Corno Nero



Lunghezza: 9 Km
Dislivello: 701m.
Tempo in movimento: 3h
Altitudine max: 2460 m.
Difficoltà: facile

Quando si arriva a passo Oclini da passo Lavazè si notano due montagne poste a uguale distanza dal passo, entrambe con una forma simile ma differenti nel colore delle loro rocce. Visibile sulla destra il Corno Bianco è costituito da un candido calcare dolomitico mentre il Corno Nero a sinistra è formato da scure rocce porfiriche quarzifere. Evidentemente la loro storia geologica è diversa nonostante la vicinanza. Il Corno Bianco (Weisshorn) è un po' più basso, 2316 m. contro i 2439 m del Corno Nero (Schwarzhorn). Del Corno Bianco ho già parlato in un altro post reperibile su Wikiloc mentre oggi voglio mostrare un anello che raggiunge la cima del Corno Nero e scendendo lungo la cresta arriva a malga Cugola Alta. Da lì comincia il ritorno che avviene in larga parte su un sentiero pianeggiante attraverso un bellissimo bosco. Il percorso estivo non presenta problemi ma non si deve sottovalutare la prima parte della discesa dalla cima che è da affrontare con la giusta cautela.
Partiamo dall'ampio parcheggio posto di fronte all'hotel Schwarzhorn (è il nome del Corno Nero in tedesco) e imbocchiamo il sentiero SAT 573 e poi il 502. Dopo aver attraversato una larga fascia di mughi affronta il versante est della montagna in costante salita. Arriviamo così ad un selletta erbosa utile per prendere fiato prima dello strappo finale. Giunti a pochi metri dalla vetta c'è un crocevia dove ritorneremo per riprendere il 502 e iniziare la discesa. Sulla vetta del Corno Nero si trovano una grande croce, una madonnina e un panorama spaziale a 360° sui gruppi dolomitici del Latemar, Catinaccio e Sciliar per citare solo le montagne più vicine (1h30 dalla partenza). Alcuni reperti suggeriscono che sulla vetta ci fosse un castelliere preistorico (forse da qui ha origine il termine Rocca usato per chiamare la montagna) che data la quota rivestirebbe un carattere di eccezionalità. Nella discesa lungo la cresta erbosa (502) dobbiamo fare attenzione ai primi metri su roccette. Attraversando l'aerea cresta raggiungiamo cima Palone 2345 m. e poi scendendo ancora tocchiamo la sella del Pianazzo dove si trovano i resti di un'antica malga 2137 m. Entriamo in un bel bosco di pini cembri e dopo un tratto in leggera discesa iniziamo a calare ripidamente in una valletta sbucando sul pascolo di Malga Cugola Alta 1900m. (1h10 dalla cima). La malga dismessa offre un grande panorama sulla valle di Fiemme, sull'area del Cermis e i Lagorai e funge da bivacco sempre aperto con terrazzo, un locale cucina e al piano un tavolato. In inverno è molto frequentata dagli amanti delle ciaspole. Dopo la pausa pranzo risaliamo al vicino passo Cugola 1923 m. dove si trova un crocevia. Da lì imbocchiamo il sentiero 14 (su certe carte 4) diretto a passo Oclini. Dopo una leggera salita attraversiamo un vallone che scende dalla cresta del Palon. Il sentiero poi prosegue ondulato in un bellissimo bosco di pini cimbri che copre l'intero versante ovest del Corno Nero e sbuca su un vasto pascolo. Saliamo per un po' lungo una pista da sci, l'attraversiamo e arriviamo all' hotel Jochgrimm e quindi a passo Oclini 
12/7/2022







Come arrivare: da Cavalese in val di Fiemme si seguono le indicazioni per il passo Lavazè e quindi per il vicino passo Oclini 1989 m. dove si parcheggia



Iniziamo il nostro giro sul sentiero SAT 573 che va ad innestarsi poco dopo sul 502 diretto alla cima del Corno Nero



Dall'altra parte del passo il Corno Bianco



Il nostro sentiero SAT 502 con i tempi previsti che noi raramente rispettiamo



Entriamo in un bosco di mughi. Il bacino artificiale è diventato negli anni un elemento del paesaggio alpino. In inverno serve per fornire di acqua gli impianti di innevamento artificiale e d'estate è utile agli elicotteri per spegnere eventuali incendi. Dal livello dell'acqua si capisce che siamo in un periodo di forte siccità (estate 2022)





Il sentiero 502 sale ripido e costante lungo il versante est della montagna



Di fronte a noi in controluce la Pala di Santa 2488 m. con i boschi dell'alta val d'Ega devastati dalla tempesta Vaia





Questa selletta è un buon posto per riprendere fiato prima dello strappo



Lo strappo finale



Il passo Lavazè e la val Gambis che scende verso Cavalese. Qui Vaia ha abbattuto interi boschi



Ci siamo quasi. Il Corno Bianco e sotto passo Oclini (Jochgrimm)









Dalla cima il panorama è vastissimo e l'unico ostacolo ai nostri occhi è la foschia estiva che impedisce di vedere lontano



Scendiamo sempre sul 502 che nei primi metri sotto la cima presenta alcune roccette e una certa esposizione



L'aereo sentiero di discesa. In alto sotto la cima si vede il crocevia. Dalla vetta si puo' scendere a passo Oclini anche da un altro sentiero non numerato lungo la dorsale del versante nord



Sotto di noi la Val di Fiemme. Il Corno Nero di Aldino domina i paesi di Daiano, Carano e Varena



In prossimità di cima Palone 2350 m.



Questa erbosa dorsale è la costa del Corno Nero (Schwazhorngrat). Si incontrano i resti di un'antica malga. Entriamo quindi nel bosco e dopo un tratto in leggera pendenza cominciamo a scendere decisamente nella valletta dove si trova malga Cugola Alta





La malga dismessa serve da bivacco sempre aperto. Una forestale la collega al fondovalle come anche il sentiero 502 che da qui continua fino a maso Pozal nei pressi di Daiano



Bello il panorama sulla val di Fiemme, sull'area sciistica del Cermis e sulla catena dei Lagorai. In inverno la malga è molto frequentata dai ciaspolatori che arrivano qui da passo Oclini



Il tavolato al piano





Lo stallone di malga Cugola, sullo sfondo le piste da sci del Cermis e la catena dei Lagorai. Ci avviamo verso passo Cugola posto a poche decine di metri dalla malga



Il crocevia posto al passo. Noi prendiamo il sentiero 14 diretto a passo Oclini (1h30)



Il sentiero 14, nel primo tratto una trattorabile, dopo una salita entra in un vallone che scende da cima Palone (Valle Bevilacchi) e attraversa un torrente. Inizia quindi un bellissimo sentiero ondulato che attraversa a mezzacosta il vasto bosco che sta sotto il Corno Nero. Sul terreno affiorano groppi di radici di pini cimbri a cui bisogna fare attenzione per non inciampare



Usciamo dal bosco e attraversiamo un vasto pascolo



Risaliamo e attraversiamo una pista da sci arrivando nei pressi di passo Oclini



Il sentiero segue un percorso obbligato per non attraversare zone riservate all'allevamento di cavalli. Siamo ormai vicini all'hotel Jochgrimm



Da passo Oclini verso il Latemar e il Catinaccio



Dopo un tratto lungo la strada ritroviamo il nostro parcheggio


Scarica la traccia gps da Wikiloc

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Commenti

  1. Escursione "indimenticabile" soprattutto per le radici dei pini cimbri....

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