Alpe di Seurasas e monte Pic



Lunghezza: 10,63 km
Dislivello: 836 m.
Tempo in movimento: 3h30
Altitudine max: 2364 m.
Difficoltà: facile


L'alpe di Seurasass sovrasta Santa Cristina in val Gardena. L'alpeggio si trova a quota 2000/2100 m. ed è dominato dal monte Pic o Pitschberg 2363 m., una delle montagne più panoramiche della valle. 
Salendo da S.Cristina parcheggiamo in località Cristauta 1750 m. (parking a pagamento in estate) e imbocchiamo il sentiero 4 diretto a S.Giacomo e successivamente il 20. Rimontando nel bosco un dislivello di 270 m. arriviamo a baita Seurass 2020 m. splendidamente affacciata sul Sassolungo e il Sella. Continuiamo ora in salita fuori dal bosco su largo sentiero fino a raggiungere due baite; sul pascolo  vicino è visibile una traccia che sale, seguendone il filo di cresta, al Pitschberg o monte Pic, la montagna erbosa che sovrasta l'alpeggio. Se si decide di fare la digressione e raggiungerne la cima come abbiamo fatto noi bisogna contare altri 340 metri di salita (1h) ma la salita è poca cosa e la cima ripaga ampiamente della fatica. Dalla sommità erbosa il panorama si allaga ulteriormente su una nutrita serie di gruppi dolomitici: Odle, Alpe di Cisles, Seceda, Rasciesa, gruppo del Puez, gruppo Sella, Alpe di Siusi, Sciliar ...  in poche paroleun panorama semplicemente grandioso!! 
Ritornati alle baite dopo la pausa pranzo continuiamo in leggera salita fino a località Seurasass 2125 m., crocevia di sentieri. Da qui parte il sentiero che avevamo intercettato nella salita al monte Pic, una alternativa alla traccia seguita da noi. Da Seurasas scendiamo sul sentiero 6 su ameni prati fino al Christ de Seurasas (2126 m.), un grande e impressionante crocifisso in legno, bell'esempio della maestria degli scultori gardenesi. Una panchina invita a sedersi a contemplare la sottostante val Gardena, Ortisei e la prospiciente Alpe di Siusi. Se si è stanchi il giro può finire qui (abbiamo già percorso 5 km) con il ritorno sul sentiero dell'andata magari fermandosi a bere qualcosa alla baita Seurasass, aperta in estate. Noi abbiamo deciso di continuare il cammino scendendo sul sentiero 6 lungo la boscosa dorsale che guarda sulle sottostanti val d'Anna e Cuecenes e sul monte Seceda. Dopo un primo ripido tratto il sentiero, serpeggiante e ben tenuto, prende un andamento tranquillo raggiungendo prima un punto panoramico (Balest 1823 m.) e poi la deliziosa chiesa di San Giacomo (Dlieja da Sacun in ladino) a 1565 m. L'edificio che sovrasta il villaggio omonimo rappresenta una delle icone più famose della val Gardena sia per la sua vetustà, è la più antica della valle, sia per il profilo slanciato del campanile e del tetto. E' comunque il Sassolungo che fa da sfondo cartolina a renderla così famosa.  Da lì inizia il  ritorno lungo il sentiero 32 e poi su una forestale sino al parcheggio di Cristauta. Il percorso di ritorno (3,2 km, 1h), meno interessante dell'andata, si svolge in gran parte nel bosco con qualche scorcio sulla valle (suggestivo il tratto sul pascolo di maso Peza) e anche se ci tocca risalire solo 230 m.  per arrivare al parcheggio ora la fatica comincia a farsi sentire. Anello comunque altamente panoramico e di grande soddisfazione da fare sia in inverno che in estate. In inverno con neve fresca valutare bene la stabilità del manto nevoso prima di intraprendere la salita al monte Pic
28/4/2022





Come arrivare: in val Gardena sulla statale SS242 arrivati alla strada per Santa Cristina  si seguono le vie Dursan, Cisles e Pledinaz fino a scorgere le indicazioni per il parking di Cristauta (Praplan)  posto a 2,5 Km, strada sempre asfaltata. Parcheggio a pagamento in estate. Coordinate del parcheggio per Google Maps:
DD
46.566338, 11.724601
DMS
46°33'58.8"N 11°43'28.6"E




La mappa della zona 



Il parcheggio di Cristauta



Poco sopra il parcheggio su una curva destrorsa parte il nostro sentiero 4, 
all'inizio quasi pianeggiante, diretto alla frazione di S. Giacomo 



Un successivo crocevia ci indica il sentiero 20 per Seurasas. Lo incontreremo poco più avanti presso un ponticello. Si tratta di una strada forestale che entrata nel bosco sale piuttosto ripida. Ad un certo punto la abbandoniamo per seguire una scorciatoia per poi ritrovarla quando siamo ormai fuori dal bosco


Il Sassolungo fa capolino tra gli abeti


Eccolo riapparire in un intaglio roccioso. Sarà lui il protagonista della giornata



Al limitare del bosco dove inizia l'Alpe di Seurasas incontriamo le prime baite. Gli oggetti e le decorazioni lignee che le abbelliscono attirano la nostra attenzione





Baita Seurasas si trova poco lontano. Dalla sua terrazza si ha una vista strepitosa sul Sassolungo e sul Sella. Il suo nome ladino significa "sopra il sasso" e in effetti  l'alpeggio si trova sopra uno zoccolo roccioso. La baita fu costruita nel 1800 e inizialmente serviva da cucina per le attività di montagna durante l'estate. La nuova baita è stata costruita 
nel 1996 da Cyrill Runggaldier, l'attuale proprietario e successivamente ristrutturata nel 2007



Sopra c'è il monte Pic o Pitschberg con il suo costone erboso ormai quasi libero dalla neve. Alla sua base si trova una fascia di bosco di pini cirmoli forse creata per proteggere le baite dalle valanghe



Lasciamo Baita Seurasas continuando sul sentiero 20 che presenta nei tratti più ripidi un fondo in cemento



Si raggiungono così due altre baite poste alle pendici del monte. Siamo in aprile e di neve quest'anno ne è caduta poca.



Il panorama da qui è fantastico. Le foto rendono molto poco la bellezza del luogo



Vista la poca neve decidiamo la salita seguendo una traccia che parte proprio dalle baite



La traccia si porta sul bordo della montagna da dove si possono vedere sulla sinistra i lontani pascoli di Rasciesa e a destra il monte Seceda, una montagna molto interessante anche dal punto di vista geologico. La nostra traccia va ad un certo punto a raccordarsi con il sentiero 6 proveniente da località Seurasass



Artax curioso guarda se per caso c'è qualche marmotta da terrorizzare



Dopo 45' minuti di salita prima sull'erba e poi sulla poca neve rimasta siamo in vista della sommità. Ad aspettarci c'è una panchina



La vista sulle Odle e sul gruppo del Puez e sull'Alpe di Cisles e fantastica da quassù. A proposito, il monte Pic può essere raggiunto anche dal rifugio Seceda o dal Col Raiser. La sua posizione isolata e centrale rispetto ai gruppi dolomitici circostanti lo rendono un punto panoramico di prim'ordine



Ovunque giri lo sguardo rimani affascinato! Il Sassolungo con la sua mole imponente ruba la scena al gruppo del Sella 



Artax adora le panchine panoramiche! Ha già capito che non è ancora ora di pranzo





In una vicina conca si trova questa scultura lignea. Ricerche archeologiche e ritrovamenti  hanno permesso di stabilire che sul Pic in epoche remote venivano eseguiti degli olocausti (media età del ferro)





Inizia la discesa. Sullo sfondo lo Sciliar



Il versante sud del Pic con in  le due baite da dove siamo partiti



Ritornati alla baita ci concediamo una lunga sosta per riprendere le forze e rifocillarci



Continuiamo lungo l'alpeggio in falsopiano



Arriviamo presto in località Seurasas dove si trova un incrocio di sentieri



Continuiamo ora in falsopiano 
sul sentiero 6 lungo prati tappezzati di crocus 



Giungiamo così ad un punto panoramico sulla val Gardena e Ortisei dove campeggia un grande crocifisso ligneo, il Christ de Seurasas un'opera impressionante della scuola gardenese. L'immancabile panchina è già occupata da due gentili signore del posto. Attenzione: sotto quel prato c'è un bel salto e nessuna protezione, meglio non arrivare correndo!


Il Christ de Seurasas o Croce della Crujeta. Sullo sfondo il monte Pic



La val Gardena e Ortisei, a sinistra l'Alpe di Siusi e lo Sciliar.  Il prato che si vede sotto è Plan dla Roles. Ci si può fermare qui e ritornare sulla via dell'andata o invece si può continuare come abbiamo fatto noi compiendo un anello: basta seguire il sentiero 6 che scende prima ripidamente lungo il costone boscoso e poi si fa meno ripido attraversando un bel bosco



Uno sguardo verso i pascoli di Rasciesa e la val di Cuecenes, attraversati in occasione di una precedente escursione a malga Brogles



Del monte Seceda sono molto interessanti le sue stratificazioni
 geologiche composte da arenarie. Nel 1968 sono stati ritrovati i resti fossili di un ittiosauro (metà pesce e metà rettile) lungo 10 metri vissuto qui 241 milioni di anni fa nell'oceano Tetide



Arriviamo in località Balest, bel punto panoramico sulla sottostante val d'Anna e la val Cuecenes dove il nostro sentiero incontra il Troi Paian, il Sentiero dei Pagani, un antico sentiero lungo 26 Km che collega la valle dell'Isarco alla pianura veneta



Il monte Seceda dal Balest



Continuiamo la discesa e ad un'apertura del bosco ecco riapparireil Sassolungo ora sotto un'altra prospettiva   



Raggiungiamo  la Dlieja da Sacun, il nome ladino della chiesa di S.Giacomo. Lo slanciato profilo del suo campanile domina il villaggio omonimo e la val Gardena. Il Sassolungo le fa da sfondo. Sembra sia la chiesa più antica della valle (XII secolo). Si dice che qui sia stato battezzato il santo, patrono dei pellegrini e dei camminatori



All'interno si trovano importanti affreschi e 
preziose opere lignee. La chiesa si può raggiungere solo a piedi da S. Cristina (Plesdinaz)



Quando arriviamo alla chiesa di S.Giacomo a 1569 m. dal Christ de Seurasas abbiamo perso 562 m. Ora dobbiamo risalire al parcheggio che si trova a quota 1750. Seguiamo il sentiero 32 



Il sentiero attraversa in leggera salita il bosco attraverando i  pascoli di maso Peza







Il sentiero sbocca su una forestale che risale il bosco. Questo tratto è avaro di scorci e un po' noioso anche perché la fatica si fa sentire. Alla fine usciamo sui prati di Runcaudie: Il parcheggio ormai non è lontano



 Un ultimo sguardo al Saslonch



Scarica la traccia gps da Wikiloc


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