Corno d'Aquilio da Sega di Ala



Lunghezza: 11,8
Dislivello: 617 m.
Tempo in movimento: 3h30
Altitudine max: 1552 m.
Difficoltà: facile

Questo itinerario invernale è una variante leggermente più lunga del percorso classico che inizia dal passo delle Fittanze. La partenza avviene infatti direttamente dalla Sega di Ala 1220 m. località posta poco sotto il passo a 1339 m
Dalla Locanda Alpina risaliamo su strada il versante soleggiato della val Fredda che conduce al Col di Pealda Bassa 1471 m. in vista del monte Cornetto e dell'orrendo ripetitore Sip. Dal passo continuiamo la salita girando a destra fino a raggiungere la colma di malga Preta di Sotto dove finalmente l'orizzonte si apre sull'altopiano dei Lessini, sulla catena del Baldo e sulla Vallagarina. Continuamo ora su terreno ondulato e rettilineo arrivando a malga Fanta superata la quale segue un lieve avvallamento che precede la salita finale al Corno d'Aquilio 1545 m. Dalla sua sommità si gode una vastissima visuale sulla pianura padana, la valle dell'Adige e sul sottostante altipiano di Fosse e di S.Anna di Alfaedo. Nel ritorno seguiamo la traccia dell'andata fino al Col di Pealda Bassa dove imbocchiamo la traccia che superando il versante nord del monte Cornetto scende poi per balze e pascoli a Passo Fittanze. Giunti alla locanda sempre aperta dopo una doverosa pausa preferiamo la strada provinciale più lunga ma decisamente più rilassante al sentiero che scende lungo il vallone fino alla Sega di Ala
14/2/2023



Come arrivare: provenendo da Rovereto sulla statale 12 e superata Ala in località Sdruzzinà si seguono le indicazioni per Sega di Ala. La strada è in alcuni punti stretta e nella parte finale ripida (10% di pendenza). Dopo 11,2 km si raggiunge Sega di Ala e si parcheggia presso la Locanda Alpina







Imbocchiamo la stradina innevata nei pressi della chiesetta di S.Rocco





La sterrata risale tranquilla la Val Fredda sul suo versante nord, soleggiato





Raggiungiamo malga Pietà



L'orribile e ormai inutile ripetitore Sip è ancora là sul monte Cornetto



Alcune malghe della Lessinia inquadrate dall'obiettivo di Maurizio




Arrivati al Col di Pealda Bassa 1471 m. giriamo a destra e continuiamo la salita sulla traccia battuta che risale il dosso in direzione di malga Preta di Sotto




Le malghe non mancano sui Lessini. Il loro tetto è coperto da grosse lastre di pietra, non rischia certo di essere sollevato dal vento!



Raggiunta la sommità del dosso sul quale si trova la malga quasi d'improvviso il paesaggio si apre sulla Vallagarina ...




...ad ovest la lunga catena del Baldo delimita l'orizzonte







...ad est l'immacolato gruppo del Carega



Ci troviamo nel vasto parco naturale della Lessinia che si estende per oltre 10000 ettari ed è solcato da cinque profonde valli che si aprono a ventaglio. Al suo interno si trovano numerose grotte e cavità naturali ma anche spettacolari strutture scolpite dalla natura nella roccia calcarea come il maestoso Ponte di Veja, la voragine della Spluga della Preta, il Covolo di Camposilvano. Altra particolarità della Lessinia è la presenza di numerosi siti preistorici e importanti giacimenti fossili come la Pesciara di Bolca, una laguna tropicale fissata nella pietra



Malga Preta di Sotto. Da qui inizia un piacevole tratto quasi pianeggiante e rettilineo sulla lunga dorsale. Avanziamo immersi in paesaggio affascinate caratterizzato da linee morbide e da malghe isolate, deserte in inverno



Malga Fanta. Le malghe hanno una struttura essenziale e sono costruite con le pietre del posto



Spesso le proprietà sono delimitate da lastre di pietra



Un bellissimo paesaggio deturpato da una mega antenna...le antenne sono uno dei pochi elementi del nostro tempo presenti sull'altipiano



Oggi a sud la spessa nebbia nasconde gran parte della pianura padana



Ecco laggiù la nostra meta, il Corno d'Aquilio. Il suo nome deriva dal latino aquilus, che significa fosco. Il suo innalzamento avvenne 30 milioni di anni fa (eocene)



Da qui passa anche il Sentiero Europeo E7 che partendo dalla città di Lisbona in Portogallo traversa l'Europa per giungere fino alla città rumena di Costanza sul Mar Nero. Mi domando se c'è qualcuno che si è fatto questi sentieri europei per intero...



Dopo una breve discesa in una valletta si risale il promontorio del Corno d'Aquilio. Fa un caldo eccessivo per questa stagione



L'ultima parte della salita avviene su prato e chiazze di neve. E' arrivato già qualcuno lassù



Come non bastasse la croce sul ciglio della parete rocciosa hanno installato questa struttura rappresentante la Natività che immagino si illumini di notte. Sarà anche bella da sotto ma da qui mi sembra un pugno nell'occhio



La spettacolare vista sulla val d'Adige e sulla pianura padana dalla sommità lascia a bocca aperta. Il Corno d'Aquilio 1.545 m. segna il limite settentrionale della Valpolicella



E' raggiungibile anche partendo dalla frazione Tommasi di S.Anna di Alfaedo, il paese situato ai piedi del suo roccioso versante sud



Una coppia della nostra età si gode il sole e il panorama a cinque stelle



Le anse dell'Adige ricordano un lungo serpente. In questa parte del suo percorso il letto del fiume non è stato rettificato come invece è avvenuto nella parte trentina



Maurizio riesce a catturare con il suo zoom il santuario della Madonna della Corona 775 m. situato sull'altro versante della valle dell'Adige E' incastonato nelle rocce del Baldo a ridosso di uno strapiombo ed è raggiungibile dal fondovalle (Spiazzi) risalendo una storica scalinata



Laggiù si scorge il paese di Belluno Veronese




Dopo una lunga pausa iniziamo il ritorno



Raggiungiamo nuovamente malga Preta di Sotto e da lì tagliamo sui prati accorciando un po' il percorso e raggiungiamo il Col di Pealda Bassa



Decidiamo di passare al passo delle Fittanze per prendere un caffè. Dobbiamo risalire quel costone a sinistra del ripetitore SIP che si conferma essere una delle cose più brutte mai viste in montagna



In cima al dosso c'è una bella vista sulla Vallagarina e oltre



Ultimo zoom sull'ultima malga



Decidiamo di tagliare per i prati andando ad istinto e sicuramente non scegliamo il tracciato più rapido ma alla fine giungiamo in vista del passo



Poco sopra il passo c'è il monumento ai Caduti di tutte le guerre



Il piccolo rifugio country al passo delle Fittanze 1399 m. ha qualcosa di far-west. E' situato a ridosso della provinciale per cui non è molto visibile. Una ragazza gentile ci serve il caffè e ci dà qualche informazione sul posto



Siamo stanchi e al sentiero che scende alla Sega di Ala preferiamo la provinciale anche se il ritorno si allunga un po'. Il passo delle Fittanze è posto sul confine tra Trentino e Veneto ed è meta di molti ciclisti che si mettono alla prova sui ripidi tornanti sotto la Sega di Ala





Basta una mezz'ora per ritornare al parcheggio. I Lessini si confermano un altipiano affascinante che merita di essere visitato per le numerose escursioni che offre. A noi trentini regala un paesaggio al quale non siamo abituati e questo aumenta il suo fascino

Scarica la traccia gps da Wikiloc

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