
Lunghezza: 12,5 km
Dislivello: 335 m.
Tempo in movimento: 3h40
Altitudine max: 551 m.
Difficoltà: facile
A causa della sua orografia la val Venosta risulta essere una delle valli più secche dell'arco alpino. Per questa ragione a partire dal XIII° secolo le rogge che drenavano l'acqua dai fiumi e torrenti divennero un diffuso sistema d'irrigazione dei campi. In tedesco le rogge si chiamano waal e i sentieri che le affiancano waalweg. Oggi la maggior parte dei waale è stata sostituita dalle tubazioni, meno fragili e più efficienti e sono rimasti in funzione solo quelli inseriti in un contesto paesaggistico capace di attrarre i turisti.
Queste vie d'acqua sono sempre affiancate da un sentiero necessario per la loro manutenzione che diventa anche via di comunicazione tra i villaggi. Il loro andamento è sempre pianeggiante e sono ideali per rilassanti passeggiate nella natura.

Come arrivare: giunti a Merano si continua sulla SS38 direzione Val Venosta fino ad incontrare le indicazioni per Marlengo e la sua stazione dei treni. Parcheggio a pagamento (€ 0,50/h)


Il parcheggio della stazione di Marlengo sulla linea ferroviaria della Val Venosta. Si può parcheggiare gratuitamente per due ore (con biglietto). Per un tempo di parcheggio più lungo si paga 0,50 € /h

Una turbina dismessa della vicina centrale idroelettrica. Se si vuole percorrere per intero il waalweg bisogna andare fino alla chiusa di Tell (Töll) dove si trova la centrale idroelettrica più antica dell'Alto Adige

Dall'altra parte della strada parte il sentiero di collegamento che conduce alla roggia posta un po' più di 100 m. sopra il fondovalle


Risaliamo il verde versante della montagna su un sentiero che presenta un tratto abbastanza ripido

Sullo sfondo il gruppo di Tessa, dove si trovano i laghi di Sopranes visitati in una precedente escursione


Siamo sul waalweg proveniente da Tell. Prima di iniziare il cammino decidiamo di compiere un breve tratto a ritroso su una stradina asfaltata che sale a monte della roggia, attratti da una deliziosa chiesetta visibile su un'altura. Attraversiamo un meleto e passiamo accanto all'hotel Aqualis (il nome latino per roggia)


La chiesetta non è visitabile e non ci resta che ritornare al nostro cammino. Sullo sfondo l'imponente gruppo di Tessa

La conca di Merano 325 m. Città di 41 mila abitanti e capoluogo del Burgraviato, è circondata dalle montagne e si trova all'inizio di quattro valli (Venosta, Passiria, Val d'Adige e Val d'Ultimo)


L'opera però si rivelò molto più costosa del previsto (dai 19.000 fiorini previsti si arrivò agli 80.000). Fondamentale fu l'aiuto finanziario del comune di Marlengo

L'acqua prelevata dall'Adige a Tell va tutt'oggi ad irrigare i ripidi pendii coltivati a vite e mele ed è diventata al contempo un'attrazione turistica molto frequentata anche dai locali

Il mulinello è collegato con una corda ad un martello che funge da batocchio di una campana che suona ad ogni rotazione delle pale

Il martello è posto in alto. Quando il battito regolare si interrompe significa che l'acqua non scorre o ce n'è poca e questo è il segnale che bisogna intervenire

Un tempo tre persone erano incaricate del controllo del flusso regolare dell'acqua lungo il lungo canale. Erano i "waaler", nominati e pagati dai contadini della zona. Questa casetta era da loro usata come riparo durante la notte o i temporali

Arriviamo sopra l'ippodromo di Maja, considerato uno dei più belli d'Europa. Merano è una anche una città termale e luogo di cura per via del suo clima mite. Dove ora ci sono i giardini botanici di Castel Trauttmansdorff soggiornò l'imperatrice Sissi venuta a Merano per curare la figlia Marie Valerie

...e questa è la chiesa di Maria Assunta di Marlengo che si inizia a intravedere in basso

Il fondo del sentiero è in terra battuta

Nella sola conca di Merano esiste un grande reticolo di rogge lungo 80 km percorribile in più giorni 
La roggia di Marlengo irriga 300 ettari di frutteti appartenenti a 296 proprietari. L'acqua che vi scorre, essendo quella di un grande fiume, non è certo trasparente come quella di un ruscello che sgorga dalla montagna
I waale trovavano la loro utilità da aprile a ottobre e restavano a secco per il resto dell'anno. Necessitavano di costanti lavori di manutenzione soprattutto in primavera, lavori a cui partecipavano tutti i contadini o con il proprio lavoro o versando una quota

Marlengo e, dietro, l'ippodromo di Maia Bassa visto da un'altra prospettiva. Sullo sfondo il monte Ivigna 2558 m. e le Alpi Sarentine

Qui il sentiero si restringe verso la montagna


I vigneti e i meleti sono il risultato di un incessante lavoro di trasformazione del territorio da parte dell'uomo che in Alto Adige si traduce spesso in una sfida alle avversità naturali. Sullo sfondo a destra si scorge il comune di Lana dove finisce il sentiero

Lavorare la vigna su queste pendenze significa molto lavoro manuale e fatica


Una stazione didattica mostra come si possono datare gli eventi storici con la conta degli anelli di un albero

Sul waalweg sono presenti diversi ponticelli tutti ben protetti. Il sentiero è percorribile anche dai passeggini ed è adatto alle famiglie



Castel Monteleone, Schloss Lebenberg, risale al XIII secolo. E' una delle tenute private signorili più grandi dell'Alto Adige ed è visitabile nei mesi estivi. Pregevoli sono le sue sale e il dipinto con i ritratti dei 246 membri della famiglia Fuchs (12 generazioni)

L'ingresso per i visitatori. Quando siamo arrivati era ora di chiusura e non abbiamo potuto visitarlo. Per il ritorno abbiamo seguito un sentiero che dal castello scende per una valletta ombrosa e va a sboccare sul nostro waalweg

Volendo compiere un ritorno alternativo si può scendere a Marlengo e da lì proseguire fino al parcheggio. Noi abbiamo preferito ritornare sul sentiero dell'andata.
La più lunga si trova a Marlengo (Marling), piccolo comune vicino a Merano. Il Marlinger Waalweg tra andata e ritorno misura 12 km. Parte dalla chiusa di Tell (Töll), dove vengono drenate le acque dell'Adige e passando sopra Foresta, Marlengo e Cermes arriva nei pressi di Lana. L'acqua viene rilasciata nella gola di Raffein.
La roggia fu realizzata 250 anni fa allo scopo di irrigare i vigneti e meleti che tappezzano la collina. L'impulso all'inizio dei lavori fu dato dai monaci certosini proprietari di vigneti e preoccupati per la scarsità delle piogge.
Il sentiero è percorribile in entrambe le direzioni con diversi punti di accesso.
Partendo dal parcheggio della stazione di Marlengo noi abbiamo percorso il tratto che dall'hotel-residence Aqualis arriva fino all'incrocio con la strada che sale al castello di Monteleone (Schloss Lebenberg). Il maniero è visitabile e merita una digressione anche solo per il panorama che si gode dall'altura. Il ritorno avviene sul sentiero dell'andata.
Tranne la breve salita iniziale il percorso è sempre pianeggiante con zone ombreggiate ma anche con lunghi tratti al sole. Si cammina sempre a fianco dell'acqua su un sentiero in terra battuta dalla larghezza variabile che segue l'andamento sinuoso del canale, a tratti scavato nella roccia. Lungo tutto il suo sviluppo il sentiero pensile regala panorami vasti e suggestivi sulla conca di Merano, la valle dell'Adige, la val Passiria e le montagne circostanti. Si attraversano ordinatissime distese di vigneti e frutteti intervallate da boschetti dove ci si può riposare all'ombra di castagni centenari. Lungo il sentiero, oltre alle numerose panchine, c'è modo di dissetarsi in diverse locande. Apprezzate stazioni didattiche ci informano su alcune curiosità naturali.
Le stagioni migliori per visitare questa storica opera di ingegneria idraulica sono la primavera e l'autunno. In estate bisogna evitare le ore più calde e se possibile è meglio andarci in settimana

Come arrivare: giunti a Merano si continua sulla SS38 direzione Val Venosta fino ad incontrare le indicazioni per Marlengo e la sua stazione dei treni. Parcheggio a pagamento (€ 0,50/h)


Il parcheggio della stazione di Marlengo sulla linea ferroviaria della Val Venosta. Si può parcheggiare gratuitamente per due ore (con biglietto). Per un tempo di parcheggio più lungo si paga 0,50 € /h

Una turbina dismessa della vicina centrale idroelettrica. Se si vuole percorrere per intero il waalweg bisogna andare fino alla chiusa di Tell (Töll) dove si trova la centrale idroelettrica più antica dell'Alto Adige

Dall'altra parte della strada parte il sentiero di collegamento che conduce alla roggia posta un po' più di 100 m. sopra il fondovalle


Risaliamo il verde versante della montagna su un sentiero che presenta un tratto abbastanza ripido

Sullo sfondo il gruppo di Tessa, dove si trovano i laghi di Sopranes visitati in una precedente escursione

Dopo una ventina di minuti di salita raggiungiamo la roggia

Siamo sul waalweg proveniente da Tell. Prima di iniziare il cammino decidiamo di compiere un breve tratto a ritroso su una stradina asfaltata che sale a monte della roggia, attratti da una deliziosa chiesetta visibile su un'altura. Attraversiamo un meleto e passiamo accanto all'hotel Aqualis (il nome latino per roggia)

In breve raggiungiamo la chiesetta di S. Felice posta in una incantevole posizione panoramica sulla valle. Vicino c'è un maso. Tutto l'Alto-Adige è costellato di chiesette come questa, poste spesso in luoghi splendidi a testimonianza del profonda devozione religiosa delle popolazioni di un tempo e del loro amore per la natura

La chiesetta non è visitabile e non ci resta che ritornare al nostro cammino. Sullo sfondo l'imponente gruppo di Tessa

La conca di Merano 325 m. Città di 41 mila abitanti e capoluogo del Burgraviato, è circondata dalle montagne e si trova all'inizio di quattro valli (Venosta, Passiria, Val d'Adige e Val d'Ultimo)

Ora il sentiero da stretto è diventato bello largo e frequentato da turisti tedeschi e non.
La roggia fu costruita tra il 1737 e il 1756 (19 anni di lavori) su impulso dei monaci dell'abbazia di Allerengelberg o Certosa degli Angeli in val Senales, possessori qui di un maso e di vigneti coltivati per soddisfare il loro fabbisogno in vino e preoccupati per la scarsità di pioggia nella valle. Ai lavori parteciparono anche i contadini della zona interessati ad un'opera che avrebbe garantito loro un raccolto più sicuro

L'opera però si rivelò molto più costosa del previsto (dai 19.000 fiorini previsti si arrivò agli 80.000). Fondamentale fu l'aiuto finanziario del comune di Marlengo

L'acqua prelevata dall'Adige a Tell va tutt'oggi ad irrigare i ripidi pendii coltivati a vite e mele ed è diventata al contempo un'attrazione turistica molto frequentata anche dai locali
Un mulinello aziona un sistema di allerta se il livello dell'acqua si abbassa come quando, dopo un forte temporale. una frana ha ostruito il canale

Il mulinello è collegato con una corda ad un martello che funge da batocchio di una campana che suona ad ogni rotazione delle pale

Il martello è posto in alto. Quando il battito regolare si interrompe significa che l'acqua non scorre o ce n'è poca e questo è il segnale che bisogna intervenire

Un tempo tre persone erano incaricate del controllo del flusso regolare dell'acqua lungo il lungo canale. Erano i "waaler", nominati e pagati dai contadini della zona. Questa casetta era da loro usata come riparo durante la notte o i temporali

Arriviamo sopra l'ippodromo di Maja, considerato uno dei più belli d'Europa. Merano è una anche una città termale e luogo di cura per via del suo clima mite. Dove ora ci sono i giardini botanici di Castel Trauttmansdorff soggiornò l'imperatrice Sissi venuta a Merano per curare la figlia Marie Valerie

...e questa è la chiesa di Maria Assunta di Marlengo che si inizia a intravedere in basso

Il fondo del sentiero è in terra battuta

Nella sola conca di Merano esiste un grande reticolo di rogge lungo 80 km percorribile in più giorni

La roggia di Marlengo irriga 300 ettari di frutteti appartenenti a 296 proprietari. L'acqua che vi scorre, essendo quella di un grande fiume, non è certo trasparente come quella di un ruscello che sgorga dalla montagna

Marlengo e, dietro, l'ippodromo di Maia Bassa visto da un'altra prospettiva. Sullo sfondo il monte Ivigna 2558 m. e le Alpi Sarentine

Qui il sentiero si restringe verso la montagna

La parte più faticosa nella realizzazione dell'opera fu il primo tratto dopo Tell perché si dovette scavare nella roccia su un ripido versante

Panorama sulla Valle dell'Adige verso Bolzano. La montagna sulla destra è il Macaion 1866 m. dove è installato il radar metereologico di meteotrentino

Panorama sulla Valle dell'Adige verso Bolzano. La montagna sulla destra è il Macaion 1866 m. dove è installato il radar metereologico di meteotrentino

I vigneti e i meleti sono il risultato di un incessante lavoro di trasformazione del territorio da parte dell'uomo che in Alto Adige si traduce spesso in una sfida alle avversità naturali. Sullo sfondo a destra si scorge il comune di Lana dove finisce il sentiero

Lavorare la vigna su queste pendenze significa molto lavoro manuale e fatica


Una stazione didattica mostra come si possono datare gli eventi storici con la conta degli anelli di un albero

Sul waalweg sono presenti diversi ponticelli tutti ben protetti. Il sentiero è percorribile anche dai passeggini ed è adatto alle famiglie

I vigneti meranesi producono diversi vini, celebri soprattutto il Lagrein e la Schiava

Arriviamo in vista di castello di Monteleone (Schloss Lebenberg) posto su un'altura che domina la valle

Il nostro sentiero vi passa sotto. Ora ci troviamo nel comune di Cermes


Arriviamo in vista di castello di Monteleone (Schloss Lebenberg) posto su un'altura che domina la valle

Il nostro sentiero vi passa sotto. Ora ci troviamo nel comune di Cermes

Giunti all'incrocio con la strada asfaltata che sale al castello decidiamo di abbandonare il sentiero della roggia e raggiungere il maniero. La stradina è in salita ma vale la pena andarci. Lungo il percorso per chi volesse fare una pausa c'è l'Haidenhof, una tipica osteria contadina in stile tirolese dotata di un ampio terrazzo ombreggiato da una pergola e di un parco giochi per i piccoli


Castel Monteleone, Schloss Lebenberg, risale al XIII secolo. E' una delle tenute private signorili più grandi dell'Alto Adige ed è visitabile nei mesi estivi. Pregevoli sono le sue sale e il dipinto con i ritratti dei 246 membri della famiglia Fuchs (12 generazioni)

L'ingresso per i visitatori. Quando siamo arrivati era ora di chiusura e non abbiamo potuto visitarlo. Per il ritorno abbiamo seguito un sentiero che dal castello scende per una valletta ombrosa e va a sboccare sul nostro waalweg

Volendo compiere un ritorno alternativo si può scendere a Marlengo e da lì proseguire fino al parcheggio. Noi abbiamo preferito ritornare sul sentiero dell'andata.
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