Passo S.Pellegrino - Forca Rossa

Lunghezza: 17,8 Km
Dislivello: 643 m.
Tempo in movimento: 3h20
Altitudine max: 2486 m
Difficoltà: media

La Forca Rossa è una piccola insellatura che mette in comunicazione la profonda valle di Franzedas con i pascoli della Valfredda e la conca di Fuciade. Vi passa l'Alta via n°2 proveniente da malga Ciapela e l'Alta via dei Pastori. Il nostro itinerario parte questa volta non dal rifugio Flora Alpina ma dai parking di passo S.Pellegrino L'escursione si può accorciare di circa 2,5 Km se si riesce a trovare un parcheggio all'inizio della stradina che porta a all'Hotel Miralago e successivamente a Fuciade. L'escursione è semplice e la traccia non pone problemi ma in caso di forti nevicate bisogna fare attenzione e informarsi sul posto circa le condizioni della neve. L'ambiente è molto suggestivo soprattutto quando si arriva nelle vicinanze di Fuciade, un agglomerato di baite dove si trova un rinomato rifugio sempre aperto e molto frequentato per la sua buona cucina così come è frequentata da motoslitte e pedoni la strada che vi giunge dal vicino passo. Superata però Fuciade si ritrova il silenzio della montagna e l'orizzonte si fa progressivamente più ampio fino alla Forca Rossa, chiamata così per il colore delle sue rocce. Il ritorno, a parte una piccola variazione iniziale nella discesa, ricalca la traccia dell'andata
Come arrivare: dalla tangenziale di Moena in val di Fassa si prende la direzione per Passo S.Pellegrino (11 Km). I parcheggi al passo sono numerosi e conviene cercarne uno in fondo al paese da dove parte sulla sinistra una stradina diretta al'hotel Miralago. Arrivati all'hotel si continua sulla ex strada militare diretta a Fuciade  
Il Col Margherita con l'arrivo della funivia. Passo S.Pellegrino è una rinomata stazione sciistica molto frequentata in inverno. Fino al 1915 al passo c'era un ospizio andato poi distrutto e che dava ospitalità ai viandanti in transito. A poca distanza dall'ospizio passava il confine tra la repubblica di Venezia e l'Impero. Già ai tempi delle crociate il valico era conosciuto come un importante punto di transito per i pellegrini che dalla Germania si dirigevano a Venezia per imbarcarsi per la Terrasanta
Sulla stradina innevata si incontrano delle baite situate in località  portanti nomi ladini: Pecol, Garghele, Bait del Jager, Fior da Mont, Regola, Sbrinz...
L'alpeggio di Fuciade o Fuchiade (il toponimo significa in ladino falciare) vide secolari dispute tra Soraga e Moena per il diritto di passaggio e di proprietà. Oggi è una frazione del comune di Soraga di Fassa
Le Pale di S.Martino 
Molte baite, inizialmente austere costruzioni in legno pensate per il ricovero del fieno, degli animali e degli stessi contadini, nel corso del tempo sono state decorate con oggetti in legno ispirati alla cultura ladina e non solo
Qui ci troviamo ad un incrocio di due piste: quella di sinistra proviene dal parcheggio situato in valle nei pressi di malga Boer, quello di destra è il nostro proveniente dal passo
Dopo 50' di cammino siamo in vista di Fuciade 1982 m. Del villaggio avevo ampiamente parlato in un precedente post
Fuciade e sullo sfondo il Sas de Valfreida 3009 m. Le montagne che attorniano il villaggio fanno parte della catena di Costabella
C'è chi già sta scendendo con gli sci

La cappella della Madonna delle nevi  di Fuciade fu eretta nel 1959 in memoria della liberazione dei soragani (abitanti di Soraga) fatti prigionieri dai nazisti durante un restrellamento nel 1944. La conca di Fuciade fu teatro di diversi eventi bellici durante la prima guerra mondiale. Da Fuciade parte il sentiero E607 diretto al passo delle Cirele e al rifugio Contrin. La località si trova sull'Alta Via delle Dolomiti n°2

La casa al centro è il rifugio Fuciade
Lasciamo Fuciade seguendo inizialmente la stradina innevata e  poi la traccia che risale  il dosso soprastante il villaggio


Fuciade dalla sommità dal dosso
Si continua seguendo la traccia che inizialmente costeggia il versante meridionale della catena di Costabella
Sullo sfondo da sinistra: il Sass de Valfreida, il Formenton. il Monte la Banca, il Pizzo le Crene e la Forca Rossa (freccia rossa)

Mano a mano che si prende quota l'orizzonte si apre. A sinistra ora è visibile l'Agner  2872 m. che rappresenta l'estremità nord-orientale del gruppo delle Pale di S.Martino

Con la sua parete nord alta più di 1500 m di dislivello verticale ininterrotto quella dell'Agner figura essere la più alta delle Dolomiti e nelle Alpi gareggia con la parete dell'Eiger e del monte Rosa
Superato il traverso sotto le pareti rocciose che permette di attorniare un avvallamento la traccia si sposta sull'opposto margine del pianoro e continua salendo tra una serie di balze


La traccia passa sul bordo di una profonda e selvaggia valle caratterizzata dai calanchì delle Marmolade


Ora inizia la ripida parte finale. La traccia dal crinale si sposta sotto la selletta compiendo una serie di tornanti. Al centro della foto la catena di Bocche
Dalla Forca Rossa 2486 m. occupano la scena le prospicienti cime del gruppo dell'Auta. Da destra Punta di Barbacin e cima d'Auta Occidentale

Sull'altro versante scende la Val Franzedas che sotto la Forca Rossa presenta una tratto molto ripido. Sulla destra in basso è visibile il passo del col Becher. Dietro le Cime dell'Auta si scorgono il Civetta e il Pelmo

Il Pizzo le Crene
Panorama verso ovest dalla Forca Rossa. Sulla destra la catena di Costabella, al centro la catena di Bocche e a sinistra la lunga catena dei Lagorai. Tutta l'area fu teatro di guerra
Nel ritorno seguo un'altra traccia che si porta nel mezzo del pianoro e si infila nell'avvallamento. Dovendo attraversare versanti piuttosto ripidi è da percorrere solo con neve ben assestata
La discesa finisce su questo tratto pianeggiante andando poi ad unirsi un pò più avanti con quella dell'andata
Le morbide linee di questo dosso sono solcate dalle tracce di provetti sciatori
  
 Fuciade sta per essere invasa dall'ombra
  
Sulla via del ritorno


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