Malga Romeno dalla Mendola


Lunghezza: 12,36 Km
Dislivello: 493 m
Tempo in movimento: 3h10
Altitudine max: 1783 m.
Difficoltà: facile

Un'escursione facile e sicura simile ad una lunga passeggiata nel bosco. Ideale nelle calde giornate d'estate o dopo una nevicata.
Dal passo della Mendola ci vogliono circa due ore per raggiungere la malga di Romeno. Stando quasi sempre nel bosco e su strada forestale si segue il sentiero 500 che passando dal passo si snoda lungo il crinale della Costiera della Mendola, il gruppo montuoso che separa la val di Non dalla val d'Adige.  
Par accorciare il giro e disponendo di due auto siamo partiti da località Campi di Golf, situata vicino al passo e abbiamo rimontato il dosso prativo fino ad innestarci sul sentiero 500 in prossimità del rifugio Mezzavia. La seconda auto invece era stata lasciata al passo della  Mendola. 
A causa del fitto bosco il sentiero concede pochi punti panoramici nonostante si cammini sempre in prossimità del crinale. Dopo il rifugio Mezzavia il sentiero si fa un po' più ripido. Ad un bivio una traccia propone una breve digressione (10') che porta al monte Lira (Lawinenspitze, cima delle valanghe). Sulla cima si trova un piccolo ripetitore Tv. Consiglio di andarci per ammirare il notevole panorama sul sottostante lago di Caldaro e sull'Oltradige, una delle più importanti aree vinicole dell'Alto Adige. Da qui si lanciano gli amanti del parapendio che poi atterrano sulle rive meridionali del lago di Caldaro.
Si esce finalmente dal bosco quando si è ormai vicini ai pascoli di  malga Romeno 1769 m., situata in una ridente radura ai piedi dell'imponente monte Roen. Dal suo vasto terrazzo in legno si gode un vasto panorama sulla Val di Non, sulle Maddalene e sul gruppo dell'Ortles-Cevedale. Particolare non trascurabile: la malga è aperta tutto l'anno. Con un'altra ora di cammino, questa volta più ripido, si può arrivare sulla cima del monte Roen 2116 m. da dove si gode uno spettacolare panorama a 360° sulla val d'Adige, le Dolomiti, i Lagorai ecc.
Nel ritorno abbiamo seguito per intero il sentiero 500 fino al passo. Superato il rifugio Mezzavia  il 500 passa davanti al rifugio Genzianella e arrivati nelle vicinanze del passo attraversa una zona di villette-vacanza in legno.
Si può iniziare questa semplice escursione anche partendo da Caldaro e salire al passo con la funicolare della Mendola, un'opera pioneristica dell'ingegneria civile che da 120 anni tutti i giorni assicura il collegamento tra le due località. Venne messa in funzione nel 1903 dopo 14 mesi di lavoro. Supera in 12' un dislivello di 854 m. con una pendenza massima del 64% e all'epoca divenne un'attrazione essendo la più ripida d'Europa e la più lunga del mondo. All'epoca il passo della Mendola era un ricercato centro di villeggiatura frequentato dall'aristocrazia asburgica ed europea. 
La funicolare della Mendola é aperta dalle 08:13 alle 20:13 ogni giorno. Costo del biglietto di andata e ritorno: 10
19/4/2022



Come arrivare al passo della Mendola: ci si arriva o dalla Val di Non (una volta arrivati a Dermulo si seguono le indicazioni per il passo) o da Caldaro/Appiano attraverso la panoramica SS42 del Tonale e della Mendola che con 15 tornanti arriva al passo da est




Il pannello si trova al passo della Mendola nei pressi del posteggio



Dal passo parte una stradina asfaltata che in pochi km porta in una valletta in località Campi di golf dove si trova questo impianto di risalita. Facendo così accorciamo le distanze e i tempi



Risaliamo la pista da sci. Siamo in aprile e ormai di neve ce n'è ben poca 





Arrivati sulla dorsale intercettiamo il sentiero 500 proveniente dal passo della Mendola. 



Ci troviamo nei pressi del rifugio Mezzavia. Lungo il sentiero sono state disposte delle sculture in legno raffiguranti gli animali del bosco





Il rifugio Mezzavia (Halbweghutte) a quota 1579 m. si trova a circa 1h dal passo della Mendola e 1h da malga Romeno. Praticamente si trova a metà del cammino e da qui il suo nome



Il rifugio Mezzavia è chiuso in questa stagione



Subito dopo il rifugio si incontra un bivio che indica il monte Lira a 10'. Lo seguiamo. Poco dopo ci troviamo sul crinale e la vista può spaziare sulla valle e sulla dorsale della Mendola. Il  monte Roen appare ancora innevato



Raggiungiamo la sommità del monte Lira che si trova proprio sopra il lago di Caldaro e l'Oltradige



Sulla cima si trova questo traliccio, non si capisce se sia un ripetitore in funzione o dismesso 



Vista sulla conca di Bolzano dal monte Lira. Ritorniamo sul nostro sentiero. Il lungo sentiero CAI 500 collega il lago di Tret con Mezzocorona sempre in quota lungo la Costiera della Mendola. Si percorre normalmente in tre giorni



Dopo il rifugio Mezzavia il sentiero si fa più ripido



Dopo un'ora di cammino siamo in vista del monte Roen...



... e della malga di Romeno. Romeno è il nome di un paese della val di Non



Siamo in aprile e il versante nord del Roen è ancora innevato. Lassù ci eravamo andati facendo il giro delle sue malghe



Dopo circa due ore dalla partenza siamo alla malga di Romeno o rifugio Roen a quota 1771 m.



Su un muro hanno appeso un paio di gloriosi sci probabilmente risalenti a 
quando è stata costruita la malga (primi del novecento) . Alla stessa epoca risale la chiesetta posta in alto al limitare del pascolo



Ha conservato l'originale ampio terrazzo su cui si affacciano le finestre della veranda, nello stile dei rifugi e delle malghe dell'epoca . La malga è di proprietà dell'ASUC di Romeno



E' aperta tutto l'anno perché la famiglia che la gestisce ci abita anche se è sempre meglio contattare il gestore per assicurarsi della sua effettiva apertura. Vi si accede in auto dal paese noneso di Amblar



Il vasto panorama ad est sulla val di Non sulle Maddalene e sul gruppo Ortles-Cevedale



La malga si trova a cavallo delle due valli. L'altro versante precipita sulla val d'Adige mentre sullo sfondo si vedono le Dolomiti di Fassa e i Lagorai




Ecco il tavolo ideale per il nostro pranzo!





Stupisce l'enorme riserva di legna necessaria a scaldare la malga durante tutto l'anno. E' stata accatastata lungo le pareti dello stallone






Questi gerani hanno trovato un luogo originale per crescere

  

L'Ape mimetizzata serve come punto mobile per la vendita di birra. Un po' di kitsch non disturba. Dietro la malga si trova una recinzione per gli animali da cortile (papere, oche e anatre, capre). C'è anche un'area giochi per i più piccoli



Nel ritorno ripercorriamo il sentiero 500 fino al passo della Mendola. Passiamo davanti al rifugio Genzianella (Einzianhütte) 1444 m.



Nelle vicinanze del passo si incontrano delle abitazioni private, alcune di recente costruzione 


Ecco dove al passo della Mendola sbuca il sentiero 500. Sotto c'è un comodo parcheggio. Il passo si trova al confine fra le province di Trento e Bolzano e collega l'alta val di Non con la val d'Adige e Bolzano



La Mendola 
come luogo di villeggiatura e termale ebbe il periodo di massima notorietà nel periodo a cavallo tra il 1880 e la prima decade del '900. Qui la sua affascinante storia 


Il grande panorama dal passo della Mendola. In basso l'Oltradige con il paese di Caldaro. la sua vasta area vinicola e il lago di Monticolo. Sullo sfondo le Dolomiti di Fassa e i Lagorai 



L'ardita strada che lo raggiunge dall'Oltradige fu costruita tra il 1880 e 1885 sotto le pareti rocciose della Costiera della Mendola dando il via allo sviluppo turistico della zona. E' stata inserita più volte come tappa del giro d'Italia, la prima volta fu nel 1937. E' lunga 15km ed ha 15 tornanti, parte da Appiano (Eppan)


Nel 1886 il maso Mendelhof , antico ospizio per viandanti, venne ristrutturato in albergo e stazione termale. Fu il primo passo di una grande trasformazione della località. Alcuni imprenditori locali ebbero l'idea di creare un polo turistico di lusso alla stregua di Madonna di Campiglio o S.Martino di Castrozza e inserirlo nel novero dei luoghi di cura come Arco, Levico e Roncegno. Sorsero così alcuni lussuosi alberghi come questo, il Grand Hotel Penegal poi diventato condominio Villa Imperiale. Contava 200 camere e 300 posti letto ed era dotato di tutti i confort dell'epoca. Diventò in pochi anni il più noto e lussuoso hotel del Tirolo meridionale



Nei lussuosi alberghi del Passo della Mendola (Mendelpas) soggiornarono l'imperatore Francesco Giuseppe e l'imperatrice Elisabetta di Baviera (Sissi) con al seguito l'aristocrazia asburgica e molti personaggi famosi come lo scrittore Karl May, il premio Nobel Wilhelm Conrad Röntgen e il leader indiano Mahatma Gandhi



La prima guerra mondiale e la successiva annessione del Sud Tirolo all'Italia posero improvvisamente fine al periodo d'oro del turismo sul passo 





L'Hotel Golf (1892) un tempo Mendelpas Hotel ora versa in uno stato di evidente degrado ma all'epoca ospitò l'imperatore Francesco Giuseppe, l'imperatrice Sissi, l'erede al trono Francesco Ferdinando e la sua famiglia. Conserva per intero lo stile originario con numerose sale e camere da letto ancora arredate, una bellissima scala e un ascensore originale del 1892. 
Hotel Golf ed Hotel Mendola sono stati inseriti ne "I luoghi del cuore" del F.A.I.



Questa villa privata è legata ad un fatto di cronaca che all'epoca fece molto scalpore e che si può leggere qui



Ad incrementare l'afflusso turistico e la notorietà della località contribuì anche la realizzazione della funicolare della Mendola che dal 1903 assicura il collegamento quotidiano tra il fondovalle e il passo. Parte da S.Antonio, una frazione di Caldaro e fa tre viaggi ogni ora 



Sul versante della val di Non nel 1909 fu inaugurata la tranvia Dermulo-Fondo-Mendola che collegò la funicolare con Dermulo  dove arrivava la tranvia Trento-Malé (quest'ultima è poi diventata ferrovia, tuttora in funzione). Restò attiva fino al 1934. Di essa sopravvive un elettromotrice ora in funzione presso la ferrovia del Renon. Per saperne di più sulle tranvie si può leggere questa pagina



La stazione a monte della funicolare



La pendenza del tragitto raggiunge in alcuni tratti il 64%



In questa pagina si trovano ulteriori informazioni sulla funicolare





Scarica la traccia gps da Wikiloc



Commenti

Posta un commento