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Lunghezza: 18 Km
Dislivello: 655 m.
Tempo in movimento: 5h15
Altitudine max: 2365 m.
Difficoltà: medio
Il gruppo del Sassolungo è una delle più iconiche montagne delle Dolomiti e il simbolo della Val Gardena. E' conosciuto in tutto il mondo per la maestosità delle sue immense pareti e guglie che si elevano ardite dai verdissimi pascoli che lo circondano. A differenza degli altri gruppi dolomitici, alla base delle pareti si vedono pochi ghiaioni e fasce pietrose cosa che accentua l'impressione che la montagna sia uscita come per magia dalla terra. Questo fantastico castello della natura è difeso da un gran numero di cime, torri e gole tenebrose che lo rendono impenetrabile. L'unica possibilità di attraversamento è il sentiero che risale il profondo vallone che porta al rifugio Vicenza e infine alla forcella dove è situato il rifugio Demetz. Da lì a piedi o con l'ovovia si può ritornare a passo Sella accorciando il percorso.
Il Sassolungo è ciò che resta di un atollo corallino formatosi nei mari di Tetide più di 200 milioni di anni fa, emerso per i movimenti delle placche e modellato dagli agenti atmosferici e glaciazioni.
Nel gruppo le principali montagne sono otto: Sassolungo (Langkofel), Spallone del Sassolungo, Punta delle Cinque Dita, Sasso Levante (Punta Grohmann), Punta Pian del Sass (Torre Innerkofler), Dente del Sassolungo (Zankofel), Cima Dantersass, Sassopiatto (Plattkofel). Tranne il Sassopiatto, tutte superano i tremila metri di altezza (la più alta è il Sassolungo 3181 m.)
1/9/2021



L'hotel Passo Sella nei pressi dell'omonimo passo 2240 m. posto tra la Val di Fassa e la Val Gardena. Da qui si vedono lo Spallone del Sassolungo a destra, al centro le Cinque Dita e a sinistra Cima Levante chiamata anche Punta Grohmann dal nome dello scalatore che ne raggiunse per primo la vetta. Ogni montagna ha anche il suo nome ladino, ad esempio Saslong è il termine ladino di Sassolungo
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La foto toglie ogni dubbio sulla toponomastica. Nella foto mancano diverse cime del gruppo che da qui non si vedono
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In primo piano si nota la datata ovovia a due posti che sale alla Forcella del Sassolungo (quella di destra) dove è situato il rifugio Demetz 2685 m. la cui storia merita di essere conosciuta.
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Giunti a questo bivio imbocchiamo il sentiero 526 diretto al rifugio Comici
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Il poderoso Spallone del Sassolungo è rivolto a sud-est verso il vicino gruppo del Sella. Il sentiero lo contorna su un terreno ondulato e attraversa la Città dei Sassi, una caotica distesa di massi di varie dimensioni originata da un'antica frana e divenuta oggi palestra di arrampicata per i boulders
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Nella prateria sottostante lo Spallone pascolano mucche felici. Nei boschi prospera il pino cembro, riconoscibile anche dalla forma arrotondata della sua chioma. Sullo sfondo, tra il gruppo del Cir e il Sella si scorge passo Gardena
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Siamo sulle loro terre e loro hanno la precedenza
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Dopo 45' di tranquillo cammino in un paesaggio idilliaco eccoci al primo rifugio della nostra escursione. Il rifugio Comici 2154 m. situato in una insellatura sotto la parete del Sassolungo e nei pressi del Piz Sella, è all'avanguardia in fatto di modernità e innovazione tecnologica, cosa che fa storcere il naso ai puristi della montagna. Più che un rifugio è un apprezzato ristorante per turisti anche per la sua facilità di accesso da passo Sella. Prende il nome dallo scalatore triestino Leonardo Emilio Comici. E' dotato di tavoli e panche girevoli come quella in primo piano nella foto
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Dopo il rifugio si affronta sul 526 (indicazioni per il rifugio Vicenza) una breve discesa fino a un minuscolo laghetto a quota 2044 m. a cui segue un tratto in saliscendi che attraversa un esteso ghiaione sul 526a. In alternativa, una volta arrivati al laghetto, si può prendere un sentiero non numerato che passa più in alto e più vicino alla parete nord del Sassolungo. Entrambi i sentieri raggiungono il Col de Mesdì

Camminando sotto l'immensa parete nord del Sassolungo.

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Uno sguardo all'indietro dal 526a. Al centro c'è il Piz Sella, alla sua sinistra l'insellatura della Furcela de Tieja a cui segue il versante nord del Ciampinoi dalla cui sommità si domina la val Gardena. Il rifugio Comici, non visibile da qui, si trova nella sella di destra. Come al passo anche qui i numerosi impianti di risalita hanno compromesso la bellezza del paesaggio
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L'Alpe di Siusi che si stende verdissima sotto i nostri piedi è il più vasto alpeggio d'Europa. Una parte dei pascoli è dedicata al bestiame mentre un'altra è riservata alla raccolta del fieno
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Dal Col de Mesdì il sentiero inizia a scendere. Leggo che questo tratto è ricco di affioramenti fossili ma noi siamo troppo presi dallo stupendo paesaggio per fare attenzione alle rocce
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Il Vallone del Sassolungo
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La parete nord del Dente del Sassolungo vista dal sentiero 526
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Dopo un'ora siamo al bivio per il rifugio Vicenza 2085 m. Il sentiero da seguire ora è il 527, direzione rifugio Sassopiatto (1h30)
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Procediamo in falsopiano contornando il versante nord del Sassopiatto sotto le sue torri



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Ora ci aspetta questa salita. Niente di che ma la stanchezza accumulata la rende faticosa anche perché siamo usciti dall'ombra e si comincia a sudare
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Raggiungiamo il Piz da Uridl (nome gardenese di S.Ulrico, patrono di Ortisei) 2101m. Siamo su un balcone prativo incontaminato che domina l'Alpe di Siusi. Sullo sfondo le Odle, il monte Pic e il Seceda, più lontano le Conturines
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La salita si conferma faticosa. La recinzione segna la fine della parte più dura della salita
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Ora c'è da percorrere quest'ultimo traverso che taglia in leggera salita la base della montagna e arriva al Giogo di Fassa dove si trova il rifugio Sassopiatto
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Lungo tutto il tragitto possiamo ammirare il meraviglioso paesaggio dell'Alpe di Siusi
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Il bucolico quadro è incorniciato ad ovest ad ovest dal Molignon (a sinistra), dai Denti di Terrarossa (al centro) e dall'altopiano dello Sciliar con le celebri punte Santner e Euringer (a destra)
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In basso a destra si scorge l'hotel Zallinger 2054 m.
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Mano a mano che avanziamo il Sassopiatto si svela al nostro sguardo. Colpisce subito il contrasto tra l'assoluta verticalità delle pareti del Sassolungo e il profilo obliquo e sfuggente di questa montagna. Quel bianco lassù non è neve ma roccia dolomitica
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Sebbene sia un giorno feriale di settembre il rifugio Sassopiatto (Platkofelhütte) 2300 m. è pieno di gente per cui lo evitiamo preferendogli una panchina. Sorto nel 1935 al posto dell'antica malga è stato ampliato e e rinnovato nel corso del tempo
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Un sentiero non troppo difficile (EE) ne raggiunge la cima a 2964 m. L'altro versante invece è una parete verticale percorsa dalla ferrata Oskar Schuster (partenza dal rifugio Vicenza)
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Posto su un belvedere naturale il rifugio gode di un panorama eccezionale sulla Val di Fassa, la val Duron, la Marmolada, il Catinaccio, lo Sciliar e l'Alpe di Siusi
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Il sentiero 577 in circa 2 ore ci riporterà al passo Sella. Il sentiero parte dal Col Rodella e arriva al rifugio Alpe di Tires. E' chiamato Friedrich August in onore del re di Sassonia Federico Augusto III che ne promosse la sua realizzazione. Il re soggiornava spesso a Siusi allo Sciliar e amava le Dolomiti. Era un alpinista esperto e quando era in montagna preferiva restare nell'anonimato mescolandosi a montanari e scalatori
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Il rifugio Sassopiatto dal sentiero 577 Friedrich August


Dal rifugio parte anche una sterrata diretta alla Malga Sassopiatto situata in un pianoro a una quota leggermente più bassa. Dalla malga ci si può ricongiungere al 577 con una scorciatoia

In primo piano Malga Sassopiatto. Sullo sfondo i Denti di Terrarossa (a destra) e il Molignon (a sinistra)
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Il sentiero 577 spesso diventa una larga sterrata. E' un'alternarsi continuo di brevi salite e discese senza perdita di quota


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Dopo aver superato alcune facili roccette e un elementare tratto attrezzato con corda arriviamo al rifugio Pertini (2300 m. 45') in località Pian del Sass. Dedicato al Presidente più amato dagli Italiani che era solito passare le sue vacanze in Val Gardena
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La facciata e l'arredamento sono in stile rigorosamente tirolese. Anche il personale è vestito in costume e pure la musica è quella di Heidi. Lo sguardo è un po' disturbato dalla sovrabbondanza di oggetti appesi qua e là volti attirare non certo gli alpinisti ma la folla di turisti che qui transita tutta l'estate
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Continuiamo verso est a mezzacosta su terreno sempre ondulato. Questa parte del percorso è particolarmente ricca di richiami paesaggistici come il becco del Col Rodella (a destra) e il Sella che ora comincia a mettersi in evidenza
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Sopra le nostre teste sfilano il Dente (a sinistra), la Torre Innerkofler (al centro) e il Sasso Levante (a destra)
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Il flusso di turisti di ritorno assume qui l'aspetto di una processione. Il 577 è in assoluto uno dei più frequentati sentieri dolomitici. In bella evidenza il Dente del Sassolungo che i locali chiamano Punta Pian de Sass 3001 m.

Il Col Rodella 2484 m. al centro è un magnifico belvedere sulla Val di Fassa e sui circostanti gruppi dolomitici. Una funivia lo collega a Campitello di Fassa. E' anche noto punto di lancio per gli appassionati del parapendio, per raggiungerlo a piedi però bisogna affrontare una ripida salita
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Siamo ormai quasi alla fine della nostra escursione. Ai piedi del Col Rodella si scorge il rifugio-ristorante Friedrich August (2298 m. 15') posto in magnifica posizione e anche noto per avere come attrazione turistica un gigantesco yak in resina attorniato da veri yak al pascolo e altri animali
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Lungo questo tratto si può osservare un affioramento geologico molto interessante nel quale si alternano depositi chiari di calcare con depositi di argille e arenarie di origine vulcanica. Sono i residui di antichi vulcani e scogliere successivamente pietrificati, Al centro il Sasso Levante o Punta Grohmann 3126 m
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L'ultima breve ma faticosa salita verso Forcella Rodella 2318 m.
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Alla forcella ci aspetta lo spettacolare gruppo del Sella che con il Piz Boè e il Pordoi ora occupa tutta la scena
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Una ripida e larga sterrata parzialmente cementata conduce al passo. Nella zona ci sono altri due rifugi, il Salei e il Valentini. Vittima della sua bellezza, tutta l'area del passo è ormai deturpata dagli impianti di risalita.
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