Val Jumela e Sentiero Pederiva



Lunghezza: 19.7 Km
Dislivello: ascesa: 1056 m - discesa: 2013 m
Tempo in movimento: 6h20'
Altitudine max: 2528 m
Difficoltà: media


Questa splendida escursione si svolge in gran parte sui crinali erbosi dei due versanti della Val Jumela, splendida valle laterale della Val di Fassa e purtroppo in parte deturpata dagli impianti di risalita.  Partendo dal Col de Valvacin raggiunto con due impianti di risalita da Pozza di Fassa si segue il sentiero 613 fino alla Sella dal Brunech e poi il 613b (sentiero Lino Pederiva) fino al rifugio S.Nicolò, posto in panoramica posizione sulla testata dell'omonima valle. Nel ritorno, nuovamente sul 613, si sale alla Forcia Neigra 2510 m, il punto più alto dell'escursione. Ritornati alla sella del Brunech si percorre la lunga dorsale prativa che separa la val Jumela dalla val Crepa perdendo poi progressivamente quota fino a raggiungere l'imboccatura della valle in località Pent de Chiusel, poco sotto malga Jumela. La discesa a valle continua ora lungo la forestale, sentiero 644, fino ad intercettare, un po' sotto località Col dal Pisol, il breve sentiero di raccordo 644b che ci riporta al parcheggio della cabinovia Buffaure da dove eravamo partiti. La difficoltà del percorso si limita a qualche tratto di cordino lungo il sentiero L. Pederiva che necessita solo di un po' di attenzione e piede fermo. Questo lungo e spettacolare percorso offre la possibilità di ammirare tutti i gruppi dolomitici circostanti. La parte dell'escursione che va dalla Sella dal Brunech fino al Pont de Chiusel è poco frequentata e non è numerata ma il sentiero è ben tracciato e offre un impareggiabile panorama a 360° sui gruppi dolomitici del Sassolungo, Sella, Catinaccio, Marmolada e Costabella
Come arrivare: provenendo da sud  sulla A22 si prende l'uscita Egna Ora e si segue la strada delle dolomiti SS48 fino a Pozza di Fassa. In paese si seguono le indicazioni per la cabinovia Buffaure dove si parcheggia. La sola andata fino a località Buffaure costa 11€ (estate 2020). Da lì si prende la seggiovia Col de Valvacin  (costo sola andata 5,50€). In alternativa si può salire a piedi sul sentiero superando i 300 m. di dislivello in un'ora
Località Buffaure. Pare che il toponimo in ladino significhi alpeggio per i buoi
Salendo verso il Col de Valvacin si possono ammirare la  prospiciente valle dei Monzoni e il gruppo dolomitico della Vallaccia
La Val dei Monzoni vista dalla seggiovia
Il piccolo rifugio El Zedron (il Cedrone)  2659 m. è situato presso la stazione a monte della seggiovia. Da qui parte il nostro sentiero
Panoramica dal Col de Valvacin della dorsale che separa la val S.Nicolò dalla Val Jumela
La bellissima val S.Nicolò
Saliamo lungo il 613 verso il vicino Sas d'Adam 2433 m e i nostri occhi gioiscono alla vista delle cime che ci circondano. Molte di esse sono già uscite dall'ombra e si riscaldano come noi alla calda luce del mattino. Questi sono il Sassolungo e il Sassopiatto
Il gruppo del Sella sbuca dietro i prati sommitali della val Jumela
Laggiù il Catinaccio. In basso sul versante est del Sas de Père da Fech si notano gli effetti devastanti della tempesta Vaia, divenuti purtroppo una costante nelle nostre escursioni
Zoom sui dirupi di Larsec a sinistra e il Catinaccio d'Antermoia a destra

La giornata è soleggiata e tersa, l'aria frizzante. Sullo sfondo in lontananza la Marmolada. La possibilità di salire fin qui in seggiovia fa sì che il 613 sia abbastanza frequentato 
A sinistra sotto di noi la verdissima val Jumela con la malga Jumela de Sora e il sentiero 644 che la percorre. Jumela in ladino significa gemella perché la valle è molto simile alla adiacente Val Crepa, Grepa in ladino. Le due valli sono separate da una ondulata dorsale erbosa 
Lo splendido panorama dal Sas d'Adam. Sotto il manto verde la dorsale è composta, come la valle dei Monzoni, da scure rocce magmatiche (quarzi, agate, calcedonia, eliotropi) 
Sceso dal Sass D'Adam il 633 scende dal crinale e taglia a mezzacosta il versante della val Jumela. Avevo visitato questa valle nel corso di un'escursione autunnale
A sinistra in primo piano il Colac, sullo sfondo il Gran Vernel e la parete sud-ovest della Marmolada. Il basso al centro la Sella dal Brunech, prossimo waypoint del nostro giro

La Sella dal Brunech. Nel 2004 una sentenza del Consiglio di Stato  diede il via libera alla realizzazione degli impianti sciistici che avrebbero permesso un collegamento tra i comprensori sciistici di Canazei e di Pozza di Fassa, mandando definitivamente in archivio la lunga lotta degli movimenti ambientalisti per la salvaguardia della valle. La sella è raggiunta dal Ciampac da un'altra seggiovia non visibile nella foto
La val Jumela dalla Sella dal Brunech. Sullo sfondo il Catinaccio. Per fortuna i brutti piloni dell'impianto si vedono poco da quassù
Alla Sella del Brunech abbandoniamo il 613 diretto alla Forcia Neigra per seguire il 613b, un aereo sentiero attrezzato dedicato a Lino Pederiva, noto personaggio del posto sconosciuto però ai motori di ricerca
All'inizio del sentiero il Colac 2715 m. domina la scena. In ladino la c finale si pronuncia come la c di ciliegia. Sul Colac c'è la ferrata dei Finanzieri così chiamata perché attrezzata nel 1980 dalla scuola di alpinismo delle Fiamme Gialle di Predazzo
Nella conca del Ciampac, antico circo glaciale, si trovano due strutture turistiche, un parco giochi per bambini e la stazione d'arrivo della cabinovia che sale da Alba di Canazei
Dopo aver risalito la ripida costa erbosa per raggiungere il crinale che si affaccia sulla Val S.Nicolò il sentiero L.Pederiva ora affronta l'affilata cresta del Roseal

Si sale e si scende lungo il crinale




L'aereo percorso dopo alcuni saliscendi raggiunge la Sella del Roseal

Verso nord il caratteristico profilo della Crepa Neigra si staglia tra il Sassolungo e il gruppo del Sella
Il Sassolungo e la Crepa Neigra
La parte iniziale del 603b visto nei pressi delle sella. Si scorge l'impianto di risalita sulla Sella dal Brunech da dove siamo partiti
Dalla Sella de Roseal proseguiamo aggirando  il ripido versante sud del Sas de Roces caratterizzato dal colore scuro della sua roccia vulcanica
Qui ci sono alcuni tratti con cordino dove bisogna fare attenzione e non avere vertigini
Dopo aver aggirato anche il versante del Sas Bianch il sentiero scende verso la dorsale erbosa che separa la val di S.Nicolò dalla val Contrin
Ad est si erge l'imponente la parete della Marmolada, alta 1000 m e attrazione mondiale per gli alpinisti provetti. A destra cima Ombretta 
Zoom sulla parete della Marmolada (Maurizio)
Ai piedi del Col Ombert 2670 m. sorge il rifugio S.Nicolò, il punto più lontano del nostro giro. Sullo sfondo cima Uomo 3010 m, la più alta cima della catena di Costabella
Dopo aver superato anche la modesta sella sul costone del Varosc il sentiero scende nel Prè de Contrin ormai in vista del rifugio 
A questo bivio incrocia il sentiero proveniente dalla val S.Nicolò
In basso si scorge il sentiero che scende in val Contrin
Il rifugio S.Nicolò 2340 m. E' ora di pranzo ma noi  preferiamo continuare il cammino
Il rifugio S.Nicolò è molto frequentato in stagione. Qualche anno fa ci ero arrivato dalla val Contrin nel corso di una escursione invernale
Sulla sinistra il Sas Bianch e in primo piano la modesta cresta del Varosc con il tratto finale del sentiero
Dal passo si ha una grande visione d'insieme del gruppo della Marmolada 
L'inconfondibile profilo piramidale del Piz Boè nel gruppo del Sella-Pordoi
Torniamo indietro fino a ritrovare l'incrocio tra il 608 e il 613 in località Base se Sas Bianch riprendendo il 613 per la via del ritorno

Attraversiamo il Ciamp de Mez
Cominciamo a salire decisamente verso quella forcella, tra la Croda Neigra e la Torre Dantone (a destra)
La forcella tra la Croda Neigra e la Torre Dantone
Dalla forcella scendiamo e  attraversiamo questo vallone dove si trovano alcune staffe che ci aiutano a sormontare delle roccette. Al bivio con un sentiero che scende in val Contrin incontriamo una coppia di vicentini in vena di qualche "ciacola"
Riprendiamo la salita verso la Forcia Neigra ormai vicina
La val Contrin
La Forcia Neigra 2509 m. tra la Croda Neigra e il Colac è il punto più alto dell'escursione. Da lassù rivediamo la Sella dal Brunech   
Iniziamo la discesa sempre sul 613 verso la Sella dal Brunech
Il sentiero scende nel catino sassoso del Ciamp de Agnel attraversandolo a mezzacosta ed evitando così di perdere troppa quota

Arrivati in questa splendida radura decidiamo di fare la pausa pranzo all'ombra di un grosso masso
Maurizio tira fuori una bottiglia degna di questo giro, un ottimo Lagrein della Cantina d'Isera
La magnifica conca del Ciampac, anch'essa purtroppo sacrificata alle esigenze del turismo di massa. Raggiungiamo di nuovo la Sella dal Brunech con un faticoso strappo finale
Alla sella ci dividiamo: Maurizio per un problema al piede scenderà a valle con gli impianti e io percorrendo il versante destro della val Jumela. Sulla destra della sella parte una traccia non numerata ma ben visibile che sale su l'Aut, una elevazione erbosa poco lontana 

La Sella dal Brunech da l'Aut 2505 m. Sullo sfondo la catena di Costabella con Cima Uomo all'estrema sinistra
La val Jumela dall'Aut. Sull'opposto versante alla fine della cresta il Sass d'Adam
Intanto Maurizio mi riprende dal 613 mentre sto salendo sull'Aut
Alla mia destra scende la val Grepa o Crepa, una valle molto simile alla val Jumela che però ha avuto la fortuna di non essere deturpata dai piloni degli impianti sciistici. E' attraversata dal sentiero 645 che dal fondovalle la risale fino al Pian delle Sele ai piedi della Crepa Neigra finendo poi al Ciampac
La Crepa Neigra 2535 m. con il suo profilo carenato si interpone al maestoso gruppo del Sella
Scendo dal profilo affilato dell'Aut verso i pascoli della Sela de Ciamol dove la traccia tende a tratti a scomparire ma basta seguire la recinzione per ritrovarla 
Il pascolo alla Sela de Ciamol 2360 m. In questa ultima parte dell'escursione è difficile incontrare qualcuno perché il sentiero non è numerato e pochi vi si avventurano
La Sela de Ciamol fotografata da Maurizio dal 613  
Mi giro per vedere la strada percorsa. Il paesaggio è bucolico e lo sguardo trova in lontananza meraviglie naturali ovunque si posi
La Marmolada e il Gran Vernel. Riprendo a salire sull'ultima elevazione da raggiungere, il Col Bel, procedendo su una traccia evidente
Raggiungo in breve il Col Bel 2435 m. Da qui il sentiero di cresta scende con alcuni tratti esposti su un sottostante vallone e che esigono attenzione
L'ondulato versante della bassa val Jumela è ricco di flora alpina che contrasta con il verde intenso dell'erba. In basso il  boscoso Sas de Père da Fech 
Ad una selletta la mia traccia intercetta questo sentiero chiamato Dò le Pale o Drio le Pale diretto nell'omonimo sottostante vallone
In località Ciamp de Poza raggiungo delle baite e la mia traccia finisce in una sterrata che seguirò
Il paesaggio pastorale del Ciamp de Poza. Sullo sfondo il gruppo della Vallacia

Seguo la sterrata che compiendo qualche tornante mi fa perdere quota fino a raggiungere nei pressi della località Pont de Chiusel il sentiero 644 che sale dal fondovalle. All'incrocio vi sono questi due capitelli lignei
Scendo lungo il 144 che coincide con la strada di servizio che collega Pera di Fassa alle due malghe della val Jumela
Supero località Col dal Pisol  
Percorsi alcuni tornanti trovo sulla sinistra il sentiero 144b che ripido scende nel bosco affiancando nella sua parte finale il torrente Ruf da le Coude
Il 144b sbuca in localita Col da Ruf sopra Favè, una frazione di Pozza di Fassa. Continuando la discesa lungo le vie del paese giungo sulla strada principale e quindi al parcheggio della cabinovia dove ritrovo l'amico Maurizio pronto per la birretta finale.

Scarica la traccia gps da Wikiloc









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