Sull'altopiano di Pralongià

Lunghezza: 11,46 Km
Dislivello: +225 -662
Tempo in movimento: 3h30'
Altitudine max: 2158 m
Difficoltà: facile




Questo splendido percorso per ciaspole si svolge nel cuore delle dolomiti della val Badia e regala viste mozzafiato ovunque si posi lo sguardo: a ovest c'è il parco naturale Puez-Odle con il Sassongher in evidenza, a est il parco naturale Fanes -Sennes -Braies con il Sasso di Santa Croce e le Conturines in primo piano, verso sud fanno da cornice l'imponente gruppo di Sella, la Marmolada e a nord c'è la lunga catena delle alpi di confine. Insomma un grande spettacolo a 360° sulle dolomiti della val Badia e sui più famosi gruppi dolomitici. Il facile percorso prevede la salita sul Piz Sorega con l'ovovia con partenza da S.Cassiano. Seguono un tratto molto panoramico fino al rifugio Pralongià e un'ultima parte in leggera salita che porta nei pressi della croce di Stores, il punto più alto dell'escursione. Da lì la discesa si svolge su bellissimi pascoli punteggiati da gruppetti di baite lungo una traccia che ricalca quella della forestale e che attraversando un bel bosco conduce ad Armentarola, frazione di Badia. Da lì resta da percorrere un tratto pianeggiante di 1,5 Km su pista innevata adiacente alla statale fino a S.Cassiano e al parcheggio. Se il tratto iniziale del percorso fino al rifugio Pralongià è in parte condiviso con le piste da sci con tutto ciò che questo comporta, il resto del giro diventa un'immersione silenziosa e straordinaria nella natura dell'alta Badia. Naturalmente il giro è fattibile anche in senso inverso, con discesa finale con l'ovovia a S.Cassiano. Il giorno prima del nostro arrivo era nevicato ma la rotta era stata già battuta da qualcuno e in parte anche da motoslitte. La segnaletica dei sentieri è discreta anche se non informa sui tempi e le distanze
Come arrivare: si esce dalla A22 a Bressanone prendendo la direzione della Val Pusteria. Giunti a S.Lorenzo in Sebato ad un bivio si gira a destra risalendo la Val Badia fino a la Villa, dove ad una rotatoria si gira a sinistra per S.Cassiano. All'altezza di una rotatoria all'inizio del paese si seguono le indicazioni per l'ovovia Piz Sorega. Il parcheggio a pagamento (5€ per l'intera giornata) è annesso alla stazione 
Il tracciato visto da nord
Il tracciato visto da est
La stazione a valle dell'ovovia S.Cassiano-Piz Sorega. La sosta giornaliera nel parking annesso costa 5€
Iniziamo l'escursione vera e propria che è quasi mezzogiorno. Appena scesi dalla stazione a monte ci corre obbligo di scattare una raffica di foto sul meraviglioso panorama che ci circonda. Quelle laggiù sono le montagne del Parco Naturale di Fanes-Sennes-Braies. A sinistra spicca Il Sas dla Crusc (in ladino) o Sasso della Santa Croce (in italiano) o Kreuzkofel (in tedesco); al centro il Piz Lavarela 3005 m e a destra il Piz dle Conturines 3064 m

Zoom sul Sasso della Santa Croce 3026 m nel gruppo dell'Alpe di Fanes piccola. La sua parete verticale è alta 900 m. Il gruppo è formato da tre cime: cima Dieci, la più elevata, cima Nove e il Monte Cavallo (Heligkreutzkofel), la più conosciuta (foto Maurizio)  
Zoom sulla piana di Armentarola dove arriveremo alla fine della nostra escursione (foto Maurizio)

Voltando lo sguardo a ovest al centro risalta la mole del Sassongher che assomiglia molto al profilo del Crozzon di Brenta. Sulla sinistra il passo Gardena con il Piccolo e Grande Cir mentre a destra c'è il gruppo del Puez-Odle con il Sassongher

Zoom sul Sassongher 2665 m che domina i paesi di Corvara e Colfosco
A sud-est scorgiamo il Sella nella sua veste invernale con il Piz Boè a sinistra, il Piz da Lech al centro e Cima Pisciadù a destra

Lasciato l'ambiente colorato delle piste da sci ci incamminiamo su una pista battuta diretta al rifugio Bioch
La pista ricalca una strada forestale che alterna tratti pianeggianti a tratti in salita
La nostra traccia va ad intersecare un'altra pista da discesa che risaliremo per un po' stando sul suo bordo destro e quindi attraverseremo per riprendere la nostra traccia
Il paesaggio è bellissimo e ci lascia a bocca aperta
Il Sassongher  (foto Maurizio)

Prendiamo sulla sinistra una traccia in diagonale che taglia fuori il rifugio Bioch facendoci risparmiare tempo
(foto Maurizio)
Sullo sfondo il gruppo delle Conturines imbiancate dalla nevicata della notte precedente
Alla fine  della salita ritroviamo la pista che arriva dal rifugio Bioch e va verso il rifugio Pralongià. Sullo sfondo il rifugio Bioch 
Il maestoso gruppo del Sella
Ora verso sud, parzialmente nascosto da una catena più bassa (quella dove passa il sentiero Viel del Pan), scorgiamo il ghiacciaio della Marmolada

Passo Gardena collega la Val Badia con la Val Gardena
Pralongià in ladino significa "prato lungo", in effetti è un vasto altopiano con malghe e pascoli 
Ora scorgiamo in lontananza su un'altura il rifugio Pralongià  
L'ultimo tratto in salita prima del rifugio lo facciamo lungo la pista da sci 
Il rifugio Pralongià è stato costruito negli anni '20 dalla famiglia Pescollderungg che tutt'ora lo gestisce
Vicino al rifugio sorgono tre impianti di risalita
Lasciato il rifugio ci dirigiamo verso est su una esile traccia che stando sul crinale punta ad una sommità dove è visibile una croce (Störes). Sullo sfondo, partendo da sinistra, si scorgono il Settsass, il Col di Lana e in lontananza la parete nord del Civetta. Il Col di Lana durante la prima guerra mondiale fu teatro di aspri combattimenti in cui trovarono la morte 8000 soldati. Per questo su soprannominato "Col di Sangue"
Giunti alla base dell'altura con la croce la traccia la aggira stando sul versante nord e quindi inizia a scendere lentamente (foto Maurizio)
La traccia che seguiamo segue il sentiero 24A diretto ad Armentarola 
Scendiamo a valle fermandoci spesso per goderci il meraviglioso paesaggio circostante e l'assoluto silenzio
Una delle tante baite disseminate sull'altopiano 

Uno dei passatempi preferiti della nostra mascotte consiste nel tuffare il muso nella neve fresca e mangiarla (foto Maurizio)
La valle visibile sullo sfondo porta al Col de Locia e al Gran Plan, esplorati in una precedente escursione al Lago di Limo
Numerose e inevitabili sono le pause per scattare foto. Sullo sfondo il Settsass. Un percorso estivo congiunge il Pralongià con il passo di Valparola passando sulla sommità del Settsass (foto Maurizio)
Decidiamo di fare la nostra pausa pranzo sulle panche di questa baita. L'esile traccia ora è diventata una larga pista battuta dalle motoslitte (foto Maurizio)
(foto Maurizio)
Quell'incrocio di piste che si vede dopo le baite ci crea qualche incertezza poi risolta dall'incontro con una delle pochissime persone che incontriamo nella zona. Ci consiglia di seguire quella di destra essendo una scorciatoia che taglia un'ampia curva della forestale che sale da Armentarola
(foto Maurizio)
Lasciato il pascolo la pista si inoltra nel bosco


Il Sasso della Santa Croce da qui ci appare ancora più imponente. Alla sua base si trova il Santuario di Santa Croce da cui prende il nome 
Il Sasso della Santa Croce alla luce del tramonto (foto Maurizio)
Dalle baite sino ad Armentarola la pista è stata battuta dalle motoslitte. Il toponimo deriva da termine armento, bestiame
Il Piz dle Conturines 3064 m. In una delle sue grotte sono state ritrovate parti dello scheletro di una specie di orso ora estinta, l'Ursus Ladinicus. A S.Cassiano c'è un museo dove si possono vedere i reperti  
Questa parte dell'alta Badia è ricoperta sul fondovalle da un'estesa foresta ed è poco antropizzata. Ad una curva della forestale prendiamo una scorciatoia nel bosco anch'essa battuta che permette di accorciare il percorso
Finito il bosco scopriamo il fondovalle deserto e silenzioso...
... giusto in tempo per vedere le Conturines alla luce del tramonto
Siamo ad Armentarola, frazione di Badia posta a 1,5 Km da S.Cassiano in direzione dei passi di Valparola e Falzarego. Dà il nome ad una delle più belle piste da sci delle dolomiti che scende dal passo Falzarego.  C'è anche una bella pista per lo sci di fondo

Ci dirigiamo verso uno dei pochi hotel della zona...
...attraversiamo questo  ponte e poi giriamo a sinistra seguendo una stradina innevata  diretta a S.Cassiano (km 1.5)
Lungo il percorso passiamo accanto ad una stalla. Dei cavalli ci osservano
La penombra sta invadendo il fondovalle

Nell'ultima parte del percorso la pista corre a fianco della statale

Quando arriviamo al parcheggio è ormai sera. Questa sarà l'ultima escursione dell'inverno 2019/20, stagione finita anticipatamente a causa del lockdown 


4/03/2020

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