/R della cabinovia è di 20€ (1€ di sconto per i soci Cai), 6 € quello del posteggio all'aperto
Come arrivare: Si esce dalla A22 e si continua sulla statale fino a Ponte Gardena risalendo poi la Val Gardena fino a Selva. La stazione a valle della cabinovia Col Raiser (1557 m) si trova nella parte alta del paese

Con la cabinovia in 13 minuti si raggiunge la stazione a monte sul Col Raiser (2060 m), situata sotto un ristorante con grande terrazza panoramica a cui si accede a piedi su un breve tratto abbastanza ripido ricoperto con ghiaia. Nell'impianto ci sono anche un negozio di souvenir e un piccolo museo alpino privato con dipinti delle dolomiti
Lasciati il Col Raiser e la modernità e dopo aver attraversato con prudenza la pista da sci ci dirigiamo verso est in direzione del Rifugio Firenze situato più in basso in un vallone. Questa volta  abbiamo portato con noi solo i ramponi leggeri, convinti che in questo periodo con zero precipitazioni la traccia sarà sicuramente battuta ma vedremo ben presto che non è così
Troviamo presto una traccia ben battuta che oltrepassando questo cancelletto scende nell'ampio vallone sottostante allontanandoci dalla zona delle piste
Tre le fronde dei pini cirmoli sbuca il Sassolungo. E' sempre un'emozione vedere questa montagna che oltre alla sua mole ha anche il pregio di essere isolata dagli altri gruppi dolomitici, cosa che la rende più imponente
La tranquilla discesa tra radure e macchie di bosco regala bellissimi scorci sull'Alpe di Cisles. Lassù seminascosto scorgo il Piz Duleda 2908 m raggiunto qualche anno fa durante un trek estivo
Raggiungiamo dopo 30' il rifugio Firenze 2040 m posto in posizione panoramica sotto il monte Stevia 2555 m. Costruito nel 1889 da DuÖAV tedesco, nel 1920 passò sotto la gestione del CAI di Firenze. Dal 2010 è di proprietà della provincia di Bolzano 
Le magnifiche Odle sul versante della val Gardena. Da sinistra il Sass Rigais 3025 m, la Furcheta 3025 m e il Sass dla Porta 2967 m
Zoom sulla Furchetta, così chiamata per il profondo intaglio sommitale (foto di Maurizio)

Dall'altra parte della valle, sovrastante le piste che scendono dal Seceda, spicca il Sas de la Crujeta o monte Pic dalla Croce 2306 m
Raggiungiamo il rifugio, chiuso in inverno e facciamo attenzione alla segnaletica per capire come proseguire. Di tracce ben battute ne troviamo  però solo una
  
Visto che la neve sembra sostenere il nostro peso decidiamo di proseguire lungo la traccia degli sci-alpinisti che si dirige verso nord virando leggermente a sinistra e sormontando un dosso
La traccia che seguiamo ricalca grossomodo i sentieri estivi 13 e 13b
I tratti in salita si alternano con brevi tratti pianeggianti. Superato il primo dosso la traccia diventa più sottile, scompaiono i pochi segni di ciaspole che ci avevano accompagnato e talvolta negli avvallamenti è coperta dalla neve trasportata dal vento. Sebbene con l'innalzarsi della temperatura cominciamo ogni tanto a sprofondare fino al ginocchio decidiamo di proseguire anche perché la neve è ben assestata e non c'è pericolo di valanghe
Il tratto più ripido (foto di Maurizio)
L'Alpe di Cisles
Superato un altro dosso si rende visibile lo sperone roccioso chiamato in ladino la Pieralongia (Pietra lunga), probabilmente caduto dalla sovrastante Piccola Fermeda in tempi antichi. Continueremo fino a portarci sotto le Odle passando a monte della Pieralongia
  

Non c'è niente di più attraente per Artax di un camoscio che sgambetta sulla neve
Dopo aver superato circa 300 m di dislivello la nostra traccia va ad intercettare un traverso che ricalca il sentiero estivo 2b (foto di Maurizio)
Il sentiero 2b passa ai piedi delle Odle 
La Piccola Fermeda e la grande Fermeda   
Ora la Pieralongia è molto vicina. Sullo sfondo l'Alpe di Siusi e il Molignon
In realtà la Pieralongia è composta da due blocchi di roccia. Siamo nel punto più alto dell'escursione
Malga Pieralongia 2290 m si trova nelle vicinanze dei due speroni rocciosi e in estate è anche un punto di ristoro molto apprezzato (foto di Maurizio)
Seduto a prendere il sole sulle sue panche troviamo un gruppo di amici accompagnati da una guida del posto alla quale chiediamo se è il caso di continuare fino a malga Troier come avevamo programmato. Lei ci dissuade di ritornare alla modernità  in quella malga troppo vicina alle piste, inoltre rischiamo di sprofondare essendo sprovvisti di ciaspole

Decidiamo di pranzare qui e di seguire per il ritorno la traccia che scende dalla malga

  La Pieralongia
La guida e il gruppo  ripartono verso valle
Finita la sosta ripartiamo anche noi lungo la pista che dapprima scende verso sud poi gira e compie un lungo traverso in direzione ovest andando ad intercettare quella che scende da malga Troier 

Il sentiero proveniente da malga Troier
Zoom su malga Troier, punto di ristoro posto vicino alle piste e aperto anche in inverno (foto di Maurizio)
Non siamo solo noi a goderci questo bellissimo panorama (foto di Maurizio)
Più in basso incrociamo il sentiero 2 diretto al rifugio Fermeda
Zoom sul rifugio Firenze (foto di Maurizio)
Siamo ormai molto vicini alla meta, non ci resta che rimontare questa breve salita
Ecco il Col Raiser. A sinistra il ristorante Odles dove ci fermeremo per la birretta finale
Il ristorante Odles dal col Raiser

L'area sciistica del Seceda è collegata al circuito del Sella Ronda tramite il Gardena Ronda Express

Scarica la traccia gps da Wikiloc



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